J. Jaurès, P. Lafargue - Contraddittorio sulla concezione idealistica e materialistica della storia

o ., JAURÈS-LAFARGUE CONTRADDITTORIO SULLA [on[elione i~eali!tila em teria~leil!ltatio[ar • avvenuto nel 9uartiere Latino, nell'assemblea pubblica convocata da uri gruppo di studenti collettivisti di Parigi Traduzione di PASQUALE MARTIGNETTI (Dalla New-Zeit, 1894-1896) Centesimi 80 MILANO Libreria Editrice "Avanti! " 1917

I. Conferenza di Giovanni Jaurès. Cittacline e cittadini, Invoco anzitullo la vostra pazienza, p0ichè io mi diffonderò questa sera ana vostra presenza in discussi on i Yernmenle teoriche. Io voglio prevenire conlemporanearnentc sin dal principio una conce1.ione erronea dal canto vostro. Parecchi mesi fa ho già trattato la medesima questione chr lrall.erò oggi. Allora io esposi la concezione malerialislica della· storia, la spiegazione dell'evoluzione stori,ca, del suo corso, qnale la dà M.arx. E io mi contentai allora di motivare la teoria di Marx, si,cchè potè sembra re ,che io vi aderissi senza riserve. Oggi invece io voglio dimostrare che la conceziouc 1nalerialistica della storia non esclude la sua conce7.ionc idealistica. E perchè nella seconda parte delle mie argomentazioni non si possano perdere di vista le ragioni che militano in favore della teoria di Marx, prego - .affìnchè non vi sia nessun errore relativamente alla mia conce.., zione collettiva - di -completare e rettificare l'una con l'altra le due parti separate delle mie dimostrazioni. Io dimostrai alcuni mesi fa, che tulli i fenomeni e i processi storici si possono spiegare con la concezi~ne storica materialisti-ca, che, sia incidentalmente menz10nato, non è punto equivalente col materialismo fisiologico. M.arx non afferma menomamente che qualsiasi fenomeno sul campo della coscienza e del pensiero si spieghi col semplice aggruppamento di molecole materiali. Questa ipotesi è stata qualificata da Marx e dopo da Engels come un'ipotesi metafisica, e la rigetta t.:111lol'indirizzo della scienza nalmale quanto quello spil'itualistico. I

-2~ Il malerialisrno di Marx non è ne?n~he eq~ivale!1l? con ciò che si deuola talora ,come matenallsmo et1-co,cioe con la subordinazione cli ogni altiviL~ umana allo _sc<:>p_o di socldisfnrc i bisogni fisi-ci e di asp1r.arc al bcn_e rnd1v1d11alc.Vi sarù chiaro al contrnrio, che ln concczronc storie.i m.ttcrialisli<'a non l,a Jlulla di dornunc corr quc~to rnaterialisn10 se vi rnpprcscntale come M.arx gwchC'a nel « Cnpitalc >> l'utilitarismo inglese, quanto sd~gnos~11:entt', eon quale amaro clisprczz~ egli parla d~ q~c1. tconct dell'utilitarismo come Gerc1rna Bcnt.ha1n, 1 quali .1ffcrmaJ10 r:hc 1·110111.r0igiscc sempre solo :con r!guar~lo ~,d u_ll i11leres.sc personale al cui vantagg10 egli asp1rn cosctenlc111cnt1:. L[I concczio11c c\1 \farx ò mni acldiriLLura opposla ;1 q11cst.asper io di rnaleri[llis_mo. J\ pp_unto p~rd1è l\l.:ir-x amniel.le che i scnlimenl.i e le idee cleglt uominr sono pt1t·- 1icolarm1:nle ciC'tl'l'nti11nLdai i rappol'Li N·o11ornic:id1:lla socielù, per lui la condotta clelrindividuo è concljzion.u_tacl~ forze sociali, da forze colleUtvc, da forze storiche, il cui potere supern cli gr:rn lunga quell_odegli egoisti;ei move1~t.i individuali. Ciò che :1 suo avviso è l'cssenzrnlc ed 111 ullimn nnali_si <'· la fona motrice pel corso dell'cvoluzionr sloricn, sono i ropporti che contrnftgono gli uomini nella prodmione. Sccorrclo che gli uomini sono unili Lrn loro da qu1:- sta o q11cllnforma della vita economica, unn socielà porla questo o quel cnrallcre, ha questa o quella concezione della vita, f)l'Ofcssa questa o quella morale e dà .alla su.a azione questo o quell'indirizzo generale. Più ancora. Secondo Marx, non i: un'idea astratta del diritto clìe guida gli 1,omini. Essi sono invece posti in movimento, sono spinti nvn11ti,perchè in un dalo momento storico l'ordinamento socinle 1:sislc11tctra essi si dimostra come intenibile con la lrnsformazionc dei rnpporti di nrocluzionc e sì deve tr,asforrnal'e 1w1· for posto .ad un [lllro ordinnmcnto soci.::ilc <kllc cose. E questa sostituzione di un ordinamento economico e socinlc con un .altro, come per esempio dell'anlropofngia con la scl_,iavitù, s.i trae seco comè conseguenza naturale una co1-r1spondente trasformazione delle concezioni politiche, morali, nrtistiche, scientifkhc e reliaiose. quindi,. secondo. ~forx, il modo di organizzazione t:,dcgli ,ntcr:ess1 econonnc1 è la vera forza motrice, è In forza essenziale dell'evoluzione storica. • Ln qnnlincn « concezione storica materinlistic.a » si spirgn q11indi col f~Lto, che secondo questa concezione 11011nnsr,0110nel ,cervello umano idee astratte complete, ,s1biiult:L;è:I UII IU Dlcu IVV

