Memorie del volontario italiano Giambattista Bolis lughese nell'esercito francese ...

68 Da circa 1 O giorni la nostra marcia continuava non interrotta, meno le pocheore concesse al riposo. Dt\scrivere tutte le sofferenzesostenute troppo ·lungo sarebbe, solo dunque ricord_eròche quasi tutti noi trovavamociin uno stato ben compassionevole, per diffellodi qualche oggetto di vestiario, come scarpe, cappolti ed altro, e pel magro nutrimento chP,appena ci sosteneva. Le notti poi passale durante le soste che facevamo,erano veramente terribili. Affaticali pel lungo cammino, intirizziti dal freddo, ci coricavamo sopra uno suolo gelido e quasi sempre bagm.1lop, er rialzarci più stremati di prima. Furono momenti del tutto calamitosi,e la sola ferma volontà di superarli, poteva rendere capaci di sostenerli. Gli Ulani, comesopra dissi, riuscivancidi somma molestiaavendolinoi sempre alle reni, tentando così di rendersi padronidei carri che trasporlava110 i limilali nostri viveri, e spesso avveniva che gli ullimi della retroguardia francese scambiava- .no colpi <li fucile con questi audaci e risoluti cavalieri. Era infatti sorprendente pensare come ·un pugno d' uomini osasse questa impresa, nella quale alcune volle se non riuscivano completamcnle, pure sovente accadeva che i soldati comandati alla difesa dei trasporli viveri, intimoriti

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