ì' 4 astanti; qualdrn espressione sfuggila imprudentemente da tali altri, poco davano a sperare per la nostra sulvezztl.Venuto dunque il mio turno, io chiamai il soldato onde deponesse a mia giustificazione, ma poco o nulla le sue attestazioni,perchè incerte, convinseroi componentila Corte. Perfetto silemio regnava in questo mentre nella sala, ·attendendo lutti la comunicazione della sentenza. La mia posizionedivenendosempre più seria, chiesi allora poter parlare; il che fortunatamente mi fu concesso. Esposi quindi, che quantunque la testimonianza del soldato chiamalo da me, dovesse bastare a scoprire la mia innor,enzap, ure a maggiormente comprovarla dissi che chiamavo tutti i Sollo-· Ufficialipresenti ad attestare se io mi fossi trovalo con essi nella nolte antecedente.Come di conseguenzaessi risposero negativamente, e ciò valse a salvarmi. La soluzionedi quest' affare fu del tutto luttuosa; poichè il Sergente Maggiore fu condannalo a morte, e gli altri alla degradazione seguita dal carcere per anni 6. Io naturalmente fui assolto, e per compensarmi forse della immeritata prigionia fui promosso a Sergente Maggiore. Null'altro che possa interessare il lettore av- ·vennefino al termine di questa ritirata, se non che sensibilmenteandavansi assottigliando i nostri ranghi per contin·uedefezioni.La .nostra direzione
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