Aldo Garosci - Carlo Rosselli e il movimento "Giustizia e Libertà"

pensata, che offriva per la prima volta un problema generale agli antifascisti e ai mov.imenti operai di tutti i paesi. Rosselli non ebbe, fin dal primo momento, la minima esitazione di interpretazione del conflitto. La natura di questo era tale che la rivoluzione· poteva battere in Spagna il totalitarismo. Bisognava quindi, e ad ogni costo, tentarlo. Non importava nulla di sapere se Mussolini si preparava o no all'intervento. A parte ogn'i informazione, si deve sapere che gli attacchi o meno dei totalitari non sono determinati dalle ~osse o dalle «provocazioni» dell'avversario, ma soltanto dai loro piani e dai loro interessi. C'era, negli altri partiti, molta esitazione, dapprincipio_ I socialisti, sull'es_empio dei socialisti francesi e di Léon Blum (questi si decise un po' più tardi per il « non intervento ») esitavano. I comunisti, in attesa di precise istruzioni, esitavano anch'essi, e non volevano andare più in là dell'invio di medicinali. Rosselli _fu di parer diverso. Che .importavano le esitaz,ioni degli stessi spag;Qoli? Bisog~ava intervenire: Proprlo mentre i primi volontari italiani antifascisti traversavano la •frontiera, gli· aeroplani mandati da Mussolini a Franco facevano il loro atterraggio nel Marocco francese. La tesi di Rosselli era confermata. · Il 28 agosto 1936 una piccola colonna di volontari italiani antifascisti, mmbattendo sul fronte aragonese, respingeva un violento attacco dei franchisti, molto superiori di numero. Al comando di questa colonna, che comprendeva molti compagni di « Giustizia e Libertà», erano Rosselli e l'avvocato repubblicano Mario Angeloni, il quale cadde sul campo, consacrando con altri italiani in terra di Spagna la missione internazionale dell'antifascismo italiano. Quel combattimento, quell'intervento, ebbero effetti grandissimi, sia per aiutare a trasformare e a_ far evolvere la tecnica delle ancora grezze truppe rivoluzio- - 21 - 81b1otecaG no Bianco

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