~ ma che.nell'uomo, nel suo cervello, si riflettono i r.1ppodi sociali. Alla -concezione storica rnaterialistìca 5,j_co11lrnpponc la concezione stori.ca idealistica sollo diverse fol'lllc. J o la cle1111iscocome segue: La concezione slorica ide.ilistica ò la coucezio11e storica secondo la quale l'umanitù sin dalla slla origine ha nvu~o quasi una conlusa_ ide.i, un prirno intuito del suo desLrno, della 5,ua evoluz10ne. Ancora prima che vi fosse un'esperienza slorica, :1ncol'.1 pl'imn che si sviluppasse e si stabilisse questo o quelJ'ordi11a111cnlo economico, l'umanità porta con se slessa i germi di un'idea di diritto e di giustizia, e con quest'ideale tinto sin clnl principio essa aspira ad elevarsi dalle fol'rnr. più bnsse alle forrnç superiori della civilizzazio11e. Se si procede avanti, non .avviene ciò per effetto di pl'ocl11zione, ma sollo l'influenza più o meno chiaramente sentila di qurslo idcnlc. L'idea sles-sa diviene quindi forza niolrice del progresso slol'Ì-co, e le concezioui intellclluali non sono gi:'t l'emanazione dei folti economici, ma sono i1rvccc i Lii ti rconomici che incorporano poco a poco nrll.i l'<'nllit e nrlla storia l'ideale dell'umanità, trasformandolo quasi in c:rn1r e in sangl_1c. l 'osì suona essemialmenle - prescindendo dalle i11numerevoli formule nelle quali la concepiscono i diversi sistemi CTlosofi.cie religiosi - la -concezionr storica idealistica. Io vorrei quasi affermare, .cilladini, che la concezione slorica materialistica e quella iclealisùcn, che nppnriscono come completa .antitesi, che sembl'ano cscludrl'si Yicenclcvolmente, sono quasi fuse e ri-conc-iliatc nrll:i toscicnzn moderna. Infatti non c'è oggi. un solo idc.1lisla, il quale non ammetta che il più ·elevalo ideale dell'u111a11ilit non può essere realizzato senza una preccclenLc Lrasforrnnzionc dell'organismo economico. E, d'altra p.arte, vi scrno ben pochi aderenti alla -concezione slol'ica makrinlislicft che non facciano anchp .appello all'idea clcl diril.lo e delln giustizia, che nella società comunistica dell'avvenire vedano esclusivamente la consegucnzn nalt1ralc, ll('tcssnria, inevitabile .dell'evoluzione economi~a e non sal11Li110con gioia-anche in essa la più elevata rcnlizzazio11e del di1·i110 e della giustizia. C'è forse in ciò una contraddizione? i\fol'x vollr srrnpro conservare la sua teoria in tutto il suo rigore cd in LuU:1 la sua purezza e covrì di sar,c,nsrno quelli Clic rilcnevnno _,fçi,~~Ucarn ~y6>tt;t·~ dell'évoluzione cconomic.1 o del 111ovi-

- 4 -- mento socialistico facendo app0Uo alla mern idea cieli,~ giustizia. Di sarcasmo. egli _eopri,:a colo,ro che sulla realta storica, sul corpo de1 fatti vogliono gettare, ?~co_nd_o 1~ sue parole, un pietoso velo, intessuto coi_sotl1hss1m1 fih della dinlellicn, ornato dai fiori della retonca ed umettalo con rugiada sentimentale. . Per noi si lralla di esaminare se l'unione della collcezione storica materialistica eon quella idealisti-ca, quale si è eff0llivnment.c l'ealiz;.,,atain Francia, con l'istinto fol'sC ,cieco della -coscicll7.nsocialistica, se qu0st.a unione sia possibile teoricamente, o se fovece vi sin in essa un'insolubile contrnddizionc. Cercheremo cli st.nhilire se noi siamo {;OSlretti.a decider.ci defi11itivame11leper l'un.a o per J'_alt.ra delle due specie di concezione stol'icn, o se noi possia1no considerare logi-camente e ragionevolmente la concezione storica malerialisLica e quella idealisli,ca <::omeclue lati diversi di un.a medesima verità. ·Non mi è possibile .avvicinarmi .alla soluzione di questa parti<::olarequestione, senza discutere insi-0me con voi una questione più generale, quella cioè della nostra odierna posizione di fronte nl problema della· cos,cìenza umana. Dnl rnio punto di vista perso11uJc, io crerlo ed affermo che l'aspir.azione dello niente umaJ1a da qunltro secoli, cioè d,dla llinasccnza, sia diretta .a provocare una riconciliazione, la sintesi delle .wtit.cs.i e perfino delle antitesi le più eo11Lraddittorie.Questn uspir·azione conferisce a lutti i movinwnti 11losoflcicd intell0llunli lo sturnpo decisivo, l'impronto cnrallel'is.tica. · La Rinascemn si Lt·ovòdinanzi ad una nntilesi insolubile in apparenza tra il radicalo spieito del cristianesimo da un.a parte e il ricleslalo spirito dcll'unli.chilà dall'aJtra. Lo spir_ito dell'anti-chità significava, più che il riconoscimento, 1l culto, la venerazione, l'aaorazione della natura. Lo spirito del cristianesimo invece, significava la condannu, l::i negazione della natura. ' Le menti pensanti alla fine del medio-evo si trovarono ~1i1inclin. nanzi ad_ un'eredità intellettuale delle antitesi, rnnanz1nd un dualismo che esse dovranno concili.tre riconducendolo ad una unità. Questo compilo veniva ancora particolarmente ostacolal<? dall'ev?luzione ~ello spirito scienLifi,co, dai prog_ress1delle scienze sper1~entali. L_osludi_opositivo, serio, rigoroso ed. accurato dei processi e dei fenomeni nella nat1;1r.a,la ncerca delle forze naturali folta con I.a mecB~ cnmcn e c_onla matematica applicata, spogliò la natura di

-5quel fascino misterioso, di quell'aureola di una vita animata e divina, insomma delle qualità che essa avea possedute agli oochi degli uomini dell'antichità. Si trattava quindi, prirnieramente: di ri,c..:onciliare il concetto della natura, proprio all'antichità, col concetto ,cristiano della ualura; poi di porre d'accordo la conoscenza della natura, quale la mostrò ]a scienza nuova, cioè deUa natura come di un semplice concatenamento di processi che sono determinali da mere necessità mecca-- 11i-chec, on la libera aspirazione della mente umana. Descartes fu il primo che si accostò alla soluzione di questo problema. Sulla base di un metodo notevolmente nrtifizioso, egli incominciò col conc..:enlrarsi, come il cristiano, nel più intimo dell.a propria coscienza, co] negare la vita csleri~H'C e col porre eia banda ]a natura t:ome un problematico spettro. Partendo unicamente ccl esdusivamenle dal fatto del pensiero, egli giunse di nuovo all'idea divina e introdusse così di nuovo quell'isolamento della coscienza e di Dio, che insieme con la negazione dellfl natura forma il distintivo caratteris.ti,co del cristianesimo. Dopo che Descartes si era crealo in tal modo una prima certezza ed un primo metodo, egli non si concentrò semplicemente nella sua vita interna, come faceva il cristiano, ma aspirava alla sicura conoscenza della natura stessa. Così lo stadio della concezione cristiana che egli .aveva compiuto, non fu se non un grado preliminare per la fondazione di una scienza positiva, esperimentale e deduttiva. In Leibnilz si rivela la medesima aspirazione a giungere .all'unità tra uomo e natura,. quando egli mostra che clapertutto, perfino nelle semplici forze e nei fenomeni materi.ali, perfino nel tavolo -che ci sta dinanzi e nel terreno che sLa sotto i nostri piedi, c'è quaJche cosa di affine .allo ·spirito, -che la domanda della bellezza e perfino il sentimento della stessa, che rapporti armoni,ci, matematici e lìssi si manifestino nelle leggi della- fisica e nelle combinazioni chimiche. Anche in Lcibnitz noi troviamo quindi una ri,conciliazione tra determinismo universale, ]a necessità cli Lutto quello che avviene e la libertà universale. Da una parte egli afferma -che nell'universo non c'è un solo movimento che non sia connesso con altri movimenti. La vibrazione che io ,causo in questo momento nell'aria •con la ·mia voce è l'effetto d'innumerevoli movimenti ;:iptyri!)ri'. E questo stesso movimento sarà etcrno 1 çon

