Acpol notizie - Anno II - n. 6 - Aprile 1970

rendiamo sufficientemente conto che cerchiamo di realizzare un notevole salto qualitativo rispetto al modo con cui abbiano operato sinora, in questi primi . . sei mesi. Siamo nati come siamo nati, ci siamo aggregati come ci siamo aggregati; ma ovviamente - come mi veniva detto anche ieri sera, in un dibattito popolare che si è svolto alla periferia di Milano - noi non possiamo continuare a lungo ·senza un'ipotesi politica comune, che maturi proprio attraverso l'esperienza di strumenti operativi comuni, in tutto il Paese. Personalmente, sono sostanzialmente d'accordo con la relazione e soprattutto se alla relazione aggiungiamo molte giuste cose dette oggi dal compagno dello PSIUP di Torino. Anche perchè, se è vero che la grande impresa non è ancora arrivata nella Valle del Belice, il tipo di civiltà verso il quale noi andiamo, il tipo di lotta politica che dovremo sostenere, prima o dopo, anche in Sicilia non può che riferirsi a quei modelli di società industriale avanzata che sono stati qui citati. Da questo punto di vista, mi sembra - siccome ieri è stato accennato che forse perdiamo d·e1tempo, perchè potremmo trovarci di fronte le elezioni politiche anticipate· - che elezioni politiche anticipate sì, elezioni politiche anticipate no, governo quadripartito o monocolore o quel che sia, mi sembra, dicevo che questo tipo di ricerca, di discussione, di elaborazione politica che noi facciamo comunque ci permetterà di assolvere ad un nostro ruolo. Noi non possiamo scegliere se domani grandinerà o non grandinerà: quello che possiamo scegliere è come comportarci, come resistere, come lottare. Ed ecco una prima osservazione: al punto 5 dove si parla del tema dell'unità sindacale, io farei subito, per farmi capire, la proposta che si parli di processo di unità .. sindacale non "perchè", ma purchè avanzi dalla base, non "perchè" ma purchè si fondi su un'autonomia reale del le forze partitiche, non "perchè" ma purchè tale autonomia non significhi spoliticizzazione del sindacato. Credo che non si tratti solo del cambio di un2 vocale, credo si tratti di saldarci a un giudizio comune sul tipo di lotta si•ndacale politica, sul tipo di funzione politica del sindacato, che deve realizzare una unità di classe che maturi dal basso. Un processo di unità sindacale, che non maturi dal basso, certamente potrebbe anche in Italia, come la DGB tedesca, essere utile alla redistribuzione del burro e non solo del burro ma anche della televisione, delle lambrette, delle vespe: ma non certo all'impostazione del problema del potere poi itico, di nuovi rapporti di potere economico sociale e politico, di cui condizione strutturale è certamente anche l'unità sindacale. Certe BibiotecaGi o Bia co drastiche asserzioni, su cui molto spesso si perde del tempo, sentenziando che il sindacato non serve più a niente e che va spazzato via, alla pari dei padroni, sono dei giochetti che - a mio avviso - non fanno altro che indebolire e far perdere del tempo alla classe operaia. Certo anche un tipo di sindacato mandarinistico, burocratizzato, che arriva c·on i suoi striscioni solo dopo che l'unità sindacale dal basso gli ha indicato obiettivi, metodi e strutture può essere altrettanto pericoloso. Ho abbordato questo tema per dirvi che ho fatto una particolare esperienza su questa tematica dell'unità sindacale, la quale deve maturare correttamente per poter saldare - come è stato detto - la strategia del sindacato alla linea che matura nelle lotte reali, dall'unità reale dei lavoratori. Ho fatto un'esperienza, dal '64 al '70, anni durante i qua li si diceva che non eravamo addetti ai lavori (allora operavo nelle ACLI), si diceva che volevamo fare i primi della classe, solo perchè affermavamo che ci saremmo trovati tutti, al momento della resa dei conti, impotenti, divisi, polverizzati, inuti Iizzati, rimessi al margine della lotta politica e sociale; ma soprattutto si diceva che era tutto sbagliato, che non era vero che il sindacato dovesse ricercare una nuova unità organica. Ebbene, attraverso l'unità d'azione, il sindacato - piaccia o non piaccia ad alcuni, che certamente hanno ancora del le remore, o ad altri che certamente costituiranno un sindacato giallo, anche se certo poco numeroso - ha trovato e ritroverà una sua unità organica, cioè anche di linea, di strategia sindacale e politica. Mi pare che noi dobbiamo, lucidamente, non fraintendere il processo d'unità sindacale con un processo d'unità politica della classe. Però abbiamo tltto un'esperienza in cui ci si snobbava (oggi si tenta in vari modi di snobbare I' ACPO L da parte dei primi della classe nella lotta politica dei lavoratori) e quindi tener presente l'esperienza che abbiamo fatto in campo sindacale non sarà inutile. Ci sono state enormi difficoltà a farsi capire, ad essere ricpnosciuti come addetti ai lavori, ad entrare nel gioco, a lottare insieme. La nostra linea era giusta: e oggi si lotta insieme sul piano sindacale, lottano insieme soprattutto i lavoratori, tutti, al di là delle dighe, al di là del le marche di fabbrica, al di là delle ideologie. Ebbene, nel processo di unità politica (che non è identico ovviamente per motivi che a voi non spiego perchè sarebbe offensivo) incontreremo similari difficoltà. lo lo intravvedo così oggi, con una immagine che forse non è inutile. La sinistra cammina come se fosse un sommergibile senza periscopio, che lavora nel 17

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==