Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

La lettera testimonia il largo intreccio delle trattative e degli accordi che dovevano precedere il convegno e la delicata parte assegnata ai socialisti italiani dell'Austria nel lavoro organizzativo e propagandistico. La notizia dell'adesione formale dei compagni di Trento acquista un particolare interesse, considerando che nel socialismo trentino la lotta nazionale era piu accesa, e piu acuta la punta antiaustriaca della sua azione politica rispetto al rigore internazionalista dei socialisti del Litorale Adriatico: su questo punto, come su altri del programma tattico, 'il partito attraversava per di piu -·- in quel periodo - una grave crisi interna nel contrasto tra dirigenti politici e sindacalisti. Il fatto è che in quest'altro polo - trentino - del socialismo italiano dell'Austria, i capi politici ~ e Battisti, in primo lu~ogo,che era il leader piu noto e influente - si stavano orientando in direzione ben diversa da quella di Fittoni. Battisti, che tanto energico impegno aveva profuso nel promuovere, coordinare e consolidare il movimento operaio nel Trentino., una volta che questo, con l'inizio del secolo, poté disporre - pur tra manchevolezze e improvvisazioni - di suoi organi e quadri direttivi, andò concentrandosi soprattutto nell'azione politica. Proprio valutando dalla particolare angolazione dei problemi politici, egli vide fin troppo risaltare le remore, le cautele della ·socialdemocrazia austriaca·, che non intendeva compromettere, con iniziative arrischiate su quel terreno, le conquiste realizzate o realizzabili su quello dell'azione sindacale e della legislazione sociale. Di qui le sue delusioni, la sua crescente sfiducia nell'opera dei socialisti austriaci, specie in rapporto alla questione nazionale che, particolarmente per suo impulso, venne portata in primo piano nel programma del socialismo trentino - anche qui ufficialmente proposto in termini autonomistici, ma senza quella rigida chiusura, notata in Fittoni, verso una soluzione massima, separatista. Il fatto, per quante velature ci fossero, non poteva non suscitare la diffidenza dei socialisti austriaci, con i quali non mancarono - proprio in quegli anni e anche dopo, ricorrentemente - episodi di reciproche recriminazioni per cedimenti, ritenuti « sciovinisti », dei dirigenti socialisti · trentini 4 • È chiaro, dunque, che Battisti non poteva condividere l'entusiasmo ,e le aspettative di Fittoni - ma neppure di Bis·solati - di fronte al convegno. Purtroppo non esiste, oltre la testimonianza di Tavecchia, altro documento che permetta di individuare i promotori della lettera da Trento ai socialisti milanesi dettagliando l'episodio: ma è da supporre che, chiunque l'abbia firmata, scrivesse in quel momento a nome dell'intero partito, dato 4 Il progressivo chiudersi di Battisti negli orizzonti della lotta politica locale è avvertibile anche dal fatto che da qualche anno ormai era troppo frequente, per essere casuale, la sua assenza nelle piu importanti occasioni di incontro e di contatto diretto col mondo della socialdemocrazia austriaca e perfino triestina (come al congresso di Trieste nel 1902 o a quelli socialdemocratici austriaci di Vienna nel 1901 e nel 1903). Quegli incontri, quei contatti erano affidati ad altri uomini (Colmano, Domokos, Pisce!, Warner), rendendo anche sotto questo profilo sempre piu problematica una eventuale collaborazione personale di Battisti all'attività dei socialisti dell'Austria. 5 BibliotecaGino Bianco ' .

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==