-6i1npc1·ct>ltibili Yihl'azioni esso penell'erà l~ inur.~ di ~1ur-slo spa1.iu, col 11101,zodrlie slcsse passerù d1 fubl'I drll , 1l_1uo- ~rc'l'a <' di lit esso si ll'api.111l('r;\ sollo l'or111c•<,;ltc~1 sonu os(·ttrn <' s<,;ono..,<.;i11It(h',c noi 11011possia1110 scg111r(', 111u 1,, t·11i, ibr:11.io11i110nsu110nrl'csl;tlc e falle t.nccrc d;1 111111H, N() i 11011possi ,t 1110q, 1iII di gc11('rare 1111sc,Io 11o1vi Jll/" 11 lo: 11011,ossi.1111\0',t11gi;_1re I;, sit.11r1zio11dci 111s1olo :½rn11r:l!od1 s;1bbin, S('ll/.:1 ("::-lllg1;1rc ('Ollll'llljl()l';111_(';llll('lli(' I <'_qutl1_br10 d1 l11llo l'u11ivcl'so. i\l,1 sebbene sin 11111,·rrsnlccd ill11111Lalu q11<'slai11li111acorl't'i:i1.ionc trn i 111ovi111cnli1, 1'..:it l'c110111c11i t' ll'n i falli, 11011 l''ì: perù d'nlll';1 parie 1111.f1ol'z_:1 ~010 cl") op<'ri ('1111potei'(' rstn101·/". ()u.111do1111;p:,a1lln d1 l,1gl1i11'du 11<u' rln u11·altr;1, questn si pone in 111ovi111e1tl.1o1, 1,a_òù :J\'- ' ie11<'solta11lo 1,rr dTello di crrtc leggi dcll'clast1<.;1tù, clic su110propri<' all:i p;d]a C' derivano, per ncccssilù nal11l'alP, dall;1 .-;11al·o111posi1,ione. LI n,o, inw11lo, che i11 nppar<'ll'l.a prn,·icn<' d;tlf',,slC'l'llo, <· dder111i11at.odall'i11t.,,1·110.D.n pN l11llo I.i ilip1•1H1<'11,d.ni l11llc lr cose t.ì·.i loro i:, ,collq.1;;tla r·o11 In loru ;1ssoluta sp()11ta11<'ilùc,on In lol'o alt.i,·ilù aulo110111;1. Pn Spi11wa /"Sislr:va la rico11cilim.io11c tra 11atul'a e Ilio, Ira L1ll() <'d idea, ll'a l'ur,.a e diritto. P1·1·l,:111l il prolik111a drlla filosofia consist<·, con1c è 1tolv. ll<'I ln!\·;11·c In si11lt'si delle {:011lraddi,.io11i, dir si i111pri11w11ull<'II" 111<'111lc1t11;111l;,1'u.nivcl'SO è i11fìnit.o o li1nil,t10'! Il l<'111poe\ inli11ito o lin1ilnlo? La SU('CC'ss,io11dcelle, l·,urs<' i:, li111il;1lao i11(i11ila? I ◄:' sollorncsso lt1Lto alla ncccssit:'t g<·111'ral,,rei 'iu111111tahilc,o rim:11,c 111tc:11llpo pel' la lil,ntù clell<' ,11.ioni 11111n11c? Sono q1wsln 111cr<t·c,si rd anlit.csi, nfrcl'll1azioni e 11ega,.i1111i,Ira le qti:tli osl'illa 1n mente umana. 1;t;ssn11z.1della lilosoria di h:;1nt eonsistc 11cll'aspir.i1.iu11<.:id <'li111i11areqt1es-Lcco11lraddi1,iot1i, queste anli!f,si l'ur I d;1111e II l,il i. I [1,gcl fi11al111c11rLiacss11111cin una formula i risullaLi di <111<·sllo11nµ.o lavoro inL/"llcLltwlc. Egli chchia,·ò che la ,.<,1·1!;'<1'sistc i11 ,111Lit.rsi.S'illudono coloro, sono Jo zillllJcllo di 1111l.ui g_ica lirnil,tl.1 ccl ing.annalricc, quelli che .prcs<'11l,111~1)11al_<'~?' '!11.a ('_()11Lr:1pporlcl'antitesi. Il Gnito, pc1· ~·sc_,11l!LO, <' l 111f111_s1tLo~-0111prndr.ino. Q11<·sl.asup<'dicic e l11111l:tla,e nond1nH'llO 10 posso sco·nare nri suoi limiti figure st1 fìgt1re all'infinito. Qt1anrlo si afferma recisamente che qu<'sLn sup_e~·fici_csia limilatn, si chce quindi solo uua pnrlc dcllu_Ycnl.n, s1 rappresenta una concezione erronea; la superficie è conLcmpora11camenle finita ccl infinita . . ' . . 1 E,,u11v\vl.,;è::I \.:J., ,_ -•- __

-7- .Si erra del pari quando si ritiene che l'idea escluda la rcallù e questa l'idea. Si opina di solito clic t.11llo-ciù d1e esiste, gii1 co11 la sua s1·111plicc sistcll7.n, rin1anc dietro nll'idralc, clic, pr1· rscml'io, 11011,·i sin 1111abellc,.i',n nssol11ta, una Ycrilù <1s- :-:olula. Si rili<'11eche l'idr-,dc sia solo 1m cu11cello clic: css<1 perde appe11a esso si realiz,,a. E' questa una rnani<'ra di Yrtkrc arbitraria cd c1•t'o11ea.Tullo ('iù clic ò id<'alr LrO\·;i' 11ecess.-1riu11101ile la sua espressione 11clla reallfl. ~011 c'è ncss1111;iidea ragionevole clic 11011sia trnsl'crila 11<'IL1 rC'nltit, clic 11011 possa essere riconclolla ad u11'idra e 11011 possa essere spiegata c;on nu'idcn. Qucsla gra11diosa fornniln delln sintesi delle arllilcsi, d<,Jl'clirninn1.io1H' delle rn11lr;i(ldi1.io11i coli' 1111ili1d<'ll:1 rcallù e ,lcll'idea, ha cscrcilala unn profonda infi11c111.a stilla nostra 111nnicra di concepire le cosr. Noi non dicia1110più dic q11csloo quel periodo slurirn sia slalu sol:1111cnlcu11periodo dcllG b..1rlJnri<'.Noi dic;lii;1ria111uin,·ccc: lutto quello che<', e l11l.tociò C'l1c ò st.1lo, col solo lallo dclJ"cssC'rc e dell'essere slalo, l1a la Slli:I gi11sl.ificazio11esloric._1 <' l:-1sua radicr 11ella r:1gio11c,ma 11011 è e 11011l'u la r:1gio11cc;nn1plcta. 1:~ ben superfluo ricor,cl:11·c.. 11. di a<i<'r<•11<li<"lln1·011<"<'- 1.io11csl.orica· 111.arxisLad,1e 1\Ji:lrx fu lo swl:1ro i11tcll<'Ll1"1I,: di IIc~cl. Egli stesso lo dichi:1ra, <'gli slcs-c;osi riconos('(: ... l,ome talo nella prda1.io11e :1l « ( ';ipil:1le ». E corrispo11drndo ulla inclina,.ionc, che l'uomo di l1111gavita rilor11a ,il suo punto di parlcnz.:i, Federico Engcls da alcuni anni sembra occuparsi dello studio profondo dello stcs:-:o Hegcl. C'è un'eviclcnle npplicGzione {lella fonnola delle Gnlitcsi allorchè Marx constala l'antilesi delle classi, l.1 esistenza della guerra economica, nella quale la classe dri ca pit:llisti è opposta :ìl proleL:1rialo. Poi,ch<'· q11eslo confliLLo cli classi è. stato gc11erato sollo l'ordinamcnlo economico e sociale capitalislico, sollo un 01:dinan~cnto cli<' sig11iO<.:gaurrra e discordia, esso prepara un nuovo orclin:1llJento di pace e cli armonia. Giò corrisponde :d vecchio principio cli Eraclito che cita Nforx: « La pace è solo una forma, solo un lato della guqrra; la guerra ò solo una forma, solo un lato della pa·cc. Non si può <·onlrapporr<' l'una all'allea. Ciò che oggi è lolln, è il pri11eir 1io dell;i riconeilia7.ionc di clomani >>. Il pensiero moderno clell'unilù (folle antitesi si esprime ancora in un'altra .arnrnirc,·ok correlai.ione d'idee clc,Jla concezione storica rn1:1rxista.Finora l'uma11ilù è stata guiBm11o~..e.c - ..-~.... a.-~~

