Acpol notizie - Anno I - n. 2 - Dicembre 1969

CREARE UN PART!TO DALLE STRUTTURE NUOVE Pubblichiamo il parere di un comunista della nostra zona A. Bartoli. Le lacune d1 un partito strutturato in "correnti" sono note: le lotte fra le correnti ·logorano pesantemente le ·energie del partito; l'indispensabile circolare delle idee nel suo interno è lacunoso; fra le correnti nascono non scambi ·ma contrapposizioni di idee. La. politica di un partito perde la linearità ed acquista confusione dato i continui compromessi a cui è costretto dalle correnti con idee contrapposte che lo dividono, anzi a volte è addirittura impossibilitato a prendere decisioni; a· volte invece una corrente che predica una determinata politica serve ad allargare le simpatie ad un partito che di politica ne pratica un'altra. t.a base -il più delle volte subisce le decisioni dei capicorrente e non le determina. Non è quindi risolto il problema della partecipazione delle massealle scelte. La strutturazione in correnti favorisce l'instaurarsi di fenomeni negativi nella società quali il clientelismo. Infatti si ricorre facilmente a questo strumento per rafforzare - la propria ·corrente. E' ovvio che un partito rinnovatore come il comunista abbia voluto darsi una struttura interna che superasse gli aspetti negativi delle correnti. C'è riuscito? Molti sono i motivi per dubitarne; secondo alcuni il tentativo ha determinato la comparsa di fenomeni negativi addirittura peggiori di quelli creati dalle correnti. Ai comunisti I-a cui politica si proietta nel futuro resta quindi il compito di cre~re un partito dalle strutture nuove. Riprendere il discorso sull'Associazione di cultura politica non significa per noi mitizzare questo tentativo ma significa riconoscere la piena attualità e necessità, nel momento che stiamo attraversando, di una ipotesi di lavoro diretta insieme alla ritessitura unitaria della· sinistra e al rinnovamento del suo discorso politico e delle sue strutture organizzative. E se ci sembra del tutto fuori luogo qualificare I'ACPOL come fatto di per se stesso risolutivo d'ogni problema (del resto più che documenti contano fatti, e di questi ultimi ogni valutazione è prematura), altrettanto fuori luogo ci appaiono certe chiusure e certi rifillti pregiudiziali, non di rado fondati su motivazioni piuttosto fragili)- e forse in parte dettati da quella chiusura e gelosa difesa del proprio spazio che caratterizza una parte dei gruppi del dissenso, determinando rigidità, incomunicabilità e fratture inutilmente dispersive. Se I'ACPOL riuscirà a crescete in coerenza con la sua ispirazione iniziale, se soprattutto saprà tradursi in fatti partecipati a livello locale, sarà possibile finalmente determinare una inversione della tendenza attuale alla frantumazione della forze del cambiamento, superando lo stadio delle · manifestazioni elementari e esigenziali e procedendo all'organizzazione di una nuova forza politica. Si può scegliere di lavorare su queste linee all'interno di iniziative facenti riferimento all' ACPOL, la cui mancanza di rigidità consente spazio a componenti e ad esperienze anche diverse da quelle che le hanno dato vita, oppure si può Jd f° ed· p_ e(Sf. lt z,,el . . pegno. Quello che conta, a nostro vedere, è l'affermarsi · di una rinnovata e larga disponibilità di tutte le forze del cambiamento per ricercare e individuare i modi di una prospettiva unitaria: questa disponibilità non solo è condizione per un'alternativa di sinistra. domani, ma già oggi è la risposta più valida alle tendenze involutive del presente. Francesco Taddeo Presidente ACLI - Bovisa Scrivono i cattolici della ~' Face" e di "Comunità Dergano~' I PARTITI SONO IN CRISI Se I'ACPOL saprà raggiungere gli scopi che i suoi fondatori si prefiggono certo essa sarà motivo di crisi per le attuai i strutture politiche italiane. Il dubbio più grande sul futuro dell'ACPOL riguarda la sua capacità di sapersi mantenere ciò. che vuole esser~ senza diventare a sua volta un centro di spartizione di poteri fine a se stessa o legata ad interessi di pochi. In Italia esiste un rilevante vuoto politico che l'ACPOL intende colmare. Speriamo solo che ciò avvenga fuori dalla tradizionale strategia politica italiana mirando veramente ad una ma.ggiore partecipazione della base. E' l'augurio più vivo che tanti di noirivolgono a se stessi ed alla nuova associazione politica. · Edoardo Brioschi Membro della Sezione sindacale CISL, FACE, STANDARD • · Sgar_biArialdo, impiegato della FACE, membro della Sezione ·Sindac. Aziend. della CISL. "Devo riconoscere che politicamente viviamo in. un certo immobilismo dovuto sicuramente al logorio di forze e all'aff.ioréiredi un certo conservatorismo". "Vedo perciò senz'altro con interesse quei gruppi che cercano un rinnovamento interiore e nuove ·vie al dialogo anche con quei partiti tradizionalmente messi al bando". "L' ACPOL mi sembra che si muova alla ricerca di nuovi orizzonti politici e mi auguro che porti quei frutti di cui vi è assoluto bisogno per il pr~gresso del paese". Bianchi (Comunità Dergano): "L'unità di forze diverse extra - partitiche è una cosa buona". Sergio Piccoli (Comunità Dergano): "L'incontro di persone di diversa estrazione culturale e politica è positivo. Vedo I'ACPOL come l'ambito dove si può realizzare un discorso culturale nuovo dove non ci siano i soliti discorsi demagogici dei partiti ad imperare". Mica Marchelli (Comunità Dergano): "Mi sembra che bisogna trovare delle forme nuove, degli sbocchi nuovi. I partiti sono in crisi. Una iniziativa del genere può creare dei presupposti nuovi che possono efficacemente contribuire a risolvere quei problemi eh sono attualmente sul tappeto in campo politico e sociale e raccogliere larghe partecipazioni per costruire una realtà nuova".

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