Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

compiuto il suo d•overe. Ai governanti, per mezzo dei comizi e dei giornali, in Parlamento e nei Municipi, ha chiesto ripetutamente invano, che primissima cura fosse quella di garantire l'esistenza alle classi lavoratrici » 167 • Né è da sottovalutare che negli stessi giorni il giornale con un altro vistoso titolo di prima pagina si chiedeva dubbioso: L'intervento dell'Italia a prima- . vera? La questione dello sciopero nazionale in caso d'intervento Tale dunque lo stato d'animo e di tensione del proletariato socialista di fine mese, quando il 28 gennaio presso la Sezione socialista di Milano, . presente Serrati, si apriva il dibattito riguardo l'atteggiamento del partito di fronte all'eventualità della dichiarazione di guerra. Dopo la proposta avanzata da Abigaille Zanetta, a nome del ·C.D.,- favorevole alla << preparazione dello sciopero generale », nei caso che l'Italia fosse entrata nel conflitto, lo stesso Turati prese la parola. Egli si mostrò decisamente contrario allo sciopero che definf « una vera follia ». « Guai s.e la guerra cominciasse con una rivolta nel paese [ ... J; se l'Italia viene aggredita, bisognerà pur che si difenda ·[ ... J; è impossibile che l'Italia sia completamente assente [ ... ]. Perciò noi dobbiamo prendere per la gola il Governo, impedirgli di muoversi, di agire in qualsiasi modo. E badate - continuava Turati - se per avventura fossimo presi sul serio con la nostra proposta di sciopero generale, il Governo non avrebbe piu alcuna forza, perderebbe qualsiasi prestigio e si lascerebbe facilmente prendere le redini dagli interventisti, dai . 1· . 168 naz1ona 1st1... » . Il giorno dopo G.M. Serrati in un lungo editoriale prendeva pubblicamente posizione contro il discorso di Filippo Turati: « Nel discutere l'atteggiamento pratico del proletariato ·socialista di fronte alla guerra, noi non possiamo lasciarci sviare da considerazioni nazionalistiche [ ... J. Per ragioni quindi di ordine generale, di principio, e per ragioni di ordine pubblico attuale pratico, noi socialisti dobbiamo vigilare sempre piu attivamente a difesa della neutralità. Per far ciò noi non possiamo accogliere i dubbi interventisti di Filippo Turati e neppure ci è lecito accettare l'interpretazione che egli dà dell'ordine del giorno votato a Firenze dalla direzione del Partito. -Quell'o.d.g. è quello che è: vale a dire la riaffermazione della nostra neutralità ». Infatti secondo il Serrati, « l'ordine del giorno di Firenze - di proposito - non ha voluto dir nulla ... ; ha torto Turati di affermare che si è escluso lo sciopero generale » 169 • A ben vedere, per quanto l'attacco a Turati fosse preciso e diretto, €sso si limitava a un elenco di cose che « non » si dovevano fare, tralasciando di 130 167 [G.M. Serrati], La boie, in Avanti!, 28 gennaio 1915. 168 Resoconto dell'assemblea della sezione milanese del PSI, in Avanti!, 29 gennaio 1915. 169 G.M. Serrati, Dopo il discorso di Filippo Turati, in Avanti!, 30 gennaio 1915. BibliotecaGino Bianco

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