Saverio Merlino - Revisione del marxismo

, , 162 SECONDA PAR'.l.'ID - ASPE'.l.'TITEORICI 1DPRATICI DEL SOCIALISMO a 10 nell'Umbria, a 10 nella Sicilia, a 3 nella Campania' e a 8 nella Sardegna. Bisogna riconoscere però che il pregiudizio meridionale, così diffuso nell'Alta Italia, contribuisce un poco a mantenere il Mezzogiorno in arretrato di sviluppo. Lo scor~o a,nno la· Lega delle coo~erative volle mandare una commissione in Sicilia a diffondervi i principi della cooperazione; furono scelti per tale ufficio due settentrionali, i quali naturalmente riescirono a ben poco, perchè non .conoscevano l'indole degli ·abitanti, le loro speciali condizioni economiche, e forse nep·pure arrivayano a farsi capire. E pure non mancan~ anche fra gli italiani del Mezzogiorno ardenti e intelligentJ cooperatori. •):- ·X· * .. La difficoltà maggiore, e il maggior ostacolo al progresso della cooperazione, è da ricercare (sembra a noi) nella cattiva prova che hanno fatto e fanno parecehie cooperative .. Sarebbe, a nostro modo, còmpito essenzialissi:iµo della Lega,, delle cooperatjve di eserdtare una severa censura sulle proprie organizzazioni, ·sceverando continuamente le vere dalle false cooperative. Confessiamo la nostra meraviglia che di questa indispensabile opera di epurazione non si occupino nè la Lega, ,nè i Congressi della Lega. • Eppure lo stato effettivo della cooperazione in Italia è tale da dovere seriamente i~pensierire i veri e sinceri cooperatori. Prendiamo ad esempio Roma: e per evitare pettegolezzi, sopprimiam.o i nomi delle cooperative a cui facciamo allusione. V'è una coperativa di lavoro che chiameremo A. che fu costituita nel 1888 da otto operai, ai quali se ne sono aggiunti in prosieguo a1tr· -dodici. Questi pionieri si quotarono per poche lire ciascuno la settimana, e di più lavoravano due ore per l'azienda sociale la .sera. dopo aver terminate le loro giornate di lavoro presso i loro rispettivi padroni. Erano operai eccellenti e sono rjesciti jn pochi anni a costituirsi un capitale di L. 120.000. Ma la loro associazione più che una cooperativa è una società in nome I collettivo. I venti .socii si ripartiscono fra loro tutti gli utili: impiegano cjrca 60 oper·ai estranei, ai quali non dànno .che il semplice salario. Sono insomma piccoli capitalisti riuniti. "Qno fi;a essi, che fu per parecchio tempo il direttore dell'azienda, si valse BibliotecaGinoBianco

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