-8dula quasi da poleri storici incoscienli. Finora no1~ s~mo gli uomini che vanno innanzi da sè .. E' vero .che ~ss1 SI !lluovono ma è l'evoluzione economica che I~ guida .. Gli u~- mini 'pretendono cli causare e cli deter!Dmare gli e~enl1, 0 essi s'immaginano cli vegetare sen.iplicemente o d1 ~1011 andare inn.anzi, cli rimanere al rne1es!mo post?. Incos~1enLcmente si effettuano le tr::isformaz10ni economiche ed mcoscicntcmentc queste influiscono su di essi e li influen~ano. L'umanità somiglia in un certo r:apporto ad un dorm1ei:ite che è trascinalo dalla corrente d1 un fiume ad anelare innanzi senza che esso stesso vi contribuisca o almeno scrz./ che egli si. renda eonl? dell'i1~dirizzo n~l quale continua a rnuovers1, ma che cli tanto m tanto SI desta e allora osserva che il paese intorno a lui si è ~angiato: . . Ouando sarà eseguita la trasformazione sociahst1ca della ~società, quando non vi saranno più conflitti di classe, quando la società umana sarà divenuta p.adrona dei grandi mezzi di produzione, quando essa li adopererà corrispoHdcndo ai noli e stabiliti bisogni dei suoi membri, l'umanità Ùscirà allora dal lungo periodo dell'evoluzione incosciente, -in cui essa visse da molti secoli, nel quale essa fu spinta innanzi dal potere degli eventi che agirono ciecamente. Essa s.i troverà allora in una nuova epoca, nellH quale ì'uomo nòn è più sottoposto alle cose, ma regola il corso delle cose. Ma la vegnenle era cli piena coscienza e di completa chiarezw non sarà divenuta possibile se non mercè un lungo periodo di tenebrosa ed incosciente evoluzione. Se gli uomini sin dal tempo degl'inizi dell'evoluzione slori~a, av~ssero voluto -coscientemente regolare :il corso degh evenl1 e delle cose secondo determinate considera- :1.ioni,essi avrebbero soltanto alterato ed .arrestato il corso degli eventi, essi avrebbero sciupate le forze motrici dell'a_vvenire. ç;o~ voler .agire ~ro~po presto con piena cos~1~nza1essi s1 s_urebbcro_privati della possibilità di poter mai agire con piena coscienza. Sarebbe .avvenuto ad essi C('lll~ ad un fa~ciull?, la cui vita intellettuale pienament(') cosciente, la cui r.ag10ne pensante e riflessiva fu svegliata t.ropp? presto a sp<::sedell'evoluzione incosciente della vita orgamca e della prima manifestazione del sentimento morale, e ~he sarebbe divenut? dopo incapace di pensare per essere stato un pens~torc 11.1 età troppo tenera. f~r Marx ~fU?Srtnc?sc~ente ev9luzione sociale fu la cond1Z1_oneprehmm.ar_e md1spensabile e la preparazione ~lella vita umana cosciente dell'.avv~nire. L'evoluzion~ stoL,....,,,v..--- -·· ·- _,.._ __

·- !) -~ ricu -converle quindi in armonia un'ulteriore .antitesi essenziale. Ora io chiedo se, senza urtare contro l'essenza della concezione storica marxistica, la fìlosofìa delle 1:iun1011i delle antitesi, della soluzione armonica delle contraddizioni non possa continuare a svolgersi e se non si debba cerca.re di ri1.:onciliare tra loro la concezione storica materialistica e quella idealistica. Non si può risolvere nessuna singola questione fìlosofìca senza essersi intesi sopra una. generale conr,ezionc filosofica. Io devo quindi prolungare .ancor.a queste lungh<' osservazioni inizi;:ili con una spiegazione sull'essenza dell.1 riconciliazione da me cercata tra concezione storica, materialistica ed idealistica. Io non opino che ciascuna di esse abbia esclusivamente valore per un determinato periodo di tempo; jo non sono d'avviso che vi sia una parte dell'evoluzione storica per la quale- sieno determinanti le necessitù cconomichc e un'altra in -cui domini la mera idea, per esempio l'idea dell'um:rnitù, della giustizia, del diritto. Non mi viene in H'.Cnte di collocare nella storia un muro divisionale che se1,ari il campo di v.alore della concezione stori.ca materialistica da quella ideaì.istica. A parer mio, le due concezioni devono compenetrarsi, come nella vita organica dell'uomo ~i compenetrano il meccanismo del cervello e la volonl;'1 ,cc,sciente. Io affermo che nel cervello non si effettua un sul1l movimento che noli .èorrisponda più o meno chiaramente :1d uno· stato rlella nostra coscienza e che inversamente non c'è un solo stato della nostra -coscienza al quale noH corrisponda un movimento nel nostro ce1Tello. Se potesse ap1.irsi il cervello e potessero osservarsi l'infinità dei suoi movimenti sino alle più deboli vibrazioni che quivi avvengono, si succedono, s'incatenano e s'intl'ecciano, sulla base rh~i processi fisiologici, si sarebbe in gr.ado di seguire tutto il lavoro patologico dei nostri pensieri, delle noslrr opinioni, delle nostre aspirazioni. E nondimeno tra processi fisiologici e psicologici c'è un'apparenle .antitesi clw risolve h vita senza che ciò si.a notato da noi. Da che è clet-errnin.ato H mio pensiero nel momento in çui io parlo? Esso è determinato da un altro pensiero precedente, cc,l qu::tÌe esso si trova in ceorrelazione logica. Tutte k nostre idee sono inseparabilmenle unile da crrte corre~a .1.ioni logiche, intellettuali, cioè· da quelle dell':malo~wi .dell'or1wsizione o della c·a11salili1. Evidenlementc qu111d1 b cl,c:r a

