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Presentazione

Dicembre 1911

In questi ultimi tempi, via via che i partiti della democrazia si rivelavano inconsapevoli e indifferenti dinanzi a tutti i profondi problemi della vita italiana e mal riuscivano a dissimulare il vuoto del loro programma e la ignoranza della nostra realtà nazionale col fragore e con gli sbandieramenti dell'anticlericalismo bloccardo ― si acuiva in parecchi fra noi, militanti in questo o in quello dei partiti democratici, il bisogno di una nuova azione politica, non legata a nessuno dei partiti tradizionali, oramai tutti irreparabilmente discreditati e disfatti.
Oggi sembra giunto a noi il momento per tentare la pubblicazione di un giornale che cerchi di suscitare e di organizzare quest'azione.
Ciò che noi rimproveriamo ai partiti popolari ― e non meno che agli altri al Partito Socialista ― non è il loro ideale astratto di elevazione delle classi inferiori, ma la inettitudine a tradurre queste aspirazioni generiche in serie riforme concrete di utilità nazionale, ― è la loro incapacità a dominare e coordinare gli appetiti e gli interessi dei gruppi locali e delle categorie professionali in vista degli interessi collettivi, ― è la impreparazione e l'assenteismo assoluto che la più parte dei politicanti dimostra di fronte a tutti i problemi amministrativi, doganali, tributari, scolastici, internazionali, la cui soluzione urge pel nostro paese e sopra tutto dinanzi al problema meridionale, che è la più profonda e la più terribile incognita della nostra vita nazionale. Noi rimproveriamo segnatamente ai partiti democratici la confusione e l'anarchia morale che essi hanno indotta nella vita pubblica, facendosi acquiescenti o complici di qualunque peggiore disordine e ingiustizia, pur di essere soddisfatti nelle loro sciocche vanità, nelle piccole ingordigie locali o professionali, nei loro miserabili rancori.
E mentre i partiti e i gruppi più o meno popolareggianti, tradendo la fiducia delle classi lavoratrici ingenue e disorientate, non occupati in altro che in contrattare via via il loro consenso passivo o magari attivo alla vecchia politica di parassitismo e di affarucci immediati, contro cui avevano fino a ieri protestato, si dissolvono tutti nella più inguaribile aridità morale, si diffonde rapidamente fra i giovani il movimento nazionalista.
Noi crediamo nostro dovere combatterlo senza riguardi : perché in esso altro non vediamo se non la volontà arbitraria di negare i problemi della nostra vita interna e lo sforzo per farlo dimenticare con diversivi di avventure diplomatiche e militari, a vantaggio di tutti quegli interessi parassitari e antinazionali che da un vigoroso sforzo di riforme interne uscirebbero distrutti; perché nel movimento nazionalista, quale oggi è, ― noi non possiamo non riconoscere quelle stesse abitudini di leggerezza, e di incoltura, e quello stesso scarso senso della realtà che hanno dato origine a tutti gli errori e a tutte le tristizie dei vecchi partiti.
Gli uomini, che si raggruppano intorno al nuovo giornale, mentre cercheranno, nella misura delle loro forze, di esaminare, senza preoccupazione di clientela o di partito, quei problemi nazionali, che il popolarismo ha dimenticati, e ― peggio ancora ― ha rifiutato di prendere in esame, si sforzeranno anche di fare argine ai pericoli che la propaganda nazionalista minaccia di suscitare contro il progresso omogeneo ed equilibrato della nostra patria.
I nuovi valori intellettuali, morali, che noi procureremo di importare nella vita pubblica, non hanno nulla da vedere con gli ideali tramontati e superati dei vecchi politicanti. Presentando all'attenzione degli italiani alcuni determinati problemi che reputiamo, sopra tutti gli altri, gravi, caldeggiandone determinate soluzioni, sforzandoci di imporre rapidamente e radicalmente queste soluzioni ai pubblici poteri, all'infuori di ogni dottrinalismo di parte o pregiudizio di setta, e dal solo punto di vista di quello che ci sembra l'interesse permanente della nostra nazione, noi ci proponiamo, fra gli altri fini, appunto quello di contribuire alla già bene avviata scompaginazione dei vecchi gruppi politici, e di promuovere la formazione di nuovi aggruppamenti più seri non intorno a simboli dì fede astratta, ma sulle soluzioni di determinati problemi concreti.
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