Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

« Carpi: chiusura delle fabbriche; 5000 disoccupati; nel Piacentino: 16.000 senza lavoro; a Trino Vercellese: il popolo si è deciso; l'agitazione degli affamati riusci imponente: 3000 dimostranti », e via di questo tono 184 • Dinanzi a una situazione cosi tesa, il Gruppo Parlamentare Socialista veniva convocato il 18 a Montecitorio, per concretare gli accordi suggeriti dalla « gravità eccezionale » del momento politico. . Cosa suggerirono, dunque, gli organi dirigenti del Partito? È deludente constatare che essi null'altro fecero che spegnere, in anticipo e sul nascere, ogni sintomo di rivolta popolare. A parte le decisioni di Rigola, segretario della CGL, che il 16 febbraio dichiarava apertamente di non credere che il proletariato fosse maturo per una « cosciente sua rivoluzione politica » 185 , era lo stesso Avanti! che già il 18 febbraio, in anticipo cioè di tre giorni rispetto ai comizi organizzati per il 21, invitava a votare per un ordine del giorno, concordato tra la Direzione del PSI e il C.D. della CGL. In esso non una parola veniya detta riguardo alla possibilità, piu o meno larvata che fosse, d'un moto rivoluzionario, bensi si insisteva nel ribadire una politica fatta di ammoni1nento al Governo. Il quale, da parte sua, manovrava tranquillamente dal gennaio per intervenire in guerra. « I cittadini convenuti a comizio il giorno 21 febbraio - era scritto nell'o.d.g. - considerato: 1) che le condizioni dei lavoratori sono aggravate per la mancanza di lavoro ed il rincaro del pane e dei viveri in conseguenza dello stato di guerra in cui si trova tanta parte dell'Europa; 2) che la partecipazione dell'Italia al presente conflitto non farebbe che accentuare la miseria e il malessere del paese; mentre reclamavano una attiva politica di lavoro e di difesa economica che valga a mitigare il crescente disagio del proletariato (al quale scopo impegnano l'opera di tutti gli organi politici ed amministrativi che ne difendono le ragioni e gli .interessi) affermano la necessità che la nazione italiana si mantenga in rapporti di pace con tutte le nazioni; e dichiarano la loro irreducibile avversione alla guerra contro qualsiasi azione di guerra in cui si volesse trascinare il proletariato italiano » 186 • E quello che piu è grave è che questo documento - pur nella sua forma e nel suo 'contenuto politico arretrati - venisse letteralmente imposto. Ribadiva infatti il giorno dopo l'Avanti! che ai comizi del 21 « dovrà » essere presentato l'o.d.g. concordato fra la Direzione del PSI e la CGL. La politica di tutto il Partito s'andava svolgendo, cosi, a pieno rimorchio del Gruppo Parlamentare. Basti osservare la dichiarazione Modigliani 187 , approvata da tutti i deputati socialisti il 19, per constatare che ci si muoveva ancora secondo la convinzione che era sufficiente «·mettere in piu chiara luce » le gravissime condizioni delle classi lavoratrici, perché fosse 184 Cfr., soprattutto, Avanti!, 16 e· 17 febbraio 1915. 185 R. Rigola, Precisando il bersaglio, ne ·La Confederazione del Lavoro, 16 febbraio 1915. 186 Cfr. l'ordine del giorno, in Avanti!, 18 febbraio 1915. 187 Cfr. le dichiarazioni del Modigliani in Avanti!, 20 febbraio 1915. 135 I Bibl" _ ca Gino Bianco

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