Acpol notizie - Anno I - n. 2 - Dicembre 1969

correttivo,· si è-~ndata modificando via via anche per le reazioni che ha suscitato e la situazione che ora si è aperta con la scissione muta profondamente il quadro politico del paese. Non si può certamente dire, è vero, che tutto sia cambiato, ma esistono le premesse perchè tutto cambi". Tutto può cambiare: l'equilibrio politico che sembrava avesse trovato la sua stabilizzazione centrista è di nuovo in movimento; le elezioni di Maggio hanno dato la prima spinta mettendo in crisi i due più grossi partiti di governo, la repressione di Agosto in Cecoslovacchia ha fatto il resto eccèlerando il processo di autonomia del maggiore_partito di opposIzIone. 11 fai limento del l'unificazione socialista è avvenuto in questo contesto. Ma qual'è stato, in questo processo, il ruolo della sinistra socialista? Oltre alla lucida capacità di previsione, la sinistra ha avuto un peso concreto nel rovesciamento di tendenza del PSI? O, almeno in una certa fase, l'aver legato. nella stessa ripulsa il centrosinistra e l'unificazione non ha contribuito a rinsaldare la vecchia maggioranza? "lo non ho mai creduto - risponde Lombardi - che le grandi linee del gioco politico si possano modificare attraverso le astuzie tattiche. In realtà l'unificazione e il centro - sinistra erano due facce della stessa medaglia, e infatti sono saltati insieme. La linea di d_emarcazione nel PSI era prjma dell'unificazione tra quanti concepivano il partito come elemento di stabiijzzazione democratica, che poi in pratica voteva dire anche stabilizzazione sociale, e quanti ne proponevano una funzione dinamica in una prospettiva riformatrice volta a rompere gli equilibri sociali esistenti per ricomparii a livelli più elevati. Quando invece il PSI accettò, nel Luglio del '64, il ricatto moderato si_crearono le basi nel lo stesso tempo per l'involuzione neocentrista e per l'unificazione in chiave socialdemocratica. Esisteva però nel partito un grosso residuo non assimilabile alla linea socialdemocratica, e la piccola minoranza di sinistra ne ha interpretato in questi anni le esigenze compresse, è stata in molte occasioni la coscienza esplicita e pubblica della base socialista del PSI. In questo modo non ha reso soltanto una testimonianza, ma ha fatto politica. Noi abbiamo anzitutto cercato di impedire che· Ia lotta interna nel PSI si attutisse e si degradasse in un puro confronto di potere, e l'abbiamo fatto mettendo ogni volta il dito sulla piaga, impedendo comunque (quando è stato necessario anche con gesti di indisciplina "scandalosi") che il partito sfuggisse al dibattito sui problemi che gli stavano d~vanti. Siamo stati i soli, in determinati momenti, a tenere i contatti con le altre forze di sinistra e per conseVarci questa libertà di movimento abbiamo anche fatto introdurre l'articolo 3 nella carta della unificazione. Ebbene, la politica dell'unificazione socialdemocratica è saltata proprio su quèsti problemi: è st,g,to sul SIFAR, sulla NATO, sul Vietnam, su Battipaglia, è stato soprattutto sui rapporti coi comunisti che il partito unificato s'è puntualmente spaccato in due tronconi che prefiguravano in modo abbastanza preciso la divisione che s'è poi .registrata nel comitato centrale della ·scissione. La poi itica dèll'unificazione è saltata sui nodi critici del centrosinistra .moderato e delimitato e non per effetto di oscure manovre di vertice. Ecco, perchè siamo stati sempre intransigenti sui problemi politici e non siamo stati invece disponibili per le manovre tattiche". Ma la scissione oltre a costituire una liberazione per la base socialista è anche un trauma. 11PSI adesso riconferma a parole I01is t ~i ·c,:f ré'., i 1;~ltà~er ne ha nessuna. Non fu lo stesso Lombardi del resto a dire, nei giorni della crisi, che la scissione sarebbe stata una jattura? E ad ogni modo, quale politica, quali prospettive propone ad un partito che ha reagito psicologicamente in un modo positivo ma resta tuttavia profondamente disorientato? . "E' vero - mi risponde Lombardi - che ho detto che la scissione sarebbe stata una jattura, ma subito dopo ho aggiunto che la jattura più grave per il partito sarebbe stato il permanere nella paralisi in cui si trovava. Del resto il nostro obbiettivo non era la scissione, bensì il rovesciamento della linea di tendenza che aveva portato il PSI nell'area moderata. Sapevamo si capisce, che il prezzo di questo rovesciamento di , , tendenza poteva essere anche la _scissionesocialdemocratica, ma non potevamo lasciare che il partito socia Iista si snaturasse e che il suo spazio elettorale e la sua funzione politica venissero rilevati dal PCI. Certo, il partito con la scissione paga un prezzo che sarebbe ingenuo sottovalutare, ma con la paralisi, che era diventata, alla fine la sola alternativa, avrebbe pagato un prezzo di gran lunga più alto: quello della sua liquidazione definitiva come forza socialista. 11disegnodella destra "Quando però io dico che la scissione socialdemocratica costituisce un fatto grave e pericoloso non mi riferisco tanto agli effetti che può avere sul partito (effetti del resto abbastanza limitati), quanto al disegno in cui obiettivamente si inscrive. Si tratta di un disegno pericoloso che mu,ove da una valutazione fortemente pessimistica della situazione internazionale e, dando per scontata una spinta a destra in tutto l'Occidente, finisce, in certo modo, per auspicarla e favorirla. Non è un caso che questo disegno punti su un monocolore che avrebbe in sè i germi delle elezioni anticipate, elezioni che si svolgerebbero - è fin troppo facile prevederlo - a· primavera, dopo un periodo di fortissima tensione sociale e di scioperi a catenç1 per il rinnovo dei contratti sindacali che scadono in autunno. Lasciar fronteggiare questa fase delicatissima a un governo monocolore è i I modo quasi certo per arrivare a un forte scontro sociale di dimensioni simili a quelle del maggio francese: la destra e i moderati ci puntano per utilizzare il · riflusso conservatore che molto probabilmente ne deriverebbe. Le elezioni a primavera sarebbero così le elezioni del blocco dell'ordine, e il fatto che il nuovo partito socialdemocratico ci punti la dice lunga sulla sua natura e sulla sua ispirazione". Secondo Lombardi, dunque, la -nuova strategia socialista va interamente calata in questo problema, va commisurata da un lato con il grosso movimento di rivendicazioni operaie dell'autunno e dall'altro con il tentativo della destra che mira alla stabilizzazione sociale sulla base del blocco dell'ordine. · "In queste condizioni - prosegue Lombardi - bisogna respingere decisamente tanto il monocolore che le elezioni anticipate. Le forze politiche hanno il dovere di trovare delle soluzioni nell'ambito di questo Parlamento. La crisi del centro - sinistra e la scissione soci_aldemocratica sono, dopo tutto, conseguenze di rette del voto del 19 maggio". - Una soluzione, in questo caso, comporta in primo luogo un governo. Quale governo? - "Noi abbiamo proposto un governo DC - PSI". 21

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