41 scopo di sorvegliare comunisti e socialisti. Grande· fu l'opera svolta in Francia da Dumini a favore del partito; e grandi le sue benemerenze se è vero, secondo il suo ·racconto, che avrebbe avvertito Nicola Bonservizi, il segretario del fascio italiano a Parigi, che si andava tramando contro la sua persona e lo avrebbe consigliato a stare in guardia. Purtroppo i consigli dell'amico a nulla valsero; il povero Bonservizi fu ucciso nel marzo del 1924: tornato a Roma a riferire sulla sua n.1issionedurante la quale era anche riuscito sotto falso nome a diventare amico di vari redattori dell' H umanité e scoprire segreti della, organizzazione comunista, Dumini viene a sapere che l'onorevole Matteotti era stato spesso in Francia clandestinamente ad esplicare opera di propaganda. Da allora egli è ossessionato all'idea che Matteotti non sia stato estraneo al complotto nel quale doveva restare vittin1a Bonservizi, e, tornato a Parigi, indaga per sa.p_erese il deputato socialista abbia avuto parte concreta nella organizzazione dell'assassin·o. Le risposte. sono incerte, vaghi. sono e rimangono i dubbi e i sospetti, ma Dumini da allora non ha altro scopo, altro desiderio che quello di poter sapere la· verità e scoprire se Matteotti abbia. o no avuto parte nella tragica fine del Bonservizi. Ed ecco che i mesi passano in tale attesa e finahnente Dumini giunge al dieci giugno 1~924. « Sapevo che Matteotti faceva sen1pre la n1edesin1astrada quando usciva da casa per andare alla Carnera. lo ero in automobile con pari amici e 1ni.ero recato sul posto per indicar loro la casa dove abitava il deputato perchè così lo potessero sorvegliare e pedinare. Quando, a un tratto, vidi uscire dalla casa r 011. Matteotti. A tale vista l'animo mi si turbò ... alla mia vista si profilò l'i1n111agine e la figura di Bonservizi. E improvvisamente mi determinai ad approfittare della occasione che non avrei più avuta: prender per forza JVlaileotti, introdurlo nella az1ton1obilee trasportato in località lontana ed isolala, dove potergli fare subire un interrogatorio circa la uccisione di Bonservizi. _ lo ero al volante della macchina. diedi ordine ai miei amici di prender lVlatteotti, il che fu fatto ed éseguito in pochi secondi. Nlisi l~ n~a~china.a ttflt_a veloci~à dirigendola verso la porta dei Popolo, e dzedzzntanto ordznz·a quellz che erano dentro di non fare alcun 111ale, , anzi assiczir~i io stesso Matteotti ·che non volevamo fargli nulla e di stare tranquzllo. Solo a un certo momento, quando ci trovava1no cil'ca a dieci km. da Ro1na, .fuori la Porta del Popolo, sentii delle urla di dentro: « ferma, fenna » e vidi, voltandomi, Matteotti pallido, stravolto, che dalla· bocca emetteva vomito anguigno, e, dopo pochi istanti, si abbattei,a morto. · · . J:Illorif-, sb(gotlilo e spavenlato per le conseguenze dell' allo, conllnuaz a l[zrare nella campagna senza sapere la meta e ·dove andavo e Biblioteca, Gino Bianco
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