in Savoia, in Emilia, in toscana potrà essere votato da capo in altro modo dimani. Or son pochi giorni, che Nizza non aveva neppur sognato di dover essere chiamata a farsi francese. Il voto di Nizza non nasce da Nizza; è un voto straniero colà c_onfitto e int~uso. Noi sappiamo che il Chiablese e il Fau!=igny, benchè sotto la minaccia d'un'occupazione irresistibile, mandarono undicimila voti d'unione alla Svizzera. Qui vi furono due voti contrari: ma non hanno· lo stesso valore; l'uno è spontaneo, l'altro è pressato. Immaginiamo che, data per legge la facoltà del divorzio, il magist;:ato facesse chiamare ad uno ad uno ogni.marito e ad una ad una ogni moglie, e domandasse-foro perentoriamente di deci- . dere piede stante se vogliono approfittare della legge del divorzio, sì o no, senza ch·'essi vi avessero mai pensato. Qual morale! Quale sconvolgimento di tutte le famiglie! È anche troppo che ì popoli facciano rivoluzione quando ne hanno voglia, senza che i governi stessi, custodi dell'ordine, vadano a sovvertirli. Se il suffragio dell'Emilia e della Toscana deve dare autorità e forza legale al suffragio di Nizza e Savoia, io dico: Chiamate un'altra volta all'urna il popolo dell'Emili.a e della Toscana; ma ditegli che l'effetto del suo voto sarà la mutilazione perpetua dell'Italia, e vedremo a che B1bhoteca Gino Bianco
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