"- 10 -' 1,cl tessuto dei nostri pcnsier) _vengono. solta_n~o in gi~oco fol'ze Joo-i.cl1e la presente att1v1Làciel mio spinto cosc1enlc è dctcnii11ala da un'idea antcl'iore. . . , Se io parlo i11 qu?slo inomcnto, ciò a~v1ene pc~·.cl~e l'idea .clic io csp111no rn questo rnorncnlo e stata lo..,1c,_1111<':llepro\·oe.nla d.i u11'idca pl'e~edente e da tu~.ta la sene ci,·lk idee JH'('ced<'nli. \la il n11OJl01'1nre_avviene anel!e pereltt) io, nell':t\·vcnil'c. che veggo 1_nnanz1_ ~1 mc, voglio 1"1m•·iu1wCl'1e11f1ìnc un rntcnto voglio rcnltz7.nrc uno sco1;0~1.)cr71,nl'ncunn p;·ova cornpl~la, prcscnlcrnC'nlc i~ clil'igo · i 111ieiJH'nsieri 11ell'indir\zzo clic _css_sicguollo. 11 rn1Opensiero prcscnle è clelCl'llll11[1IqOurncTi eontemp01',:111Ctì!11ent(' eia u11;1s<'rie d'idee prccC'de11tie sernhra esscl'c occns101wlo· d:1 11n'ide:1dell'nvvenirc. Lr ('OSC sono invec·e co111pkta111enlcdivf:rSe l'Cinlin1nteìllC ai processi fisiologici e mer.c::mi,ci nel nostro cer- \ ('Ilo. Il n1ovi1ncnlo del r.cl'vello che 11cll':lll.u:1lernonwnlo :H·ro1npagn:1 i pensieri da rnc m:1riil'rsl.t1l.i è stnlo soltn1~lo sosl.ituiLo da 1111rnovimenlo JH'('Cede11le. La nostrn v1t;1 quindi è cnnle1npo1·;111e;1111enfìlsciologica e cosciente, 1nec- ('nnica e volula. Pcl' q,1,,110 (·lte ,concerne il conccnlr:1rnento dei niovi111C'1l(l'iel'ehl',tli, il presente è delcrrnin.tlo solt.anll> dul pnssaln; pN ,ciò chC' rigu:,rcln inn'cc la corrclnzionr delle idee, drllC' ronrC'zio11i cosr.irnli, il presC'nlc s<•rnhrn esser·(' dctcnnin,110 dall',ìV\'<'llil'r. Si potl'cbbc quindi uffcl'mnrc che c'è un'assoluta nnlitcsi tra le leggi secondo le (]Unii fun,.io11n la nostra vitn (·(•rrhrnlr e il modo con cui si cffoll\1t1 il corsù coscienlr <kllc noslrc idee e dei noslri •concetti. Nonostnnl.c l'npp:1rC'nte nnlilrsi del rn<;do con c11i si d'fcltunno i due prucessi, enlr:imhi sono riuniti in una 11nitù, essi sono riconcilinli tra loro. Non c'è nessuno elci 111icipensieri che non corrisponda nel 1111 movimento ce1·cbralc, e d'nltra parte non av\·Ìcnc 11cl cervello un solo movi_menlo che non corrisponda .almeno al germe di un pensiero. L(! si cs~o. '? le per ln st?t·in. Tutti i processi cd i fcn_omemstoric_1s, poss\rno spiegare con In semplice evoluz1O11ceconomie~, ma s1 pu_òcercare anche contemporane:1mc1_1lcla loro f~H7.a _motrice nel lungo, persistente dcsi- ';cno ~lcl)'urnan1tù eh un~ superi<?rc forma di csistema. l_er rl11:ll'l~"Cquesta ques.t1onc voglio mostrare in che cons1slc, n _1n1Ocre_dcre,. i~ prohlrrna e quali spìcg:nioni io devo cb1eclcrc ni leoric1 del 111nr:xis1no. , Marx. di-ce: « [] cervello umano non crea dn sè urrn Bibhot~1.,;c1 UH lU B1a111.,u

- 11 ~ idea del dritto d1e sarebbe vaga e vuota; tutta la vita, .mche la vita iolelleUuale e morale dell'umanità, non è se', non un riflesso . dei processi econonuc1 nel · cervello,' 111n:1110)) (1). An11ncll,oqucstn· lesi di i\fnr"'. Certo tulln l'cyoluzionc clr,ll:1vita i11lell,cUu:dc, rnor:d(' e rcligiosn dcll'11rna11ilit,, solo 111r1iflesso dei processi cco110111ic1i1elcer·vello urn:rno, ·mn ò :mchc cel'Loche conlcinporanr.inierile con questi proc:cssi c'ò nn,cl,c il cervello, esiste cioè la disposizione clrl cervrllo 11rn:1J10. 1:11111a11ièlù il proclolto di un.t lunga evolm.ione 'llsiolo1~·irn(·Ile precedei.Le l'evoluzio11c storica. Ouando 1'1101110 prr <'flcll.o di quesl'cvolu,.io11r nsiologica ~.,i elevò nl cli sopra del livrllo degli ::u1i111nlcilic sono pi1'1vicini a l11i, rsis.1c,·.:1none) "pri~no.c·e1Tclo del l'11rn:111il1it1:1sce11I(i'n, c·.linn,.10111e propensiorn. Di c1twle specie erano ess('? Si moslrù prima la c<1pacilù n ,ciò che io vorrei qn::ilificnrc come le seusnio11i disi11leressnle. Più si sale sulla sr:da ckll:1 vita ::mimale, l.nnlo più i sensi veramente egoislici si suhol'(lin.nno gr.:1<!atamenLe:,i sensi eslcl.ici e clisinlcressnli•. Negli appartenenti ai g-rndi inferior·i del regno :11,irn:d(' 'i• poco svil11pp:1l:1la Yisl:i e l'udilo, mollo S\'il11pp:1lo invece ò l'odor:1lo, la cnpa-citù di ,,fferrnre, il guslo, cioè Lulli i sensi clic sono eccitali e posti in {llliYilit dnll:1 preda, lutli i sensi ellC'C'ccil:1110prrcip11amenl.e l'appclilo (isico ('(I egoistico. NC'gli :ippnrt('nenli ai gr.acli super·iori ciel 1·cgno nnimale la visl:i r rudilo sono mollo svil11ppnli. E' vero che l'occhio mostrn nll';111irnnle il qu:1clrn drll:1 pr('(l,1 che esso von!rhbr prr,11clerc, ma esso gli mo- (I) Ci si conc('(la c111ila parola pf'r una 1'f•llirirn. Noi non possiamo ricordarci ehi' Marx siasi m;ti f'SIJl'<'SSo in q11f'slo S('llsn ,, ci s1'111bra opportuno riprodurr,· a c1urslo posln 1111 hl'étllO dPlla crlrhrf' prcfazion,• alb sua dissf'rlazionr sulla « Ctili(·o dcll'cco110mia polili(•a J>, 11,•lla qnalr rgli ha rigorosamente delerminalo la sua conrPzione malf'r.ialislica nella sloria: « Nrlla produzione sociale d1•1la loro Yila, gli nomini rnlrano .in drt.•rminali 1·apporli, necessari, .indip,•nd(•nli dalla loro Yolonlit. rappprli di p1·oduzionf' clw corrispondono ad un dclern1i11cilo grado di t'1·nl11zionr rlrllc lol'O forzr malp1·i::ili produlli,•e. La lol.alilit di qnesli rapporti <li prndnzionr. forma la slr11lt.ura eco11omirn drlla socirti,. la base rral11 sulla quak si rlrva una sovrasll'llllura giuridica .., polilica e alla qnal,~ corrispondono del,'rmin::itr rorm,, di cosri<'nza SOt'itoJ,,. Il modo di produzioni- drlla Yila malrrit,le co11dizio11n il pro(·csso della "ila soci,de, politica f'd intellellualç ». , . . Ciò ri Sf'mbra almrno alquanlo cliv,'rsn dalla s11..:cil,1la lrs1 ('h<' s1 prrlf'udr cli l\larx, cioè: chr la vila inlr•ll<'llualr dl'tl'uì11,:111il;', è snlo 1111 riflf's.so dei prOCC'.•si cronnmici nd 1·t·n·Plln 11111ano. L_Jt,L.I _J......,~ - . ·- -_J--- Nola riel/a « N. lei/>>.

