Memorie del volontario italiano Giambattista Bolis lughese nell'esercito francese ...

18 Il Capitano che ci comandava era uomo severo, di burbero lrallo, quindi io noi la disciplina era 'severamente osservala. Qualche conoscenza della vita militare, e dell'Idioma Francese, mi procacciarono l' umile grado di Sergente, poscia di Sergente maggiore, e come tale fui congedato dal servizio al terminare di questa guerra. La Corte marziale in questo frallempo veniva promulgata dal Ministero della Guerra in tutti i corpi d' Esercito Francese. Essa consisteva nel condannare con pena di morte le trasgressioni alla disciplina, la negligenza recidiva ali' esecuzione degli ordini, o di quaol' altro riferivasi al sarvizio di guerra. Tale disposizione avrebbe recati utili frulli, se di questa si fosse usato nei casi solamente necessari, ma troppo abusandone i Capi con vane minaccie fuor di proposito, e sovenie a capriccio, questa istituzione aveva perduto nel salutare prestigio. Troppo lardi se ne usò con giusto criterio, cd innesorabilmenle, a ristabilire la disciplina. Innollrandosi nel frallanto l' invernale stagione, le frt~quenlipioggie avevano talmente ammollito il terrmw, da rendere a noi quasi insopportabile il coricarsi, come diflicile il camminare. Un freddo precoce e rigido e' intirizzivaorribilmente. Le fatiche del Campoerano poi sommamentegravose; oltre gli esercizi ciel giorno, i ripetuti notturni allarmi, le finte ricognizioni, ci strema-

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