In tributo di lode e gratitudine a Pio Nono

Quel Padre clementissimo Infranti i ceppi or vuole, Ei rende ai derelitti Del cielo aperto il Sole, Dopo tant' anni e tanti Di carcere e d' orror. Ai profughi ed ai miseri Tratti in lontano lido , Che si pascean del pane Dello stranier mal fido , Che tapinando corsero Dall' uno all' altro mar; L' augusta man protende, E con amor gl' invita A ristorar gli affanni ; Li chiama a nuova vita Col dono di quell' aure Che infanti respirar. Riedono già, d' Italia Scopron le piagge amene, Già premono col piede Le sospirate arene ; Piangon di gioia , e i baci Ricambian d' amistà . Al donator magnanin1o Innalzano i redenti Inno di grazie, e pari, Gridan, a un Dio Tu senti Nella grand' alma i sensi D' runore e di pietà. 35

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