Acpol notizie - Anno II - n. 4 - Febbraio 1970

fabbrica e contro la loro stessacondizione di subordinazione nella società. Non è· il caso qui di spendere parole sull'importanza di queste lotte, dei loro risultati, delle nuove forme di organizzazione che ne sono nate, del ruolo nuovo e di contenuti nuovi che i sindacati hanno assunto, in parte costretti, in parte per scelta autonoma, e seguendo una tendenza già in atto. Piuttosto dobbiamo ricordare che l'esperienza ci insegna che-nessuna lotta riesce a conseguire risultati stabili nella quantità e nella qualità se non muta l'assetto del potere, di per sé funzionale al vecchio status quo. Deve esserequesta una premessaindispensabile alla definizione del nostro compito. UN'ALTERNATIVA t' Una grande impresa egemone che instaura con la forza - lavoro rapporti non certo così avanzati e scaltriti come da alcune parti~ si ·ritiene; un potere politico debole ed inefficiente; un governo, già moderato, che sembra ora capace di involuzioni reazionarie, particolarmente nefaste perchè rischiano di coinvolgere anche il Partito Socialista Italiano, in cui sono ancora presenti, e non in piccolo numero, forze restie alla funzione di "cani da guardia del sistema" che gli si vorr~bbe far assumere; un Partito Comunista che, radiando gli esponenti del "Manifesto", non ha certo dato prova di voler fare molti passi avanti sulla via dell'innovazione, su cui molti lo collocavano e tutti lo· auspicavano; un contesto internazionale bipolare, repressivo nei confronti dei paesi che appartengono ai blocchi e prédatorio ·nei riguardi del Terzo Mondo (è recente la disfatta definitiva del Biafra, tipico delitto ,Jmputabile al cosiddetto "sistema d'equilibri internazionale"): questi sono gli elementi principali del panorama politico, articolato a livello cittadino, nazionale ed internazionale. Non è un panorama confortante. Né è facile il compito di chi si proponga di mutare l'assetto di potere vigente, ponendo i presupposti del la formazione di una forza politica di tipo nuovo, alternativa allo schieramento egemone. D'altra parte .le tensioni sempre più forti, e lo sforzo repressivo sempre più evidente a cui è costretto il potere, creano un disagio ed '"una sensibilità di tipo nuovo in. tutta una serie di strati sociali finora coinvolti nella politica solo marginalmente, o a livello di singoli individui: tecnici e lavoratori dipendenti di ogni settore, studenti e intellettuali provenienti dalle esperienze più diverse, hanno ac~isito una forte coscienza soggettiva dell'esigenza di partecipare in prima person~ alla lotta · politica, anche se non si trovano a loro agio nei canali tradizionali di "partecipazione"; d'altra parte, uomini provenienti da esperienze di quartiere o dalle varie forme di lotte di basesentono l'esigenzadi tradurre in decisione politica una pressione sociale i cui esiti sono B b sfeJi 15~ te 58d~ ~ce f · ed anche alcuni professionisti della politica, e non pochi sindacalisti, a_vanzano la richiesta di un'azione politica meno burocratica ed invischiata nel le pastoie della gestione del . potere o dell'opposizione, e più immediatamente connessaalle istanze di base. PROPOSTE CONCRETE A tutte queste forze proponiamo, con la costituzione dell' ACPOL, non l'adesione ad un nuovo partito, e nemmeno ad un partito di tipo nuovo; neppure un programma ambizioso di ristrutturazione globale della società in senso anticapitalista (anche se questo, deve esser chiaro~ è in ultima analisi il nostro obbiettivo); ma il coordinamento degli sforzi e dell'impegno politico, per evitare la dispersione di forze già deboli, su una serie di temi che cercheremo di precisare insieme. Per intanto ne indichiamo alcuni: 1. In primo luogo_,I'ACPOL deve essereuna sede di incontro e di scambio tra persone e gruppi che di fatto condividono certe diagnosi sulla -situazione politica e certe direttive d'azione, ma operano in contesti differenti, ·e sono spesso divise da vecchie ostilità e diffidenze: una camera di compensazione tra sedi differenti di azione politica. Gli strumenti per raggiungere questo scopo sono assemblee, convegni, discussioni, ma anche e soprattutto la partecipazione ad iniziative politiche comuni; 2. Tra queste, individuiamo innanzitutto l'azione politica nella cintura torinese, dove certe contraddizioni tipiche si evidenziano in modo particolare: il potere economico è particolarmente forte, e la sua violenza si fa manifesta; il potere politico è particolarmente debole, e si rivelano la sua inettitudine e/o il suo asservimento; le classi subordinate sono particolarmente messe in disparte, e il loro sfruttamento è del tutto palese). Tale azione dovrebbe portare a coordinare le iniziative già esistenti, e a stimolarne di nuove; a definire determinati contenuti programmatici generali, anche in vista del le prossime elezioni amministrative, e a formare un cartello di forze che si impegnino a sostenerli. Tale impegno dovrà essere effettivamente verificato nei fatti; · 3. Un'altra iniziativa che si propone è la messa in opera di tutta una serie di mezzi di informazione dell'opinione pubblica alternativi a quelli a disposizione del potere (primo fra tutti, il quotidiano della Fiat "La Stampa"). "La Stampa" è oggi forse l'unico quotidiano padronale che non si limiti ad esprimere una reazione di.-classeai fatti pol.itici, commentandoli quando sono gia awenuti, m~ svÒlgainvece un'azione costante di intervento nella vita politica cittadina e nazionale, dosando opportunamente informazioni e giudizi in modo da non avallare e rafforzare semplicemente le valutazioni che una certa opinione 11

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