Acpol notizie - Anno II - n. 4 - Febbraio 1970

di una strategia politica che non si lascerebbe. più rinchiudere nel dilemma "via parlamentare o via. insurrezionale". Resterebbe allora un terzo punto da affrontare, _quello dei rapporti fra i partiti, le classi e la società. Non possiamo in realtà agire come se la nazionalizzazione dei mezzi di produzione e l'instaurazione del "potere della cla~se operaia" costituissero le condizioni necessarie e sufficienti per la creazione del socialismo. Sappiamo oggi che tutte le volte che la collettivizzazione si identifica puramente e semplicemente con la nazionalizzazione, essa provoca la nascita e poi il predominio di una cricca burocratica. Sappiamo anche che tutte le società dj transizione verso il socialismo si sviluppano in mezzo a un certo numero di contraddizioni sociali. E' nega·ndo o mascherando queste contraddizioni dietro le formule della "classe operaia al potere" e del "potere di tutto il popolo"· che la cricca burocratica stabilisce e · rafforza le proprie posizioni. e Ora queste contraddizioni che osserviamo in tutte le società socialiste industriali esistono già in germe nelle società industriali dell_'Occidente capitalista. Nqn possiamo costruire coalizzaiioni durature e che si fondino su principi democratici. senza.·studiare ·le ripercùssioni pratiche di questa situazione. Parecchi temi potrebbero atricchire la nostra discussione. 1) Le conseguenze delle nuove differenziazioni interv~nute in seno alla classe dei lavoratori salariati sul pluralismo della sinistra, _(siache si tratti delr'esiste·nza di più organizzazioni o di più concorrenti in seno alla stessaorganizzazione). 2) L'evoluzione dei rapporti fra ·partiti e sindacati. ~ . 3) Le alleanze con i differenti gruppi non salariati della popola.zione (criterio "antimonopolista" e criterio "modernista'"). · · 4) L'azione educativa e le forme d'organizzazione socio - culturali in vista di nuovi obiettivi di_civilizzazione (come non sacrificare l'uomo ai meccanismi della società..Jndustriale?) . · L'enumerazione di questi 'differenti temi di discussione avrebbe di che spaventarci se lo scopo di questo incontro fosse di_emanare una piattaforma comune. Ma il nostro obiettivo è diverso. Noi vogliamQ confrontare le analisi, .le riflessioni e i tentativi di prospettiva che hanno influenzato la sinistra europea · nel corso 9-i questi ultimi anni. Siamo coscienti di vivere in un periodo .di rinascita e di scoperta e ·sentiamo il bisogno di fare il puntò. Non cerchiamo di. creare degli accostamenti artificiali ma non disperiamo di far ·sorgere numerose convergenze. In questo caso, l'incontro di febbraio non ·sarà evidentemente ·che i"! primo di unà lunga serie. Biblioteca Gino Bianco Gilles Martinet (1) realizzato nel 1965 dal gruppo interdisciplinare dell'Istituto di filosofia dell'Accademia· delle Scienze della Cecoslovacchia (pubblicato in Francia dalle Edizioni Anth~opos). RICERCA DI UNA STRATEGIA COMUNE. PER LA SINISTRA IN EUROPA . 1) Perchè una discussione di due giorni fra molte persone possa_avere una qualche utilità, è necessario che essa parta da una base di idee comuni, o perlomeno non· troppo divergenti. Altrimenti la discussione rischia di perdersi nel. vago e nel generico. Un primo punto di questa base comune dovrebbe essere la concezione della sinistra, visto che liincontro verte sulle "prospettive e la strategia della sinistra europea". Mi_sembra necessario·precisare che con la parola "sinistra" non s'intendè qui la sinistra tradizion~le con le sue prospettive tradizionali, una sinistra rispettosa dell'ordine costituito, ma una· sinistra che .voglia realizzare il socialismo, in quanto solo una profonda trasformazione dei rapporti sociali in senso social_ista puo oggi rappresentare un reale spostamento a sinistra della situazione europea. Questo naturalmente non esclude eventuali alleanze per obiettivi limitati anche con forze non socialiste, ma dev'esser chiaro che si..può considerare di sinistra solo chi lotta seriamente e concretamente per l'abolizione dello sfruttamento capitai istico. ·2) Va detto subito che una simile impostaz'ione esclude dal novero delle forze di sinistra la socialdemocrazia, _laquale, pur nella diversità. di atteggiamenti, è orientata oggi non verso il supetamento del capitalismo ma, al contrario, yerso l'integrazione della classe lavoratrice nel sistema capitalistico. 3). Va pure aggiunto che quando si parla di "socialìsmo" come.obiettivo de!la sinistra europea, non si_fa riferimento al modello di società esistente nel cosiddett~ "campo socialista". Senza voler entrare qui nella discussione in quale misura possanoconsiderarsi socialisti i paesi ct,e si autodefiniscono tali, dev'esser chiaro che r il· socialismo che noi. ricerchiamo per l'Europa occidentale è profondamente diverso, anche perchè ~iversa è la basedi partenza (società industrialmente sviluppata) rispetto a quella che fu la base di _partenza nella maggior parte di questi paesi (società prevalentemente agricole). 4) 11 fatto che l'Europa occidentale parta da una situazione di - alto svìluppo industriale implita una serie di conseguenze: a) esistono già le premesse~oggettive del socialismo ' . (alto sviluppo tecnico, grande..produttiyità; carattere sociale della produzione;· ecc.) e non è quindi più · necessario sottop<;>rreil paesea un_:processodi forzata 5

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