Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

« I socialisti hanno il dovere di cacciarsi tra le folle onde illuminare e indirizzare il loro malcontento ai fini della lotta di classe ... Il ritorno alle folle, la ripresa dell'azione di piazza ridarà vita e anima al socialismo internazionale » 203 • Nella stessa Milano, intanto, anche per la politica svolta dai giovani socialisti che, riunitisi il 23 in Assemblea, deliberavano di « adoperare mezzi capaci di porre una fiera e compatta opposizione alle canagliate poliziesche », s'andava creando un'atmosfera di insofferenza non solo verso la propaganda interventista ma anche nei riguardi d'ogni limitazione governativa. Il 28 di febbraio, per di piu, il re aveva firmato un decreto con cui, praticamente, s'imponeva il bavaglio alla stampa: « Dal 31 marzo al 30 giugno 1915 [ ... ] è vietata la pubblicazione con qualsiasi mezzo di notizie relative alle matetie seguenti: 1. Costituzioni, formazione e disfacimento delle unità dell'esercito e del naviglio; 2. Armamento, equipaggiamento; 3. Lavori di preparazione e costruzione di cose occorrenti alla difesa militare; 4. Reclami o ricorsi o domande » 204 • Interventisti e neutralisti si scontrano È in questo clima « surriscaldato » che si svolge l'episodio piu clamoroso della lotta di Serrati per la neutralità: lo scontro in piazza con Mussolini e il conseguente arresto. Sull'accaduto abbiamo reperito il telegramma inviato da Milano al Ministero degli Interni di Roma. Milano, 1° aprile 1915 - ore 7 « Preannunziata manifestazione [ ...] ebbe principio in Piazza Duomo ore 21 da parte forti gruppi interventisti e circa mezzo migliaio neutralisti che intendevano contrastare manifestazione -e che attirarono grande folla curiosi. Larghe misure vigilanza predisposta, impedirono che conflitto avesse serie conseguenze data irruenza elemento teppistico reclutato dai neutralisti, capitanati dal direttore Serrati che dovette essere arrestato perché ostinatamente inobbediente ai funzionari. Ripetutamente sciolti in piazza Duomo, dimostranti si dfressero Largo Cairoli dove in un vicino Ristorante trovavasi con Mussolini fratelli Garibaldi. Quivi Peppino Garibaldi tentò arringare folla ma impeditone si diresse verso piazza Duomo seguito da interventisti e neutralisti i quali ultimi iniziarono fitta sassaiola onde forza pubblica dovette intervenire fatta segno a violenze. Qualche colpo rivoltella andato a vuoto e coltello poté fugare elementi teppistici [ ...] Contegno neutralisti teppisti provocò reazione nei cittadini che in numero di diverse migliaia percorsero vie circostanti piazza Duomo cantando inni patrii e acclamando agenti che avevano proceduto arresti dopo -manifestazioni simpatia al "Popolo d'Italia". Mussolini consigliò invano dimostranti sciogliersi e una parte di essi si recò a manifestare ostilmente redazione Avanti! dove agenti e truppa erano a difesa dei locali. (Ciò) rese indispensabile ai soldati innestare baionette per impedire violenze da parte dimostranti e procedere a nuovo scioglimento. Anche qui si ebbero alcuni feriti tra agenti e cittadini. Gruppi isolati di interventisti riuscirono portarsi presso altre redazioni e la forza pubblica fu obbligata intervenire ripetutamente per 203 [G.M. Serrati], L'Internazionale e la pace, in Avanti!, 18 marzo 1915. 204 Cfr. il testo integrale del Regio Decreto riportato in Avanti!, 29 marzo 1915. 140 BibliotecaGino Bianco

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