Memorie di un garibaldino

58 Biblioteca Patriottica vano in riva ai fiumiciattoli e ai torrentucoli. Qualcuni fra i più an1mosi di quei villani venivano a visitare i loro campì, presaghi di ciò che potesse essere accaduto, e a quella vista dolorosa gr·]davano e pjangevano. Talvolta r1cevevano in contraccambio male _parole e minaccia d'ar resto; talvolta poi i volontari s Jnt(.,nerivano e · mett~van0 assieme una colletta per i poveri danneggiati. C'erano poi di quelli, che fatti audaci dtdla disperazione,_ dicevano corna dei garibaldini, e ci affibbjavano titoli che non avremmo potuto onestamente scrivere sul biglietto da visita.. . Se io volessi raccontare minutamente la storia· di tutti quei giorni d'aspettativa tediJsa, fin ir ei col rom,Per le tasche ai lettori. Fu abbastanza penosa per noi, senza che vi s1a bisogno di ricordarlo qui in tutti i suoi par·- ticolari. Quasi ogni giorno mutavamo posizioni, e pareva che i I1ostri superiori avessero il fuoco sotto le piant e dei · p iedi. Era un continuo marciare, un andare e venire di qua e di là, un salire e uno scendere per que' poggi, un nascondersi per tema delle imboscate, un correre con la Jìngua fuori contro i L nemico, che ci dicevano sempre vicino e che non si trovava mai, un caricare i fuci li e un levar v1a le cariche, un amma.zzarsi insomma, un abbrustt.)larsì senza costrutto di nulla. Io credo in buona eoscienza che i miei riveriti superiori ne sapessero precisamente qlJanto l' ult-ima dei volontat·i, perchè ci conducevll.no insù e i11g1ù per le medesHne strade, tenevano congrega fra di loro senza venir mai a uoa detin)tiva r1soluzione, e tutti i giorni ci ri ncuoravano con la solita antifona che p r ima <11 buio avremmo avuto il battesimo del fuoco; il q ual batte8imo st risolveva spessissimo in u n acquazzone che ci cueinava a quf·l dio, inzuppati come eravamo di sudore per le lunghe e rapide marci e di dieci, di quindici, di venti miglia divorate tutte d'un fiato. Bisogna dire che avessimo una fibra d'acciaio, perchè · pochissimi erano quelli che si ammalavano, non ostante i frequentissimi trapassi dai cocenti alidori del giorno alle notti fredde e umida sul nudo terrHno. Non mancavano, a dir vero, per gli amatori delle belle scene della natura, spettacoli gradevolissimi. Quello che faceva il mio reggimento, lo facevano giù per bU tutti gli altri :

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