Napoleone III e l'Italia - 1859

-4-oJoro l'imembranze, la loro importanza, la loro g1·an· dezza, che potrebb ero tra esse ~reare eguali ùil'itli e giuste rivnlità ; ma questi dil'itti scompaiono dinanzi alla Città Eterna. Ne ss una. ùi queste capitnli si umilia nel riconoscere il cupo de ll a federazione in una città che fu la capitale del mondo. Nel ricr.ver e questo incremento d' influenza moral e, trovandosi inve.; tito Ji questn specie di protettorato su tutta l'Italia, che il rispetto ùi tutti i popoli le decretano, il Papa può, senza impiceiolirsi, diminuire il s uo potere temporale ed alleviare la suu responsabilità politica. Può senza pe!'icolo, or·gnnizzare sotto di lui un sP. rio controllo, un 'amministrazione secolare. una legislazione rhile, una magistrntura r·cgolare ed incHpen- <lente. Tntto ciò the perde in privilegio lo gundngna in importanza . In luogo di governare un popolo immobile, stende la sua mano su tulla Italia per benedirla e guidar1a; è il cupo iiTesponsnbile e venerato d'una confedernzionc di 26 milioni di Cri stiani, i qual i classificati in diversi stati, mirano tutti ad un centr·o, in cui si riassume l'attività e la gl'anùezza d~ll' Italia . xv. Ecco che pel Papa la sua posizione è nl cerlo be lla . Quella clegli altri stati nulla lascerebl>e a rimpianger e alla loro ambizione e alla loro dignitil. La Sanl egnn yi guadagnerebbe di essere sbrogliata dagli impacci interni ed esterni, si produrrebbe nella confederazion e colla plH'te importante che rappresenta in Italia cd i n Europa. La sua armata esperimentata pe r roHsci f> Yittorie, sarebbe la testa dell'armata federnl e; i su oi uomini di stato, i suoi lumi, le sue lotte politiche tt> dnrebbero sulla opinione una influenza rh e si s tend el'ebbe in tutta la Penisola. Finalmente il re di Nnpoli , il G1·anùuca di Toscana ec. condannati a reg nare solt o la protezione dell' Austria, ricupererebbe ro la loro

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