Epicarmo Corbino - Marina mercantile italiana?

Marina mercanti/,e itnUan·r? ----- ----- 99 Voi o signori del Governo, continuerei se fossi quel tale armatore, per prendere in giro quegli imbecilli che sono i contribuenti, sostenevate che era una vergogna · che la marina italiana partecipasse solo ad un q-uarto d'el mov:imento -internazionale marirt.Umo d.ei nos.tri porti. Vi par giusto ora che le navi inglesi o americane ci debbano portare il grano ed il carbone e noi si debba restare all'ancora? o quella vergogna non era vera, era una fandonia per ingannare i gonzi, o era v·era e allora non vi pare questo il momento di mettere un freno allo sconcio di vedere le nostre navi ferme, mentre le altre vengono fino a casa nostra a portarci dei carichi? E la bandiera che non sventola più sui mari lontani? (Qui un'altra lacrima; il motivo si presta così bene!) Troviamo, dunque, un accomodamento: questa situazione durerà un anno o due al massimo, f,ino a quando, cioè, i traffici si attiveranno e la marina mercantile per cause naturali si ridurrà al tonnellaggio necessario. Per qu-esto anno dunque o per questi due, e poi ancora p·er un .altro, per da,rci così modo cli rimetterci, concedeteci il monopolio del trasp•orto del carbone e del grano o, se questo non vi pare possibile per ragioni internazionali, fateci delle tariffe differenziali per le merci trasportate dalla marina italiana, così noi lavoreremo, ed il Paese avrà la grande soddisfazione di vedere f-inalmente la marina ~stera cacciata dai suoi porti. (Riflessione intima dell'armatore. Intanto il privilegio è concesso, quanto a levarlo poi da qui a tre anni ne riparleremo). Dopo questo ragionamento il Governo italiano dovrà r-iconoscere che gli armatori hanno ragione ,e concederà qualcuna delle richieste. Vediamole davvicino dunque, cominciando dal monopolio. del trnsporto di alcune merci, che trova già, pe1· la parte che rig,uarda la marina. da carico, uno ambiente burocratiC'o d-isposto ad accoglierlo. B JI a Gino B1an .o

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