IL PASSATO DEL MONOPOLIO 61 rirono nella legge le parole « apertamente nel mercato », in modo da serbarsi il potere di ritenere in schiavitù quelli che facevano loro bisogno e vendere i più 'Capaci privata men te: cosi essi cominciarono dal mandar via i produttori al libero godimento della pom-rtà, un privilegio che nè essi nè i loro successori fino al -di d'oggi hanno ma_i tentato di togliere a' milioni di lavora tori. Ma gli operai di quel tempo non erano gente da acconciarsi subito a murir di fame, essi accettarono la libertà e pel resto confidarono ne' loro bracci destri: si ridussero uelle cillà e nelle foreste, e nelle prime presenta vano petizioni per soccorsi con allusioni cosi chiare da guadagnarsi ascolto e aiuto, mentre dalle altre essi mena va no una guerra di rapina contro i loro ex-tiranni. Di quando in quando intere manJre di pecore sparivano, e il robusto mugnaio doveva far violenza alla sua natura e tenerli a farina e laLLe invece <li vederne affinate le facce dal digiuno. « Questo sta Lo di cose non sorrideva alle classi superiori obbliga .e a n udrire senti men ti caritatevoli verso quelli che non volevano basire in pace; onde fu ingiunto alle abbazie ai monasleri e ad allre case religiose di prender cura de' poveri. Cosi le cose rimasero fino alla .grande peste, che sp'-lzzandone un gran numero parve -Offrire alle classi dirigenti una bella occasione di far giustizia dt/ p0chi che rimanevano. Secondo le notizie pervenuteci, più d'una metà della popolazione peri, ecome avviene sempre in ogni pubblica calamità, il maggior contingente fu dato dalle classi operaie. Puniamo che di queste perissero due terzi, il resto natural men Le doveva eseguire tutto il lavoro della società e quindi domandò salarii più elevati. Or che fecero le classi governanti? Una cosa ben semplice: ric0rsero al loro }>.. i-lamento e ottennero un allo che obbligava la classe operaia, sotto 1e più severe pena li Là, a lavorare per essi allo slesso salario di tre anni prima! (1') Quest'atto infame spinse ad (> L'atto del 1562 permetteva ad ogni persona di prendere il vaga• Biblioteca Gino Bianco
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