F.S. Merlino - Questa è l'Italia

POLIZIA E TRIBUNALI 99 furto d'accordo con un delegato per prendere al laccio i ladri, ma poi fini col confessare tutto. Le sue rivelazioni condussero l'autorità giudiziaria addentro all'ambiente della malavita, di cui Strigelli era il capo supremo. Alla Prefettura e al Ministero degli Interni fu difeso strenuamente per solidarietà del corpo, ma alla fine dovettero abbandonarlo. Prove schiaccianti si accumularono contro di lui e quell'uomo potente, tradotto coi suoi complici davanti alla corte d'assise di Torino, poté finalmente essere :eondannato. Ora tali enormità sono possibili soltanto quando si accorda agli agenti di polizia un potere assoluto, esorbitante. Il senatore Zini ci dà la chiave di questi episodi straordinari. Il governo, egli dice 26 , chiude volontariamente gli occhi sul modo d'agire degli agenti, degli uomini di fiducia, degli ispettori-proconsoli nei capoluoghi di provincia ecc. purché quegli zelanti funzionari inventino ogni tanto qualche congiura e mostrino di salvare lo Stato da pericoli immaginari. Difatti negli uffici di polizia sono architettate una congiura dopo l'altra, tutte ordite sulla stessa trama con grande consumo di rapporti segreti, ritagli di giornali e di lettere intercettate alla posta e sottoposte a una indagine critica delle piu raffinate. La prova orale è fornita in gran parte dagli stessi agenti di polizia e anche da false testimonianze di persone reclutate nelle galere e ottenute, come abbiamo già visto, con maltrattamenti e minacce di domicilio coatto; le quali ultime son state messe in atto per coloro dle recalcitravano. In uno di tali processi svoltosi a Firenze nel 1881, fra i testimoni ascoltati durante l'istruzione e il cui nome era tuttavia stato prudentemente omesso dalla lista preparata dall'accusa per pubbliche udienze, c'era un povero diavolo relegato all'isola di Ponza. Poiché la difesa aveva insistito perché lo si chiamasse, il poveretto giunse, dopo aver rischiato di affogare nel golfo di Napoli, fra due carabinieri che l'accompagnarono ammanettato fin davanti ai giurati. Il presidente (noi eravamo al banco della difesa) lo accolse molto costernato e l'ammoni a non dire nulla contro le autorità costituite! Il pover'uomo difatti era stato inviato a domicilio coatto, per avere ritrattato davanti al giudice istruttore una falsa deposizione che gli era stata estorta. Nello stesso processo un altro spettacolo edificante fu of· 26. ZINI, Dei criteri e dei modi di governo nel Regno d'Italia, maggio 1875. Il governo fece di tutto per dissuadere lo Zini dall'idea di pubblicare questo libro. BibliotecaGino Bianco

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