1~ - stra contemporanèl11nè~1te.ancora m~lt¾ .altri, q~adri ,'ch_e ·non suscitano il suo <,1.mmalescoappetito. Coll 1:1dito, 1 animale ode è vero i rumori, suoni, che lò conducc:mo suU_a traccia della preda o che gli annunziano un J?ericol? minaccioso, ma l'orecchio gli comuni,ca anche i suoni, ~rmonie che non si riferiscono direttamente al suo app~tito fisico o alle condizioni della sua sicurezza. Con la vista, che assume una svarinla serie di quadri che non hanno 11uÙada fare cooTimmediati bisogni fi$ici dell'animale; o . . coll'll(lito, r·.ol s11sm-rodi 1·111norcihe non sono .in <;orrehw.ion,eco!1 <p1estibisogni, gli anin~ali imparano a COIJOscere l'11111verssootto u1w forma <l1versa da quella dell::i lotta per l'esistenzn. L·.anirnale sente già lo splendore della luce, il bisogno, la gioia cli essa; esso sente il fascino delle melodie, dell'armonia, il bisogno, l'entusiasmo per la musica. S11ll.ibase della vila organica veramente egoistica fiorisce graclatamente il senso della bellezza, fioriscono sentimenti e stimoli non egoistici. Nella folta foresta primitiva attr.aversata d.n tuolll, illuminata da raggi luminosi, l'universo, pnri ad 111r1e, l'a il s110ingrt'~so nrll.r vii.a S('11- ·smrle dcll'.111iniale. Oltre a quesla · originaria disposizione che caratterizzava l'a11irnale-uomo in principio della lunga evoluzione · econorni<.:n,c:'era la c.rpncilà svegliala già perfino negli .nnimali rii concepire il generale nel particolare, cli,riconoscere il tipo della specie nell'individuo, cli scorgere l':rn~llogia <lolla specie tra le diversità intellettuali. . Negli ~11Lriindividui, nei quali s'incontra l'individui) umano, l'animale-uomo, coi quali egli entra in rapporto per me;,.zodelle lc_gg-di ell'evoluzione economica, egli vede 110nsolo l'orze am1d1c o nc111ic;hc1,11asuoi simili. Si ,lcsla in l11iun primo istinlo d'intuitiva simpatia che, sulla b.ase dell'.analog-ia couccpila e constatala, lo abilita ad indovinare e poi a sentire le gioie e le sofferenze dea-li .altri. Sin ~lai pr\ncipio della vila allalo all'egoismo brutJe si rnoslr~ 11senl1mento della simpatia, che prepara la fraterna riconr,il_iazio!1edi Lulti gli, uomini dopo secolari lotte. Sin dal p1·!nc1p10fi(1alme1~tel uomo possedette, ancora prima. della pr,rnn ma111fe?taz1oned:e:l suo pensiero, perfino ciò che si potr:ehbe quahfi.care._11?enso dell'unità. La prima manif es.La~1on_della_sua vita mtelleltuale consisLè nel ricondurre· l.ul11gli e~ser_1t,nLL_lec fo.rme, tulle le forze ad un'unita vag.a1~c11~metu1t~. Si può quin1i nffermare che sin dal princ1p10 l 1101110 ipn s~nlo un _arnmnlemetafisico, poichè l'essenza delln R'<'l.afìs1e1consiste certo nella ricerca dell'11nità

- 13- <lell'universo che eo-inpt·cndc i11 sè• tulLi i processi, lutti i fcnoweni, tutte 1e leggi, . . La prova del senso or·iginar10 dclTu11itit ci sj prescnla 11ella sponlanea creazione della Ilnguat che con la sua gerarchia cli parole esprime una gerar,chia d'idee insieme co11calenanlcsi, che con le sue categorie cli parole rappre1'1Cnlacategorie d'idee. Hiassumcndo il già dcUo: lo sono d'accol'clo con Mar·x che tutta la posteriore evoluzione dell'umanità non sia: su non il riflesso nel cervello di pro{:essi economici, sollo la ,condizione però che in questo cervello, in forma di senso della bcllezz.a d'istintiva simpatia e cli aspirazione aJl'trnitù, csi~tono forze fondamentali che influenzano la vita economica:. Hilevo ancora una volta che io non pongo le capacita intellettuali esteriormente allato alle forze cconomid1e, che io non voglio riprodurre quella riunione di fattori stori<:i, cltc pochi mesi fa il nostro venerato :1mico Gabriele Dcville infranse con tanta energia. E' lontana da me qualsiasi idea cli voler riunire esteriormente, po·nendoli l'uno allato dell'altro, i due fattori di diverse specie, ma io affermo la impossibilità che sieno rispeochiati nel cervello i processi economici che si effettuano, senza che essi pongano in movimento nel medesimo tempo quelJe originarie forze istintive che or ora io analizzai. Perciò, io non sono d'a.ccordo con Marx, che le concezioni religiose, politiche e morali, non sieno <1llro se non riflessi dei processi economici. Nell'uomo si cffetlua una fusione così intima della natura 11mana col mezzo economico, che la vita economica e la vita morale non si possono separare l'una dall'altra. Per poter subordinare l'una all'altra, dovrebbe potersi anzitutto sta,c.care l'una completamente dall'altra, ma questo distacco è impossibile. Come non si può separare con un taglio dell'uomo in due parti la sua vita organica dalla sua· vita cosciente, :1llrcltanto poco si può dividcr·c I' umaniUt s.torica e separare I.a sua vita ideale dalla sua vita econorni,ca. t .questo il mio punto di vista nella questionr, 1111 pt1nlo di vista che io trovo confermalo in parte dalla fìlosofia grec:1. I greci non incominciarono a constatare le antitesi cconornichc, ad analizzare le leggi che regolavano _l'ord~- namento dello Stato, a stabilire il conflitto e la nconcrliazione tra poveri e rfc.chi, per trasferire poi all'Unive~so le loro osservazioni sulla vita economica. Essi hanno mVeco dassuntj çonternporanearnentc i11 \Jna sola conceE.,,u11v1.vvCA '-'11 1v ùlcu 1vv

