Acpol notizie - Anno II - n. 9 e 10 - Luglio-Agosto 1970

uomini, soprattutto se si prende l'insieme della Guinea e Capo Verde, esistono delle prospettive economiche assai favorevoli. Inoltre riteniamo che ciò che avvia una politica di ripresa economica, e di accumulazione, è soprattutto il lavoro; bisogna lavorare molto: se si lavora molto si può accumulare molto e quindi si può awiare un processo -economico più avanzato e complesso, naturalmente nelle condizioni specifiche del nostro paese. Certo che ancora per qualche anno la nostra economia avrà un carattere prevalentemente coloniale poichè saremo obbligati a vendere le materie prime. Siamo disposti a venderne molte, ma siamo anche disposti a migliorare· le condizioni strutturali che sono assai arretrate. Siamo disposti a cooperare nel modo migliore con· quanti intendano o intenderanno collaborare con noi senza sfruttare il nostro popolo e senza danneggiare il _nostro paese. · 11problema dei quadri tecnici è più complesso, perchè pur avendone già formati molti, sono ancora in numero insufficiente per le esigenze che la ricostruzione del paese richiede. Ne formeremo ancora altri durante la lotta e dopo la lotta, ma crediamo anche che dei quadri tecnici stranieri possano lavorare da ·noi. Non abbiamo bisogno di aiuto intellettuale per dirigere il nostro popolo politicamente, ma abbiamo bisogno, e ne avremo ancora per lungo tempo, per lo sviluppo del nostro paese. Noi siamo aperti di fronte a tutti quei quadri tecnici che, rispettando la nostra legge, vengono seriamente ad aiutarci senza immischiarsi negli affari interni. Tuttavia sappiamo bene che ci attendono molte difficoltà nello sviluppo economico; difficoltà che non saranno risolte solo attraverso l'accumulazione e il nostro lavoro ma anche attraverso molti altri fattori imprevedibili esterni sia in Africa che nel mondo. D'altra parte, sapete benissimo che non sono certo i paesi sottosviluppati, produttori di materie prime, che controllano il mercato mondiale, dunque speriamo di riuscire ad essere capaci di lavorare molto, di eco-· nomizzare altrettanto per poter molto accumulare e quindi poter favorire l'aspetto più avanzato del nostro sviluppo che necessariamente è l'industrializzazione e il miglioramento dei caratteri generali della nostra produzione. ■ Come formate i quadri politici della vostra organizzaziooe e quale è il processo per responsabilizzare la base? All'inizio i nostri quadri politici sono stati formati a Conakry stessa, nella scuola politica che. abbiamo creato negli anni 60-61-62, quando sono stati formati diverse centinaia di militanti venuti dall'interno del paese e ritornati poi nelle campagne per mobilitare il Biollo eca Gino Bianco nostro popolo. Attualmente abbiamo delle scuole politiche anche all'interno del paese, ma la parte più importante della formazione è svolta daIla lotta stessa e dal lavoro quotidiano c_hei nostri quadri svolgono nelle zone Iiberate. Alla base, i nostri quadri• tengono delle frequenti riunioni con le organizzazioni di massa del partito: i comitati di villaggio; lì si svolgono dei meetings, dei dibattiti e così via, insomma esiste un contatto permanente fra i quadri del partito e la popolazione. La nostra struttura di partito non è certo la struttura europea, in cui le· masse non vedono quasi mai il leader o i quadri; questo non è possibile da noi, bisogna vedere le persone per potergli credere. 11 popolo è diffid~nte verso chi non conosce e spesso, prima di stabilire un rapporto, valuta a lungo la · persona: "bene, ora ti ho conosciuto, posso parlare con te" questa è una frase che si può udire frequentemente da noi. Però a poco a poco, la fiducia politica · della nostra base si sviluppa e si rafforza, e chi è venuto fra di noi può testimoniare come si sia sviluppata la coscienza del nostro popolo su questo piano. ■ Che tipo di rapporti esistono tra il PAIGC, il MPLA e il FRELIMO? La vostra unità corrisponde ad una strategia comune? L'azione dei tre Movimenti si orienta in una prospettiva comune? Pensi cfle questa vostra unità sfocerà in una istituzionalizzazione della stessa? Sin dall'inizio, ovvero dal momento in cui abbiamo preso coscienza dei nostri problemi e del le nostre condizioni di africani, i nazionalisti della Guinea-Capo Verde, dell'Angola, del Mozambico e S.Tomé hanno cominciato a lottare sia come un'insieme, sia come entità nazionali differenti contro il colonialismo portoghese, creando delle organizzazioni anticolonialiste all'interno dello stessoPortogallo. Ormai sono passati più di dieci anni da quando per condurre un'azione più diretta all'interno di ciascun paese, ci siamo separati ma abbiamo sempre mantenuto dei rapporti- c_ostanfi tra di noi tanto che la nostra collaborazione possiamo ormai considerarla come una tradizione: nel '61 infatti abbiamo costituito la Conferenza delle Organizzazioni Nazionaliste delle Colonie Portoghesi, (CONCP) che esiste tutt'oggi e il cui presidente è uno dei leader dei Movimenti di Liberazione (FRELIMO, MPLA, PAIGC): Marcellino Dos Santos. La Direzione o il Consiglio di Direzione della CONCP si riunisce di 6 mesi in 6 mesi e attraverso questo organismo si cerca di coordinare nel modo migliqre l'azione politica sia sul piano interno che su quello internazionale. E' comunque impossibile o per lo 17

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