Memorie del volontario italiano Giambattista Bolis lughese nell'esercito francese ...

33 Sospesa dunque la pugna, attendevasi fosse ripresa al giungere di pronti rinforzi d' entrambi i lati, ma così non avvenne per ragioni che in breve dirò, e per l' astensionedella parl~ nemica ad attaccarci. Il Meùicoil quale ci aveva seguilo in questa spedizione,come pure il Cappellanomilitare, assistevano in questo mentre i più bisognosi di soccorsi fra i feriti, ed il povero Sergente colpito mortalmente al lato destro del petto, spirava sul terreno stesso. Le feritedegli altri eranoquasi tutte di non grave importanza. I rinforzi, com~ fu detto, non potevano tardare, che non appena da noi avvisala la presenza del nemico, erasi di subito spedilo un cavaliere ad avvertirne le truppe lasciale ad Yvrì-l'Evèque. Il giorno era sul declinare: la ueve tuttora fittissima, cadeva a larghissimi fiocchi.La slal)- chezza assopila nel furore dell'azione, si ridestava col bisogno di ristorarci. L'Ufficiale superiore dopo mezz'ora, circa, che ci trovavamo colà, chiamò a se gli ufficiali tolti, e dal concitalo loro conversare sembrava trattassero intorno cosa di molta importanza. Difatti, come ci fu nolo in appresso, doveva risolversi se conveniente fosse impossessarsi del Paese che da noi distava non forse più di mezzochilometro,onde maggiormente assicurarci sulle nemiche posizioni,ovvero attendere i soccorsi d' altre truppe. 3

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