cazioni operaie, la cui avanzata non può essere solo affidata allo spontaneismo, che pur ha contribuito, anche in questa delicata fase, alla maturazione degli obiettivi e della disponibilità di lotta dei lavoratori; l'impegno delle organizzazior1i sindacali va dovunque garantito su tutto l'arco delle loro possibilità, con piena capacità di raccogliere i motivi di fondo delle lotte di base. · In questo quadro costituisce elemento di preoccupazione il permanere .- particolarmente ai vertici delle organizzazioni sindacai i - di notevoli incertezz-B che. non faci Iitano una puntuale o coerente azione di sostegno a tutte le lotte in corso. E' questo, particolarmente, il .cc1sodella CISL che a più di due mesi dal VI Congresso non è riuscita a darsi una leadership rappresentativa di tutte le PlJr notevoli energie che operano al suo interno; è questo il· caso della UI L che', nonostante l'imminenza del Congresso confederale, non riesce a definire i termini del suo confronto interno, che sembra essere più legato al ricambio della dirigenza confederale che a un dibattito aperto su I nuovo ruolo del sindacato nel la società di oggi. La capacità del sindacato e di tutto il Movimento operai_o italiano di esprimere pienamente le sue potenzialità di lotta è oggi indispensabile di fronte alla improrogabilità di alcune risposte connesse alla domanda sociale sui problemi dell'occupazione, della casa, del servizio nazionale, della scuola, ecc. Domanda sociale che è allo stesso tempo domanda politi'ca per un cambian:iento reale dei rapporti di potere nel la società e per un rifiuto della logica del capitale e del profitto come fondamento del rapporto sociale. La fiducia circa l'esito di questa battaglia - ha proseguito Borroni - ci viene da una sempre più estesa presa di conoscenza della classe operaia, dall'impegno coerente delle giovani generazion_i_e dai nuovi tentativi di mobilitazione o di autocoordinamento che, come è nel caso del/'ACPOL, alla quale personalmente aderisco, impegnano alcune tra le forze più vive che operano nella società italiana. Anche le recenti conclusioni del Comitato Centrale Socialista lasciano spazio a nuove speranze nel momento in cui sempre più consistenti si fanno le posizioni di coloro che chiedono ai partiti ed al Governo un preciso passo in avanti oltre l'angusta e ormai deteriorata esperienza di centro - sinistra in corrispondenza con i bisogni e le aspirazioni della classe lavoratrice". (11 Ottobre 1969) LOTTE OPERAI E E PROSPETTIVE POLITICH.E ..... Pubblichiamo una sintesi dell'intervento svolto dal redattore capo di "Azione Sociale", Lorenzo Scheggi Merlini, ad un dibattito tenutosi a Si~na fra le riviste "Rinascita", "Mondo Nuovo". "Settegiorni" e "Azione Sociale", sul tema: "Lotte operaie e pros'tiettive politiche". Le lotte operaie iniziate nel '68 sulle pensioni e le zone salariali, proseguite in quest'anno e culminate con le vertenze in atto per i rinnovi dei contratti di lavoro, sono un fatto poi itico di portata eccezionale. Misconoscere o sminuire l'importanza di tali lotte, significa essere fuori dalla realtà del movimento operaio. Esse rappres.entanò infatti un grande salto 1l?;vari"l'ti ~~riO<t5S(),< . pv·@il:lpéJ0 e e di partecipazione della ctasse lavoratrice: per i contenuti innovativi del le piattaforme contrattuali; per la saldatura che si è creata fra lotte sindacali e più in generale lotte socia Ii, come la grande ultima del la casa; per il processo di revisione interna cui hanno sottoposto le confederazioni sindacai i, e soprattutto per i I salto qualitativo rappresentato dall'alta coscienza della classe operaia. Queste grandi lotte· inoltre hanno avuto dei riflessi anche sul piano più · strettamente politico, dato che non possiamo . ritenere una pura e semplice coincidenza il fatto che sia la scissione socialdemocratica che la più recente crisi in casa democristiana siano avvenute proprio mentre la. classe lavoratrice stà manifestando un potenziale di lotta e una volontà di rinnovamento senza pari. Così pure non è un caso che la "vicenda Manifesto" si sia sviluppata all'interno del PCI nel momento in cui la pressione della classe operaia impone un ripensamento alle forze della sinistra, e quindi in primo luogo al PCI, sulla strategia da seguire per cambiare dalle fondamenta la nostra società. E questi problemi, nonostante che il PCI abbia deciso di soffocarli, rimangono vivi ben oltre le decisioni di un comitato centrale o i comunicati di una direzione. Questi fatti ci fanno concludere che le lotte operaie di quest'anno sono i I fatto poi itico forse più importante dal dopoguerra ad oggi, e quindi come tal.i esigono risposte poi itiche che siano ben di più del le operazioni di vertice, a cominciare da una riesumazione del cadavere del centro - sinistra quadripartito. Così come non possiamo certo guardare con éccessiva fiducia ad un inserimento del PCI nell'area governativa, come garante dell'ordine sociale. I E' quindi necessario che tutte le forze della sinistra sociale, sindacale e politica, aprano un comune processo di ripensamento e di autocritica, iniziando e portando avanti un dibattito del quale è stato un momento particolarmente significativ~ il convegno che recentemente ha tenuto I' ACPOL a Milano. E' da questo processo - che deve svolgersi in stretto rapporto con le lotte sociali e sindacali - che deve nascere una strategia generale del cambiamento e un vasto movimento popolare che ne sia la forza trainante. ADISTA Intervenendo ai lavori di una assemblea unitaria di quartiere organizzata da PSI - PCI - PSIUP ed ACLI sùl tema "Contenuti_ . e prospettive del le lotte poi itiche e sindacai i in corso", Luigi Borroni, autorevole membro della presidenza nazionale delle ACLI, ha messo in evidenza la necessità di superare il divario esistente tra momento politico e momento sindacale dell'attuale fase del movimento operaio. Infatti, per Borroni, alla realtà di un accordo sui contenuti delle lotte sindacali in corso; si contrappo~e l'incertezza sul le prospettive poi itiche del le lotte stesse e ciò per ta sfasatura esistente tra "tempi poi itici e . tempi del lo scontro sociale", sfasatura. dovuta anche .al la 35
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