Memorie del volontario italiano Giambattista Bolis lughese nell'esercito francese ...

Ma riprendiamo l' inlerrollo argomento. Arrivali dunque a Clois, ciascuno di noi provvide a se stesso, perchè impossibile sarebbe stato il dare alloggi regolari. Il tempo era piovoso, ed oltremodo freddo. La mancanza di viveri faceva sì che il soldato trovandosi in balia di se stesso, pensasse, come spesso avviene in simili circostanze, di approffittare del disordine. I Caffè le Locande, le Case tulle rigurgitavano di soldati chiedenti cibo ed alloggio. Parte di essi inlerrogavansi per avere notizie sui fatti della giornata altri per sapere ove fosse il tale, o lai' altro Battaglione o Reggimento, e tutti poi ove si anderebbe, e se il nemico fosse appresso. Le Guardie mobilizzale non ahiluale per nulla a vicende di simile natura, erano in quella notte le più disordinate. A nulla giovava rammentare la sconvenienzadell' esaltalo loro abbattimento, poichè quasi tutte non rispondevano, nè davano ascolto. Pochi insomma erano in quel punto i Capi di essi che avessero valida autorità per contenerle. V crso le tre dopo la mezza notte pareva si fosse avvisata la prossimità del nemico, giacchè ordine repentino fu dato di abbandonare il Paese. Il disordine in questo momento fu mollo grande, che difficile sommamente riesciva il riunirsi, sia per la ricordata oscurità della nolle, come per essere noi quasi lutti divisi in diITerenti punti del Paese.

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