Francesco Saverio Merlino - Socialismo o monopolismo?

IL MONOPOLIO NELL' ECO ro:MIA MODER A 99 -che i tuoi sudori furo110 sparsi invano, le tue speranze sono svanite, maledetto il tuo lavor.o. Tu non hai seminato per te, ma per gli speculatori: ed ora stenta, suda, fatica di nuovo· per un altro lungo anno, con l'angoscia nell'anima, con la disperazione nel cuore . . . . . . Vi sono operai in questo fortunato paese, e si chiamano legioni. Se la voglia e la forza di lavorare bastas- -sero ad assicurare all'uomo una vita agiata e tranquilla, eglino hanno e l'una e l'altra. Dal frugar nelle visceri della terra alle. più delic~te finezze dell'arte e <lel gusto, di tutto essi son capaci, tutto è di fatti opera loro. Nulla però loro appartiene, e nulla di quello che occorre a lav.orare è accessibile a loro. La terra e gli strumenti della produzione si trovano in mano di gente, -che ha smesso di lavorare, e che non consente all'operaio di servirsene che a un modo, vendendo cioè loro per un piatto di lenti la sua forza di lavoro. Si supporrebbe almeno. che quel qualunque rancio gi<nmaliero, che si vuol passare all'operaio, gli venga. dato quel che vale. Bah! l'operaio alla fine d'un periodo di voro che può constare di otto, o di quindici o di trenta ~ni od anche di più, riceve una merce·- d? in. danaro. l~iamo che egli sia un calzolaio ed ah• h_ia bisogno per se per la sua famiglia di scarpe: egli ·si presenta al magazz o del suo padrone, e compra bra~ van1ente il suo prodotto , orrispondendo al padrone un profitto sul suo lavoro! Que lo è strano anziche nò; ma. non è tutto. Pr?seguia~o il .cammino_ c?n qu~o operaio, che ora ha b~sogno di f:u~ento_, di riso, d' o~ ecc. Il primo pensiero che gli viene 1n men te è senza dubbio di an - dare a provvedersi di questi alimenti direttamente da' coloni. Questi possono essere distanti, é vero; egli, l'operaio , può essere incalzato dal bisogno , e prohahil .. BibliotecaGino Bianco

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