Memorie del volontario italiano Giambattista Bolis lughese nell'esercito francese ...

27 raggio. DiITaltile marcie venivano da noi eseguite con niuna regolarità, e nelle azioni cominciale e non proseguite, e n101liCorpi lrovaro11si senza ordini precisi, e mancanti ancora della direziòne indispensabile a rettamente effettuare qualsiasi impresa. Ciò esprimendo, non crel(asi voglia io addebitare del lutto Chi reggeva il supremo comando di quesle forze, ma doversi .bensì a ciascuno la colpa che gli compete, avendo i soldati pure non piccola parte in questa man~anza d' ordine, frutto di pralicala disciplina, e d' allre militari virtù. Le loro lagnanze erano in v·ero continue; le discordie non poche; le intemperanze frequenti~ma ciò che era peggio il palese·mal volere in genere di molli. A ciò va pure -unilo l' antagonismo eh' ebbi già a ricordare fra le regolari e le irregolari truppe, nocivo, ed incautamentenon reppresso nel suo esordire, da chi ne aveva l' incarico ed il dovere. Scorsi tre giorni, noi Volontari fummo avvertili clrn nel dì stesso avremmo eseguilo, ìn unione ai Francs - Tireurs, una ricognizione in numero di circa seicento, comandali da un Ufficiale superiore d' essi, e nella sera parlimmo per ignota destinazione. Stimo qui rammentare come i Volontari Francesi componenti quel Corpo fossero animati da vero spirito militare, quindi avevasi reciproca fiducia nel felice risultalo dell' ordinala impresa.

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