IL MONO.f.>OLIONELL' ECONOMIA MODERNA 69 nè suntuarie; non più possibilità di revoche di concessioni;· e, quel che più ·importa, non più paghe a re, nè mance a ministri, nè condizione di prezzi a' quali il genere monopolizzato debb' essere rilasciato al consumatore. Da codesti vincoli tutti il monopolio si è liberato: esso si è sciolto ifa.Ile pastoie d'una parziale comunità con lo Stato, 110nè più una concessione ma un diritto, e altro pensjdro non lo occupa che d'impinguare sempre più, lasciando gli spossessati a basire liberamente di fame. La libert~ de' commerci o non è rimedio adeguato, o non è rimadio affatto. Essa anzi è venuta in buon punto pel monopolio, quando cioè questo aveva consolidato il suo dominio si da non aver mestieri che di libertà d'azione per compiere la distruzione d'ogni produzione diretta del lavoratore indipendente. · Essa, in luogo di colpire i grossi monopolisti, si rivolge contro i piccoli ma numerosi loro rivali: lungi dalf' intaccare e menomare il privilegio, rende più fiera. la lotta e terribile a' vinti la disfatta; e dopo d'averci fatto ballonzolare sulle onde infuriate della concorrenza, ci spinge a rompere contro lo scoglio insuperabiledella coalizione industriale. · , Per persuaderci di tale verità, cioè a dire della presenza reale del monopolio nel regime della libera concorrenza , n?n abbian10 che a volgere lo sguardo intorno a noi. Lasciamo pure in non cale i monopolii sfacciati, aperti, come quelli del· sale e del tabacco e financo del gioco del lotto, che esercita lo Stato in Italia, e quegli altri· che .esso ha conferito a Società o ad individui ( come nel caso delle Ferrovie in Italia); passiamo pure sopra a' monopolii delle professioni· e a quelli che deriv:ano da speciali licenze. concesse dalla pubblica autorità ad un numero limitato di persone, o dall'appalto di pubblici lavori e financo della riscossione delle imposte; lasciamo pure stare il monopolio de'puhblici uffizii co~- . 6 Biblioteca Gino Bianco
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