Epicarmo Corbino - Marina mercantile italiana?

Marina mercantile italiana? --- -------101 Come corre l'Autore, mi dirà qualcuno! No, car!> lettore, non corro; se non si terrà duro, e presto ne verrà il IJisogno, no.i- finiremo o con l'aggrav,are perpetuamente il bilanci·o delle fe,rrovie del costo del privilegio di trasporto del carbone, o con un nuovo esercizio statale. Questi sono gli effetti ultimi della legi~lazione De-Nava e sare,i- veramente lieto che le mie previsioni fossero smentite dai fatti. 64. - Un anaJogo privilegio è stai.o già proposto per la marina celere con la concessione delle riserve alla marina nazionale dei trasporti degli emigranti, concessione alla quale pure aderiscono uomini come il Pantaleoni - liberista non tiepido. - Certo qui si tratta di inC'Oraggiare l'armamento di quel tipo di navi di cui abbiamo già parlato e che risponde ad una necessità dello Stato, ma lo scopo di promuovere lo sviluppo si può raggi-ungere ugualmente senza bisogno di arrivare ino alla concessione del monopo!i'O, A parte il fatto che tale concessione urterebbe contro notevoli difficoltà di carattere internazionale; che permarrebbero anche se esso, come propone il Prof. Supino (pag. 130) fosse soltanto relativo, mediante cioè semplici misure di prefeTenza a favore dei nostri armatori - non vediamo la necessità di un monopolio là dove l'iniziativa privata, opportunamente sorretta, può resistere e mantenersi ,in regime di concorrenza, perchè in fondo i danneggiati ultimi sarebbero -i nQstri emigranti. E' vero che il Commissariato di Emigrazione fissa le tar-iffe ed interviene a regolare con precauzioni minute e severe questo traffico, ma non è men vero che le prescrizioni stabilite dal Commissariato rappresentan'O un minimo di garenzie, al di sotto del quale il vettore non può scendere. In regime d;j monopolio questo minimo diventerebbe un mass•imo molto facilmente, e la mancanza del pungolo della concorn=mza far•ebbe addormentrure ogni inlizia.ti'va, sicchè 81::ihoteca Gino Bianco

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