Luigi Cortesi ... [et al.] - Il Psi e la Grande guerra

rimasto ben presto solo (dalla fine del novembre) alla direzione del1' Avanti!. La sua lotta per il salvataggio della sinistra e per l'unità del partito contro la deviazione mussoliniana è la improvvisa rivelazione di una capacità polemica perfettamente all'altezza di reggere ai furibondi attacchi del Mussolini, e di una personalità politica tra le maggiori della storia del socialismo italiano. I limiti del suo classismo intransigente e i tormentati pencolamenti tra il centrismo e le suggestioni rivoluzionarie sono una chiave importante per intendere sia le possibilità sia le remore che via via si costituirono alla formazione della nuova corrente rivoluzionaria, cioè gli intricati rapporti tra massimalismo e tendenza comunista. Liquidato all'interno il pericolo mussoliniano, rimaneva vivo quel clima filo-intesista dal quale era uscito lo stesso revirement del Mussolini. I riformisti continuavano infatti nei loro atteggiamenti precedenti, fino a giungere ad un perfezionamento della tesi della « neutralità relativa », che presupponeva l'esistenza di interessi nazionali interclassisti e preparava oggettivamente l'accettazione della guerra (F. TURATI, « Indecisi? », in Critica sociale, 16-31 gennaio 1915). In questa politica di « neutralità relativa » e di unità nazionale essi si trovavano a rimorchio delle iniziative giolittiane e delle loro carenze, e praticamente (e talvolta anche dichiaratamente) contro la linea della Direzione del PSI, peraltro sostanzialmente rinunciataria. La polemica tra il Serrati e il Turati (potentemente affiancato dal Consiglio direttivo della CGdL) si sviluppa in modo confuso tra il dicembre 1914 e il gennaio 1915, senza tuttavia che si giunga ad un chiarimento. Nelle riunioni di gennaio della Direzione socialista e del ·Consiglio confederale spicca sopra ogni altro risultato la non considerazione - d'accordo il Serrati - di uno sciopero generale in caso d'intervento italiano in guerra: nel che era evidente il mutamento di"rotta rispetto al periodo in cui si paventava l'intervento a· fianco degli Imperi centrali. Piu esplicitamente il Turati, parlando alla Sezione socialista di Milano, pone il problema della difesa e dell'unità nazionale in contrapposizione a iniziative di sciopero anti-interventista; la polemica successiva del Serrati (Avanti!, 30 gennaio e 6 febbraio) vuole confu..: samente salvare la neutralità e l'unità del partito, la linea di opposizione legale e la possibilità in caso estremo di una lotta di piazza, ma non si vincola ad alcuna corrente prospettiva di mobilitazione contro l'intervento. E ciò mentre procede a grandi passi la mobilitazione del fronte opposto, che si manifesta negli episodi di violenza contro i XIV BibliotecaGino Bianco

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