U. Zanotti-Bianco e A. Caffi - La pace di Versailles

l i C O R R E N T E S E P A R A T I S T A D E L L E NAZIONALITÀ IN RUSS IA • 1 C O N T R O I L B L O C C O O H E U C C I D E L A R U S S I A . Se è una insanità volere fondare la pace duratura sulla - umiliazione, i rancori, la disperata momentanea impotenza di un popolo di 70 milioni, diventa cecità incomprensibile la supposizione che si possa per giunta escludere dal nuovo ordinamento, trattare non come soggetto ma come oggetto di arbitrarie sistemazioni la più numerosa tra le nazioni civi– lizzate, quella che tuttora è padrona di un territorio vasto, ricchissimo in risorse economiche, decisivo per Y avvenire dei rapporti europeo-asiatici. Se è non soltanto ingiusto ma politicamente incauto ostacolare con violenze e raggiri l'au¬ todecisione di 9 milioni di tedeschi austriaci, come si dovrà qualificare l'insistenza per imporre ai Russi, a un popolo di 100 milioni un regime sociale e politico piuttosto cbe un altro ? Facciamo astrazione da principi ideali, da sentimenti, dal più elementare senso di umanità. Ma ora cbe non v i è più lo scopo della guerra contro la Germania, quale effetto pratico, quale profitto può recare all'Intesa i l blocco affama– tore, l'assassinio lento delle donne, dei figli, dei fratelli di milioni di combattenti cbe con i l sacrificio della loro vita sui campi di Prussia, di Galizia e d'Armenia, a Verdun e a Monastir hanno tanto contribuito alla vittoria finale dell'In– tesa stessa ? E può dirsi arte di governo lungiveggente su– scitare, diffondere, consolidare nelle masse popolari di tutti i paesi la convinzione cbe la nuova Società delle Nazioni altro non sia che una Santa Alleanza plutocratica pronta a

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