Acpol notizie - Anno I - n. 2 - Dicembre 1969

reazioni che vanno al di là del puro avvenimento. Esse sembrano nascondere la preoccupazione delle forze politiche, maggiormente logoratesi in questi ultimi anni, che qualcosa stia avvenendo nella società; qualcosa che non rient_ra più nei vecchi schemi sociologico - politici e che quindi non è più dominabile con vecchie politiche e vecchi sistemi di controllo elettorale. Quanto di nuovo è maturato nella società civile in questi ultimissimi anni e di cui le forze politiche, nessuna esclusa, non sembrano essersi eh iaramente rese conto, merita invece una meditazione attenta se si vuole riprendere il filo di un discorso interrotto. Un discorso che non passa e che non può passaresolo attraverso i partiti del centro - sinistra ma che, sia pure con tempi, modi e condizioni diverse, deve attraversare e permeare l'intera sinistra italiana, se è vero - come è vero - che la crisi innegabile del la nostra società e del le nostre istituzioni è la crisi stessa di tutta la sinistra, dei suoi miti moderati e massimalistici, dei suoi schematismi superati e travolti dalle trasformazioni del reale, della incapacità di interpretare le esigenze e le ansie proprie del nostro tempo. Occorre cercare di comprendere, anche alla luce degli avvenimenti degli ultimi mesi, perchè un quadro politico si sia così gravemente deteriorato, e verificare quali sono le volontà reali di riproporre un discorso nuovo perchè nuovi sono, rispetto all'i_nizio degli anni '60, i termini dei problemi politici e sociali. Importanti indicazioni emergono· dal mondo del lavoro, all'interno del quale il processo di unificazione sindacale è pervenuto in questi ultimi mesi ad un punto di maturazione che fa prevedere come i tempi dell'unità si siano notevolmente avyicinati. Qu_esta tensione unitaria, che passa attraverso la autonomizzazione delle organizzazioni sindacali da ,quelle partitiche, non può non avere riflessi profondi sul lo stesso processo di decantazione della sinistra italiana favorendone un più accentuato dinamismo. Profonde mofificazioni sono intervenute nel mondo comunista. Esse sono rappresentate da una doppia crisi del comunismo consistente, da una parte, nella progressiva divaricazione delle logiche russa e cinese (fino alla configurazione di due diversi modelli ideologici intorno ai_ quali, sia pure con caratteri e distinzioni diverse, da un lato ruotano i paesi a più alto livello di industrializzazione, e, dall'altro, i paesi sottosviluppati); dal l'altra parte nel la tendenza, presente nei paesi appartenenti alla sfera di influenza russa, ad una sempre più marcata autonomia economica e ideologica nei confronti del paese guida. Di questa ricerca di autonom1a, come premessa per la costruzione di un sistema effettivo di democrazia socialista, la Cecoslovacchia ha rappre- • sentato il punto più alto e avanzato, pagando questo coraggioso tentativo con la sua stessa libertà freddamente immolata sull'altare della "ragione di stato" dell'Unione Sovietica. Ma l'esperimento cecoslovacco non è un fatto isolato; esso è espressione di una linea di tendenza che può essereostacolata e ritardata ma non invertita. Questi avvenimenti hanno influito e influiscono sul PCI, la cui evoluzione è chiaramente indicata dal suo ultimo congresso e da alcuni comportamenti parlamentari, e che sembra preludere ad una fase di più intenso ripensamento critico che è nostro interesse favorire. Il mondo cattolico, a sua volta, si dibatte in un profondo travaglio che, dal piano della fede, fa discendere conseguenze politiche di notevole rilievo sul piano degli atteggiamenti e delle scelte politiche, in quanto tutto viene rimesso in discussione in un'ansia di rinnovamento che sembra il mondo cattolico post - conciliare, impaziente di I irnt ~ en1J fl e e00 dogmatico per passare ad 12 una fase nuova caratterizzata dalla partecipazione attiva e autonoma del credente il quale, al la costruzione del futuro, intende recare il contributo vivo della sua esperienza umana. Il formarsi di gruppi sempre più numerosi di cattolici del· dissenso, la sempre più marcata tensione autonomistica presente nelle ACLI e nella CISL, le posizioni emergenti all'interno delle stesse correnti della sinistra democristiana, sono sintomi significativi di uno stato d'animo largamente diffuso che concorre a mettere in crisi definitivamente il principio della unità politica dei cattolici. un· particolare momento di crisi sta attraversando il PSI il quale, mentre la situazione economica e sociale richiede più avanzate prospettive, si chiude, nel suo gruppo di maggioranza relativa, in una visione moderata che accresce il disagio di una situazione già così politicamente difficile. Rispetto alle cristallizzazioni determinatesi nelle strutture politiche, I' ACPOL vuol rappresentare il luogo di incontro per quanti si sentono interessati ad una ripresa critica del discorso politico e al superamento di. vecchi tabù e di dottrinarismi astratti. Ciò appare tanto più importante nel la misura in cui nel paese, fuori dei partiti e tendenzialmente contro di essi, cresce una sinistra sociale la quale corre il rischio di essere strumentalizzata in vista di avventure qualunquistiche, se forze politiche responsabili e avanzate non propongono a queste masse studentesche ed operaie un discorso politico di partecipazione effettiva e consapevole al conseguimento di finalità politiche e sociali largamente condivise. f:'er questi motivi I'ACPOL non ha, e non. può avere, finalità concorrenziali rispetto ai partiti politici nè tantomeno eietterai i. Se vuole assolvere al la sua funzione la nuova associazione deve operare nei partiti e nella società civile pe.r favorire la lievitazione di idee nuove, per la decantazione del\a crisi della sinistra, che, per essereeffettiva, dovrà portare, ·così come alcuni di· noi da anni sostengono, ad una ristrutturazione del l'intero schieramento. A questa ristrutturazione il PSI, .se ne fosse in grado, potrebbe dare un contributo determinante rappresentando al tempo stesso la forza - guida di un vasto movimento di rinnovamento politico e sociale. Questo è il senso della partecipazione di numerosi socialisti ali' Associazione, che polemiche di forze di retroguardia non possono distorcere. Enzo Bartocci (20 marzo 1969) 81?,TF7,5i In ltalla e nel mondo DIBATTITO: Lidia Menapace apre il discorso J MIEI DUBBI SULL'ACPOL Le ACLI sono una associazione di classe: per sé questo è abbastanza chiaro, e anzi si è venuto chiarendo negli anni, con una sempre più accentuata importanza data dal fatto "operaio" e "popolare", come è indicato anche da molti convegni, sulla scuola, sulla famiglia, sulla città, convegni nei qual i i destinatari e gli utenti delle riforme proposte o dei disagi segnalati, non erano indicati come "cittadini", come "per-

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