Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

« Secondo il nostro pensiero, lo sviluppo pacifico degli stati balcanici rappresenta la miglior garanzia contro le rapine e lo scoppio di gelosie delle grandi potenze e perciò anche dell'Austria e dell'Italia. Finché non è durevolmente assicurato il principio dell'autonomia nei Balcani, si avrà sempre un pericolo per la pace europea» .. Quanto ai conflitti nazionali, Ellenbogen si sforzava anzitutto di minimizzarne la portata e le ragioni: « Non vi è ormai piu nessun uomo politico serio, in Austria e in Italia, che creda ancora àd una possibile separazione territoriale del Trentino e di Trieste [ ...]. Politicamente ed economicamente gli italiani di Trieste e del Trentino sono assai piu strettamente legati all'Austria che all'Italia ed hanno in ogni caso piu profitto a far parte dell'Austria». Ora, tutto questo poteva anche esser vero per Trieste; molto meno, ma non del tutto inesatto, per il Trentino, che per non pochi settori produttivi essenziali, a cominciare da quello vinicolo e frutticolo, gravitava di fatto verso l'area economica austriaca 59 : ma in ogni caso Ellenbogen cadeva nell'errore di sottovalutar-e troppo la forza che l'irredentismo traeva, nonostante tutto, dagli impulsi del sentimento patriottico. Comunque, egli riconosceva i falli della politica governativa nei confronti degli italiani dell'Austria e confermava il principio del riconoscimento dei diritti nazionali, ]a legittimità delle richieste italiane. Del tutto infondato, invece, per Ellenbogen, il contrasto sul problema dell'Adriatico dal momento che « era impensabile che l'Italia pretendesse di chiudere quel mare ad una potenza come l'Austria»: tutta la questione andava risolta senza l'accecamento di mire imperialiste in una sincera volontà d'intesa, un compito che « non appartiene alle Corti, ai diplomatici e forse neppure ai Parlamenti, ma alla popolazione stessa dei due paesi ». Sull'argomento Ellenbogen tornò in un importante articolo, Warum kommen wir in Rom zusammen?, pubblicato su Der Kampf, 1° aprile 1911, in cui insisteva sulle responsabilità delle ambizioni dinastiche dei due paesi nell'inasprimento della crisi balcanica e dell'inefficiente politica ufficiale austriaca, dominata dai ceti feudali e militaristi, nel fomentare le « tendenze centrifughe ~> degli italiani dell'Austria, che tuttavia non sarebbero state soddisfatte senza il ricorso alla forza delle armi. Non meno recisamente Ellenbogen denunciava gli intrighi degli ambienti clericali austriaci a sostegno della politica temporalistica del papato contro lo stato italiano, e chiamava il proletariato a prendere posizione anche contro questa « verbrecherische Frivolitat », che, .suscitando in Italia altri motivi di sospetto contro l'Austria, contribuiva a minacciare la pace. Di fronte alla 59 I memoriali delle associazioni politiche trentine, avanzati al governo italiano nel corso del conflitto mondiale e nei primi mesi del dopoguerra (conservati nell'Archivio Centrale dello Stato e in quello del Ministero degli Esteri a Roma), sono pieni di gravi apprensioni per le sorti dell'economia del Trentino, una volta annesso all'Italia: erano tutti problemi che, lasciati in sordina durante il fervore della battaglia irredentista, vennero a galla quando si fu a contatto con la nuova concreta realtà politica. 37 BibliotecaGino Bianco ,.

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