Saverio Merlino - Revisione del marxismo

' ;, 158 SECO..:DA PARTB - ASPWI'TI TUlOlHCI E PRATICI DEL SOCIALISMO listi, anche di quelli che hanno un'apparenza di coercizione. Guar- · dando da vicino, si vedrà sempre che si tratta nella specie di una coercizione che deve accrescere la somma à.i libertà nella società, che deve dar più libertà che non ne tolga, ed allarg_are la cerchia in cui la libertà si esercita. La legge che fissa un massimo di ore di lavoro al giorno non è in fondo che una disposizione che assicura un minimo di libert~, una proibizione di vendere la propria libertà per una durata superiore ad un certo numero di ore al giorno; il principio di essa è dunque quello stesso che ispira la legge - approvata da tutti i liberali - che proibisce di alienare in modo duraturo la propria libertà individuale)). · Il socialismo - dice Bernstein - si potrebbe definire un libe- · ralismo organizzatore, ed egli evidentemente concepisce la società · socialistica senza il piano unico di produzione dei collettivisti, ma in quella vece in un n;i.odomolto simile al concetto da me espresso,, e che è parso a taluni una vera eresia. « Se lo Stato, da una parte, sopprime tutti gli ostacoli legali all'organizzazione dei produttori, e trasferisce alle associazioni di :°1-estiere,a condizioni nettamente determinate per impedire che esse degenerino in corporazioni munite di monopolio, certi diritti relativi a~ controllo dell'industria, in modo da dare tutte le garanzie contro lo sfruttamento e contro il lavoro eccessivo, e se, d'altra parte, le istituzioni abbozzate più sopra provvedono affinchè nessuno sia costretto a vendere il suo lavoro a condizioni ingiuste,. allora· può essere indifferente alla società, che a lato alle industrie pubbliche o cooperative esistano anche delle imprese sfruttate da privati a loro personale profitto. Queste prenderanno da se stesse col tempo il carattere di .cooperatiye )). Bernstein non ne vuole sapere della conquista dei poteri pubblici da parte del proletariato -· o piuttosto del partito socialista, - per l'instaurazione del regime collettivista. Citando Marx ed Engels, nella prefazione alla edizione del 1872 del Manifesto comunista, egli osserva che la Comune di Parigi ha provato« che la classe operaia non pu•òprendere puramente e semplicemente possesso del meccanismo dello Stato per~farlo servire ai propri fini)). E aggiunge che vi era grande analogia tra il programma formulato nell'opera ~a gu·erre civile en France, al quale Marx ed Engels rinviano in quella prefa1,ione, ed il federalismo di Proudhon. Donde si vede che quell'eclettismo, che mi si è voluto rimproBibliotecaGino Bianco

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