Acpol notizie - Anno II - n. 5 - Marzo 1970

5) 'a) come il livello di sviluppo del capitalismo italiano, pur con tutte le sue contraddizioni, sia tale da avvicinarlo sempre più e da integrarlo nel quadro dei paesi a capitalismo avanzato. Ciò non è senza conseguenze per una strategia alternativa de Ila sin istra nel nostro paese. b) come del pari già esista una classe lavoratrice che, attraverso la sua lunga esperienza di lotta, s'è venuta formando un patrimonio intellettuale e morale (capacità tecnica, iniziativa, responsabilità, coscienza democratica) che solo può rendere possibile la gestione della cosa pubblica, a cominciare dal processo produttivo, quell'autogoverno, cioè, senza il quale è vano parlare di società socialista. c) come questa classe lavoratrice, capace di costruire il socialismo, non sia pi& la tradizionale classe operaia, in rivolta contro la miseria e la fame, ma, sempre più, in linea di tendenza, fatte salve le,sussistenti sacche di arretratezza, una classe operaia, moderna, cresciuta e sviluppata insieme alla società industriale, ricca di elementi tecnici, che si ribella quindi più che contro le sue condizioni materiali di vita, contro la condizione di dipendenza, di soggezione, cui viene condannata dai rapporti capitalistici di produzione, rivendicando partecipazione responsabile e cosciente alla direzione del processo produttivo. d) come sia solo su questa base, cioè partendo da questa rivendicazione di responsabilità, che il socialismo può sperare di edificare una società che unisca l'alto sviluppo tecnico a una condizione di non-alienazione; come cioè in sostanza sempre più obiettivi democratici ed obiettivi socialisti tendano ad integrarsi reciprocamente ed a presentarsi, nei fatti così come a livello di coscienza, come sostanzialmente non disgiu ngibi I i. 6) come proprio su questo terreno e sulla base di queste analisi, l'ACPOL debba impegnarsi (quale sua scelta prioritaria nel presente) in un lavoro di costruzione dal .basso, dal quartiere alla fabbrica, dalla scuola al piccolo comune, di strumenti nuovi di contropotere, di mobilitazione unitaria per tutte quel le forze e componenti che ritengano oggi fondamenta le impegnarsi nella ricerca di un nuovo sbocco politico che passi attraverso la crescita e l'elaborazione di un sempre più vasto movimento popolare capace di porsi nei confronti del PCI in un corretto rapporto di confronto dialettico per la creazione a quel punto di un "nuovo sbocco storico di forze politiche e sociali", capace di porre in essere una strategia unitaria e vincente della sinistra italiana. 7) come dunque l'area socialista a cui I'ACPOL oggi fa riferimento sia da intendere comprensiva di tutte quelle realtà oggi frazionate e disperse nel paeseo non ancora completamente convergenti che intendano Biblioteca Gino Bianco collocarsi nell'arco più vasto della sinistra, senza nessun obiettivo di per sè nè integralistico nè terzaforzista, ma avendo come fine al contrario la costruzione di una società socialista effettivamente rispondente - come si è detto - al livello di crescita o maturazione, alla capacità di autoelaborazione del movimento operaio italiano; in questo senso ci pare più corretto parlare di area del socialismo. A ta.l fine è indispensabile recupare rispetto a questi impegni (seppure attraverso modi e tempi che garantiscano oltre ad un massimo di chiarezza così pure un massimo di successo sul piano pratico) nel breve periodo uria corretta collocazione, che sciolga innanzi tutto la contraddizione fondamentale di trovarsi al governo o in un partito di governo, ponendosi nello stesso tempo il problema di costruire un'alternativa all'attuale assetto capitalista e alle forze moderate del quale sono espressione, di operare cioè per la ristrutturazione della sinistra. Linee di sviluppo dell'ACPOL Da tutto ciò ci pare derivino tutta una sene di conseguenze d'ordine generale e più specifiche d'ordine operativo per quanto riguarda I'ACPOL. Oggi I'ACPO L si pone come occasione e strumento spendibile nel medio periodo al fine di costruire un nuovo polo di aggregazione politica nella sinistra, tale da portare un contributo significativo e credibile nel quadro più generale di una strategia alternativa all'attuale assetto capitalistico della nostra società. In quanto tale ci pare opportuno ch'essa sempre più e meglio sia in grado di coinvolgere gruppi e organizzazioni, singoli militanti e interi movimenti che si muovano a livello sociale o politico, attraverso una "fase costituente" a Iivel lo operativo e di base, di incontro a livello di quadri, attraverso comuni sperimentazioni di lotta, attraverso continue verifiche sul piano politico ed ideologico, tale da precostituire le condizioni ad un tempo di un più largo e più profondo coagulo di forze che intendano collocarsi in una prospettiva democratica e socia Iista, anticapita1 ista ed antimperialista. In questa fase è quindi bene sottolineare quei momenti anche parziali attraverso cui è possibile favori re questo processo: 1) è opportuno che le diverse componenti e quanti ravvisano nell'ACPOL un'occasione nuova di impegno di èarattere poi itico estremamente agi le e non formalizzato e quindi aperto, senza mediazioni gerarchiche e burocratiche, si impegnino nel lavoro di verifica in comune pratico e teorico delle diverse ipotesi strategiche utilizzando innanzi tutto quelle occasioni di · dibattito da oggi in calendario e quante 1ns1eme sapremo inventare di nuove. 19

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