Mari1ir1. mercantile itaìirma?----------103 teggiare, nel caso di guerra di tariffe, l'intervento potrà addirittura arrivare fino alle evidenti forme di un aiuto diretto da parte dello Stato ,con un premio per ogni emigrante trasportato, mentre ove si trattasse di decadenza. dovuta alle no-rmali condizioni del traffico, l'aiuto pelirebbe espl,icarsi attraverso un econl()mico sistema di credito navale. G7. - L'altra forma con cui gli armatori potranno chied-ere la protezione in un tempo molto prossimo, è costituita dalle agevolazioni di tariffe per le merci che vadano a prendere imbarco su navi italiane o che siano sta.te sbarcate da navi nazionàli. Questo sistema presenta un aspetto duplicemente dannoso perchè colpisce da un lato l'amministrazione ferroviaria, dall'altro l'economia gene•rale del Paese. Il danno che ne deriverebbe all'amministrazione ferroviaria sarebbe tutt'altro che indifferent€. Calcolanrlo che il traffico internazionale di quasi 18 milfoni di tonnellate sia assorbito pel 50 % dalla nostra marina (~ col tonnellaggio che si avrà con il programma in corso a questa percentuale forse si potrà arrivare) la sola concess;ione di una lira a tonnellata importerebbe una spesa annua di 9 milioni, che aggiunta a. quelli per le sovvenzioni, per la marina celere e per le liee postali, farebbe ascendere a cifre piuttosto elevate il costo della protezione marittima. E' necessario ricordare che è attraverso tanti piccole spese di pochi milioni che si ràggiungono poi facilmente le. decine di milioni, ed è in rapporto alla spesa complessiva che. va esaminato il problema. Se la richiesta. degli arma.tori si limitasse a questa, soltanto, si potrebbe anche accedervi';' ma non è così. Per una ragione si chiedono 3 milioni, per un'altra al·tri 5, per un'altra ancora 10 •e così. via f.ino a fare dei totali che, se si fossero visti dapprincipio, avrebbero incontrato- maggior difficoltà ed opposizioni. E poi, bisogna assolutament-e smetterla con questo B blioteca Gino Bianco
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