- 14 z.ione i processi e i fenoi11c11i della , ila economica ·e dell_a natura. < ·osì proc<>dellero Eraclito, E111pc,!ocl?, /\11ass1111cmdro.Essi conslalar.0110 i11 forniulc 11111lal'IC I.a _-C<?llncssion<' <' lr nnlilcsi degli rlrmr11ti, e ciò sr11za d1sl1111.rucrn sn gli rlP1nP11liapparl~ncss<'J_·o..1lli.1.!"1l111:.1:,cnld<'. <' frrddo, Iure <' t1'11chrP;o ali orga111s1110(1_s1olog1c1~: :-;a111 e infcl'111i·o alln ,·ita i11telldl11.1Ì<·:p<•rfm.1on<· <•d llllfH'l"- frzionc, (:guagliu11i'.a" _dis~1guaglia11za.l~ssi pougono al 111<'ll<'si1110 grado le• a11trl<'s1Lrornle ll('lla 11:1tul'ao 11~•1l.i società. Eraclito si serve della 111edes1111ap rnL1: « ( os111os » pt·r i11dican' l'ordi11a1n1•11tod,,1 mo11d~>d1<· <'t11a11a dalla ri1111ioncdello co11tr.1ddi,.io11ie I' orcl1na111c11Lo ~:o1nu11ale clw si rPalizw col eo11q>oni111c11lo dc_ipartili. ( ·0_11 · t111aocd1i;il.a sola i pc11s,dori gr<'ei ,co11ccp1scono l'o1_-d111.in1c11tod<•ll'1111i, rrso, clic 11asccdul c;ios 1talurale, e I urdi11am<'11tod<'llo Stato, eh<' sorg-c dal cao~ sotii.tl<•. P111·trùppo io posso soll; sfiorare la quisLio11ecu11 poclH• parole• che• sono co11tc•1wr.111ramc11l<' troppo lunglu_' ,. troppo b1·<,,·i. lo 111ilin1ilo perciò a pregare i teorici 111arxistici di 1111'allraspiegazione e cioè ch•lla sc•g11<•nl<': 1·0111cg·iudica110 i Mu,.xisti ::;111l'i11dirizzod(•ll'cvoluzio11<• c·co11un1icae dell'cn>luzione u111ana? Non basta aff<•1·mare che una forma cli produzione s1·g11a ad 1111'allraforma di produzione. Non basta affcr111areclic la scl1ia\'itù sostituisca l'a11Lropofagia, clic la S<'I'\ ilt1subo11tri.al posto della schiavitù, che il lavoro salariato stH'C<'daalla serviU1. e clic il lm·o1·0 snlal'ialo sarit " stra ,·olla supplanlalo d,tll'ordinamcnLo sociale collcLtiristico o co111u11istico,ma devesi inoltre rli-chiararc: avvic·nr u11acroluzio11c o un progl'esso? E se· si cf'l',,utw 11nprogwsso, qual'è l'idea ddì11itiv.a111<•11t<' <kcisiva, seeondo la quale si ni.lutano l<' diYcrsr fo1·111cdcll'cvol11zio11cu111.1na?Ma come si spiega, 11clcaso rhr l'idra del peogrcsso sia rigettala com<' troppo mclafìsica, tlic l'evoluzione storica si eff<'Ll11iappunto n<>lmodo in cui rssa ò :ivvrnutn e non in un .altro modo? Come si spic•ga che essa progrrdisca da una forma della sociclù a quella che le succede, da 1111aLappa della vii.a ·econoll!ica alla lappa _s11cccssin1,_dall'antropofagia alla schiav1Lì1,dalla sch1av1Lùalla 1"c1·v1tì1,<li.diaservitù al salari:1lo ,_lai salaria_lo alla_ sociclù _soci_alislita? Pc,.chr, ,con quale: lorzn rnoLl'ltC- 10 non dico 111hasc a quule ordine dcli.a prnvvidcnzn divina, poichè io mi Lcngo sul terreno drlln concezione storica rnalcrialistica e ro~itiva - l'evoluzione storica si è effettuala da una forma all'lllLr.a appunto nell'indit!:)J/.1.indirizzo e )lOn in un altro?

E 15 - A mio credere la i·agio11edi ciò i:· abbnsta11,,.asemphc·e, appena si fa valere l'azione dell'uo1110 colli<' uo1110; l'tu.ionc delle originarie forze slimolalrici, di cui i(~ giù p~1rlai. .\ppu11lo perchè i rapporti di produzione \'algo1111per 11omi11i,ou·11imodo di produzio11c include a11C'hein sè 1111·css<'lli'.i~lcantitesi, fi11cltè 11011sara11110st<1lcr<•,tlii'.zalc la piena hhrrlù <' In con1pleln solidari('(Ù d('gli uo111ini. Spinozn ha dirnoslralo in 1110doa111111irc\·ol(' l'inli111a cunl.raddii'.io11cdi qualsiasi do111inio Lirnn11ico, di og11i sfn1U~111cnlopolitico o sociale d<'ll'uo1110fallo dall'uomo, (' non giù dal punto cli visla del clirillo aslr,1llo, 111a 11wslra11~loclic ~vca da farsi con un'cffellirn <.:onlraddizione. La tirannia apporla Lanli inali agli oppressi, che q11<'- sli 1wn lcmono pÌÌI le conseguenze cli un'rn'nluale solle- \'azionc e si. ribellano contro la sua opprcs~ione. On-cm l'oppressore vuol prevrnire una solleva7.ionc e pc1·ciù lascia un ccr'Locampo allr propensioni dei suoi suddili, .ag<'rnla sino ad un certo grado la soddisfazione clri loro bisou-11ie li educa così alla libel'lù. Nell'uno ò ncll'allrn mod~>quindi la 1i1·annindeve svanire per cffcllo del lih<To giuoco delle forze, perchè sono in quislione le future fol'::.c umane. Lo slesso vale flnclìè non sia terminalo lo sfn1llamcnlo dcll'11omo fallo dall'uomo. Mollo csallamenle dice Ilcgrl: « L'essenziale èontra<lclizionc cli ogni tirannia politi,ca o rconomica consislc nel fallo, che essn è ,coslrella a Lr·.allarc come islrumonli privi cli volonlà uomini clic, cli qualunque nalura ess.i siano, non si persu;1dcranno mai a dcgradnrsi a mac.chine prive di volontà». nev'cssrrc anche rilevalo che la conlradélizione conslalala da llogel è una conlradclizione logic,1 e reale. I~: una contraddizione logica, pcrcl1è c'è un'anlilcsi tra il conccllo uomo, cioè di un essere dot.alo della cnpacilù di sentire, di pensare e di volere, e il concetto macchina. g una contraddizione reale, per,chè si vuol servirsi dell'uomo, di un islrumenlo vivente, come di un islrulllcnlo morl6, si violenta la medesima forza cli cui si vuol srrvirsi e si giunge così ad un meccanismo soci.aie che è disarmonico cd inconsistente. roichè questa cont,·nddiziono urta contemporaneamente contro il concelto uomo e contro la legge della meccanica, in co11l'ormilà della quale la forza uomo può essere utilizz,ala, l'evoluzione storica è contemporaneamente una protesta idealistica della coscienza contro gli ordinamenti sociali, che degradano

