Acpol notizie - Anno II - n. 5 - Marzo 1970

DOCUMENTO POLITICO PROGRAMMATICO DELAl'CPOALBRUZZESE PESCARA Agli inizi degli anni '70, il quadro politico e sociale manifesta una serie di tensioni e di conflitti in parte esplosi attraverso le forme contestative e di lotta degli ultimi anni, in parte ancora latenti, carico di numerose contraddizioni e di palesi squilibri, presenta irrisolti i problemi della pianificazione e del controllo del lo sviluppo, della modificazione sostanziale delle strutture produttive, riproponendo, in modo aggravato, il divario fra dinamica della società e risposte istituzionali, tanto da porre le stesse forze politiche, sindacali e sociali di fronte ad una scelta decisiva: quella da un lato di opporsi al processo di una involuzione autoritaria, dal l'altra di lottare per un profondo rinnovamento del lo assetto economico-sociale, del le articolazioni e degli squilibri di potere. L'esercizio della repressione diretta ed il graduale svuotamento degli istituti democratici, assicurano al sistema le condizioni di sfruttamento di classe e si rivelano, nello stesso tempo, omogenei e utili alla esistenza del sistema stesso. Da qui la necessità di spingere le forze del cambiamento all'autocoordinamento, al collegamento diretto con la base, ad un nuovo tipo di lotta e di presenza per il superamento radicale della presente situazione, secondo una prospettiva di movimento e di costruzione di una strategia unitaria tra le forze di sponibili del movimento operaio. Nel le linee di questa nuova dinamica poi itica avanza, dal basso, la crescita di nuove lotte, che, più che incidere nella situazione economica, evidenziano la crisi di fiducia e di consenso nelle istituzioni del sistema e contestano l'estromissione dal potere e dal controllo della stragrande maggioranza delle forze sociali. · Un grande compito di spinta per il rinnovamento dell'organizzazione sociale spetta in particolar modo Bi liotecaGino Bianco alle forze sindacali e sociali. Se la esperienza dell'autunno scorso da un lato ha manifestato una considerevole politicizzazione delle lotte, consentendo la saldatura fra obiettivi contrattual.i e obiettivi di modifica del sistema economico e quindi del sistema dei poteri, dall'altro ha rivelato le esistenza nel Movimento Sindacale Italiano di una volontà cosciente ed unitaria di porsi come soggetto autonomo e attivo di .una strategia del mutamento. A questa domanda di mutamento il movimento sindacale è chiamato a rispondere facendo compiere alle organizzazioni sindacali un salto di qualità con la unità organica da attuare in tempi che non possono essere ulteriormente prolungati dalle confederazioni. ' Le forze popolari e sociali, muovendo dalla realtà del la condizione operaia e contadina e facendosi carico di un ruolo di ricerca sociale, di sperimentazione e di mobilitazione dal basso, mentre rendono più ricco, maturo e libero il tessuto sociale, si innestano nella generale battaglia del movimento operaio come forze autonome portatrici di proposte alternative. In tale contesto nazionale si colloca la situazione dell'Abruzzo come luogo in cui l'estorsione del profitto privato e pubblico e del lo sfruttamento si esercitano al massimo grado, in riferimentq non solo ai dati strutturali della produzione ma anche alla condizione e al modo in cui si verifica il rapporto di_ produzione. Vengono a cumularsi, quindi, tutti gli effetti negativi tanto da intaccare seriamente la possibi Iità stessa di una efficace politica di sviluppo regionale, qualora le forze politiche, sindacali, e sociali della Regione non intraprendano, nella prospettiva di una ristrutturazione delle sinistre, una strategia unitaria per combattere l'emigrazione, la sottoutilizzazione de.Ile risorse, la scarsità degli investimenti produttivi, la fuga dei capitali consentita dall'attuale assetto privatistico dell'economia, la carenza di beni sociali (case, scuole,

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