Aldo Garosci - Carlo Rosselli e il movimento "Giustizia e Libertà"

debbono sostenere. Se sono evidenti i caratteri di classe del fascismo, diventa semplicemente puerile ridurre il fascismo a reazione di classe, quando è certo assieme, e forse prima, crollo verticale di una società; b) necessità di un profondo, religioso rinnovamento di idee, se ci si vuol contrapporre al fascismo non come forza politica a forza politica (punto sul quale il terreno si re_stringe sempre piì1 sotto i piedi agli opPositori) ma come forza morale superatrice. Come scrisse, in quel tempo uno dei migliori collaboratori del giornale: « Quando gli u~mini aspettano un Messia, i Simon Maghi pullulano. e fanno ottimi affari»; ma ciò non vuol dire che non ci sia del vero e del giusto nell'ansia- che fa aspettare il Messia; e) lotta contro il fascismo non a breve ·scadenza per l'instaurazione di un cc altro governo», ma a lunga scadenza, con il pÌ-oPosito di rinnovare intégralmente la società europe_a. Non erano queste affermazioni platoniche, ma verità profondamente sentite, che Rosselli cercò di compenetrare in ogni punto della sua azione, anche a costo di isolamento, anche in Polemica con gli altri gruppi antifascisti, con i quali .Rosselli, senza rompere mai la fraternità necessaria, non cessò mai di discutere. Cosl, al tempo della guerra etiopica, mentre tutti gli altri gruppi antifascisti affermarono la loro fiducia nella Lega e si accodarono alla Politica delle e< sanzioni » (delle cc sanzioni » dalle quali era esclusa la sanzione delle sanzioni, quella in cui si fa 1~ prova definitiva di forza: la guerra) - Rosselli sostenne che la lotta contro la guerra etiopica dovesse essere fatta sulla base ·dell°'interesse del PoPolo italiano, dimostrando che la guerra di Etiopia non solo non era una guerra profittevole nazionalmente, ma che neppure era una guerra <e imperialista»; che era « impresa privata della dittatura», e cioè guerra - 19 - Bit 1oteca G no Bianco

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