Acpol notizie - Anno II - n. 3 - Gennaio 1970

incontro le contraddizioni più ev1denti nella lotta di classe, ma la nostra è solo una proposta di confronto, di chiarificazione e -di maturazione del la nostra presenza politica in un impegno sempre più attento aIle esigenze del proletariato. L'ACPOL A CESENA E' sorta anche a Cesena l'Associazione di Cultura Politica (A.C.POL.), che si collega direttamente al movimento nazionale fondato recentemente ad iniziativa di alcuni noti esponenti della sinistra laica e cattolica, tra cui l'On. Riccardo Lombardi della sinistra socialista e l'ex Presidente nazionale delle ACLI, Livio Labor. Sul piano locale si è addivenuti alla costituzione di un Comitato p,omotore .comprensori ale composto da elementi che provengono in parte da esperienze del Movimento Studentesco, in parte dalla sinistra del Partito Socia Iista Italiano, in parte dal la sinistra democristiana, in parte da elementi che hanno rotto col partito di appartenenza e col sindacalismo tradizionale e infine da elementi indipendenti. La prima assembfea degli aderenti e dei simpatizzanti, tenutasi 1'8 dicembre nella sede del Circolo Culturale "Delio Cantimori" di Cesena, ha esaminato il documento politico dell'Associazione sottolineandone alcuni punti fondamentali, come quello in cui si afferma "che i partiti politici non sono oggi in grado da soli di intraprendere un'iniziativa di trasformazione della società, se non vengono sottoposti dall'interno e dall'esterno a una sollecitazione permanente, che tragga motivo dalle esigenze nuove emergenti da Ila società civ i le". L' ACPO L propone, quale forza di sinistra, la ristrutturazione della sinistra stessa per realizzare unitariamente una strategia rivoluzionaria tesa alla costruzione della nuova società del lavoro, democratica e sociaIista. Circa il discorso obbligato dei rapporti col PCI si constata che al suo interno si vanno delineando, nonostante gravissime e recenti" contraddizioni, atteggiamenti e comportamenti in parte nuovi e significativi, caratterizzati al X 11 Congresso da una Iibertà di dibattito. più ampia che nel passato, dall'accentuazione della posizione di autonomia di iniziativa rispetto al Partito comunista sovietico, da una apertura - sottolineata anche se generica - al dialogo e al confronto con le altre forze politiche e ideali''. L'incresciosa vicenda del "Manifesto" conferma comunque la necessità di un confronto dialettico e critico coi comunisti e con ogni altra forza progressista. L' ACPOL si colloca appunto come strumento di . djalogo, di co(lfronto e di iniziativa a ogni livello e si B1011e0ca 1noBianco · . rivolge a operai, contadini, impiegati, studenti,. movimenti di contestazione, gruppi spontanei, affichè con la loro adesione e collaborazione si renda possibile l'attuazione di "un lavoro culturale che affrohti i nodi fondamentali del sistema e una struttura associativa capace di stabilire un profondo collegamento con •la realtà sociale del Paese e fuori da ogni prospett,iva partitica ed eletterale". · Si elencano qui di seguito i componenti del Comitato promotore: Alberti Arturo, Calisesi Pio, Casadei Franco, Cuni Vittorio, Ghezzi Lorenzo, Gianessi Ermanno, Magnani Mario, Merendi Enzo, Milandri Alfiero, Pagliarani Romeo, Petrone Massimo, Simoncelli Nerio, Turci Fausto, Valducci Giuseppe. · . L'ACPOL SALENTINA "Attraversiamo - ha affermato Livio Labor parlando durante un incontro avuto a Lecce con i componenti del comitato dell'A.C.P.O.L. nel Salento - una delicata fase di trans1z1one, sempre maggiormente riscontrabile, tra le istituzioni statuali e la vita di ogni giorno. "Però - ha aggiunto - questa situazione non presenta i sintomi che suscitano un'azione rivoluzionaria. Anzi, lo sviluppo capitalistico della nostra civiltà rende più sfocati i contrasti tra classi, soprattutto perchè la logica dei consumi ammansisce i lavoratori, che però pagano la maggior parte disponibile di beni materiali con sempre .minore potere politico. D'altro canto però - ha continuato Labor - il mondo comunista non ci presenta esempi più invitanti: i non dimer:1ticati avvenimenti cecoslovacchi, le imminenti epurazioni che si avranno in Francia e in Austria e, non ultimo, il caso del "Manifesto" in Italia, stanno a dimostrare come la dittatura del proletariato si basi più sulla burocratizzazione e l'autoritarismo che sulla democrazia partecipata". "In questo contesto storico - ha affermato Labor - deve agire I'ACPO L e tanto più si pone con urgenza la sua opera, quanto più il "maggio francese" e i moti studenteschi e operai italiani hanno dimostrato che la classe operaia non può direttamente incidere sulle strutture, senza una strategia unitaria delle sinistre". "Con la n:iassima autonomia - ha aggiunto Labor - bisogna porsi seriamente alla ricerca di un nuovo socialismo, un socialismo da inventare e scoprire con l'apporto di ttJtte le forze della sinistra". E' seguito poi un dibattito,,/che ha consentito a Labor di chiarire alcuni punti del suo programma. Ha infine ribadito che I'ACPO L non presenterà alcuna lista nelle prossime elezioni, perchè non vuole diventare - ha detto - un ennesimo partito. (La Gazzetta del Mezzogiorno martedì 16 dicembre 1969) 5

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