Napoleone III e l'Italia - 1859

-14plenipotenziari del re di Sardegna son venuti a sedersi accanto a quelli delle prime potenze dell ' Europa e a concol'l'ere con essi al regolamento de i più grandi interessi del mondo. Questo rango che la Sardegna vinta a Novara nel 1849 ha saputo acquistare nel ~1856 in mezzo alle grandi potènze, lo deve a se stessa senza alcun dubbio ; ma lo deve ancora all'appoggio morale e diretto dell' alleanza Anglo-Francese; essa lo deve sop rattutto, nessuno lo neghe rà nelle regioni diplomatiehe, alla tendenza perse,'e rante c marcata dell'Ingh ilterra ad ingrandire e costituire la sna importanza. JJa politica inglese non ha dunque variato dal1848 a ri guardo dell'Italia: ella ci ha invece precorso, ment rechè la diplomazia del re Luigi Filippo sosteneva il pensiero austriaco, la diplomazia della regina Vittoria incoraggiava il pensiero italiano. L'influenza dell ' Inghiltena non si è disinteressata un sol giorno durante qllesti 11 anni neg li affari della Penisola; la si ritrova Ìlei primi slanci di nazionalità, che accolsero l' avvenimento di Pio IX, come negli sforzi d ' indipendenza, che più tardi si concentrarono sotto il vessillo della Sarùegna , si vede la sua mano nelle pretese inspirate dalla vittoria, come nelle ncgoziazioni che seguirono Je disfatt e. Infine allorquando al Congresso di Parigi il Conte 'Valewski credè dover richiamare sullo stato interno dell'Italia la sollecitudine e l'attenzione dei plenipotenziad riuniti pet· regolare Je condizioni della pace; lot·d Clarendon coll'autorità particolare della sua casta e d ella sua alta espel'ienza appoggiò energicamen te i voti del ministro dell' Imperator dei Francesi. E vero che dopo quest' epoca la direzione della politica inglese ha cambiato: ma non ha cambialo lo spirito inglese: l'Inghilterra è una nazione liberale, e la sua grande aristocrazia non si è mantenuta a traverso t utte le crisi delle nostre trasformazioni sociali , se non perchè rlla s'è sempre posta a lla testa dell a civiltà e de l pt·og l't'sso. Non v'ha uu UO 'l.ìO òi s tato: un min i-

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