69 dal solo apparire di quelli, davansi alla fuga, lasciando al nemico la preda da lui vagheggiata. A me pure si porse occasionedi esperimentare col-fallo l' arditezza degli Ulani Prussiani, per quanto qui ora dirò. Durante la uoslra marcia venne dato l' ordine alla mia compagnia, ridotta a poco più di BO uomini, di dover custodire i cariaggi che contenevanole poche munizionida guerra. Il giorno in cui fummocomandali-di servizio era piovosoe freddo oltre ogni dire. Nella giornata il nemiconon ebbe a moleslarci,ma sopraggiunta la notte, le cose cangiaronoaspetto. Difatti mentre noi eravamo intenti dar mano ed ajulo ad alcuni carri che eransi fermali per la stanchezza "' dei cavalli che li trasportavano,fummo improvvisamente attaccali nel bujo della notte da una ven- , tina circa di Ulani, i quali a colpi di pistola tentavano intimarci la resa ai primi assalti. Essi eransi a noi avvicinali in modo che noi non potevamo spiegare. Quesl' attacco improvvisonullamenonon sorlì I' esito che il nemico sperava, giacchè fra i soIdali attaccali eranvene dei fermi e ben destri, i quali quantunque sulle prime sbigottiti, pure risposero a colpi di baionella, dando così tempo al , restante della scoria di riunirsi,ed opporsi al tentativo degli Ulani. Il capitano che ci comandava. come ebbi occasione di accennare nel corso di
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