- 16 - l'uomo e un'automatica reazione delle forze u~nane contro qualsir;si ordin.ament~ soci~le incons_istente e_:10lento. G~c cosa fu l'antl'opofagia ? Essa fu una duplice ,contr.add1- ;,,ione. {Jostringendo l'uomo a strozzare un altr_o u~rno senza I.a passione della lot~a? ess~ urtava c~ntro 11 pruno istinto della simpatia, di cm 10 fec_1 sia menzione: es.sa appariva quindi come una -contradd17:10ne morale. E rnol~r? ('ssa trasformava l''uomo, che possiede una certa. ca}?ac1t_a al lavoro regolato, alla produzione, in un~. spe,c!e d1 a_mmale, ,che solo a causa della sua carne ut1l~zzabil~ v~mva in ,considerazione come preda: essa appanv.a qumd1 anche come una contraddizione economi.ca e I.a schiavitù doveva necessar:iamentc subentrare al posto dell'antropof.a- ,ria. La trasformazione dell'uomo in un animale domestico ~iolava meno l'istiulo della simpatia cd era più favorevole agl'interessi del padrone della morte dell'uomo. Col lavoro il possessore di schiavi poteva trarre dall'uomo una utilità mollo maggiore che con la sua carne. La medesima duplice contraddizione si potrebbe dimostr.are relativamente alla schiavitù, ali.a servitù, al lavoro salarialo. Poichè l'evoluzione storica è il risultato dell'essenziale ·contraddizione che esiste tra· l'uomo e l'abuso che se ne fa, si comprende che l'evoluzione storica tenda, · come al ~uo scopo definitivo, ad un ordinamento econo111ico,uel quale è fallo dell'uomo l'uso che corrisponde .alla sua natura umana. L'umanità si realizza anche con forme economiche che sono sempre meno in contraddizione .al concetto umanità. Nella storia dell'umanità ci si presenta quindi non solo un'evoluzione necessaria, ma anche 1111 riconoscibile indirizzo della stessa e un senso ideale. ~tlraverso la lun~.a .s~rie dei secoli l'uomo poteva .aspirare solo .alla grnst1Z1a, anelando ad un ordinamento sociale che fosse meno in contraddizione alla na-· tura umana dell'ordinamento dominante e ,che fosse av- . viato da quest'or-dinamento dominante. 'così l'evoluzione delle idee morali dell'uomo fu determinata è vero cl.ali' evoluzione dei rapporti economici ma l'umanità si ma- '1festò anche_ in is~ituzi?~i sociali 1 che si .avvi,cendarono. l er quanto s1eno d1".ers1 1~ mezzo, _i rapporti del tempo, le_ ?Omande cconom1c?e,. 11 medesimo dolore, la stessa g10ia della speranza s1. rivela dalle labbra dello schiavo, ~cl $Grvo, d~l _prole~an_o. E ~u~st'immortale anelito delI ~?mo, ,costit_msce I amm~ d1 ciò che si qualifica come dmtto. N?n s1 pos~ono qum~i ~ontrapporre l'un.a all'altra la concezione storica matenahsti-ca ed idealistica. Esse

17 affluiscono ad una inseparabile unilà. Come l\forno non si può distaccare dai r.apporli economici, altrellanlo poco i rappor'li economici si possono staccare dall'uomo. L'evoluzione slorica è conlemporaneamenle un processo, che si effettua sulla base di una legge meccanica e di un'aspi raz.ione che ubbidisce ad una legge ideale. E di ogni evoluzione della vita non è ·forse la medesirrw. cosa in gellerale come dell'evoluzione slorica·t Senza dubbio la vita non si è sviluppala se non da forma n forma, da specie a specie sollo, la duplice infl11enza del mezzo e delle ,condizioni biologid1e esistenLi immediatamente prima. Tutta l'evoluzione della vila può trovare unn spiegazione materialistica, ma può affermarsi contemporaneamente che la forza vitale 7Jor::.ainiziale) concenll'ala 11ellc prime cellule viventi (granulazioni) e le condizioni di esistema planetarie generali condizionarono sin dal principio il generale pròcesso evolutivo e quasi il piano della vitn del nostro pianeLa. Così gl'inmunerevoli esse1·i clw si svilupparono hanno· ubbi,dito contemporaneamenLe ad una legge ed in virtù di una misteriosa aspirazione ltanllo allivamente contribuito alla realizzazione di un piano della vita. E fa sintesi che io vi raccomando di nmmellerc sta in correla~ione con una sintesi più genernle che io posso semplicemente nccennare, non COl'roborare. Mn per ritornare alla questione economicn. Non ha forse lo stesso Marx introdotto cli nuovo nella sua cou:. cczione della &toria l'idea, In nozione dell'idea.le, del progresso, del diritto? Egli non dimostra semplicemente cho la società comunistica sia la conseguenza naturale e necessaria. della socielà capitalisti.ca, egli mostra anche cltç in essa cesserà il ,confliuo delle classi, che ha s1iervnto l'umanità. Egli moslrn inoltre che ,allora per la p'rima voHa l'nomo potrà svolgere ,e manifestare liberamente e ,completamente le sue ,capacità, die ai bworatori della so- ,cietà comunistica sarà propria la mobilità intellellualc dell'opera.io e la serena vigoria del contadino, che l'umanità sarà più felice e più nobile di quanto lo sia mai stata sulla terra ringiovanita. Ciò non significa forse che perfino dal punto cli vista della ,concezione storica materialistica, è inerente nll.i parola giustizia un senso profondo, e non è questa un,1 ragione perchè voi aderiate alla riconciliazione trn concezione storica materialistica ed idealisti.ca da me propn· grwta? E....~. ~--;1.,a Gino Bianco

\ ~ 18 . ., - - ·- • < ' \ .. IL Risposta di Pa6lo Lafarg.ue. Cilladine e cittadini! Comµrendercte chè non è senza esituzione clic io ho ussunlo il .còmpilo cli rispondere a J.aurès, la cui .affascinante eloquenza sn i II r ondcrc vit:1.e calore perfino allo più asll'nllc teorie della Jn('Lafisica. /Durante le sut) argomentazioni io mi dissi •- e senza dubbio voi vi sar9lc , delta l:amedesima cosa 1 - qunlc forluna che un tale uomo :1pparteng.a n iioi. Al partilo so~inlistico, che ha agevolalo il risultato vittorioso dello sciopero dei minatori di car- , honc cli Carrnnux, q1(csli ltnnno pagalo il loro cltbi.to . slr:1ppa11cloJaurès dn)J'lJnivNsilù e lan,c·.i:111Clonleplln polili,cn. - Bit Voi non ;1ssisterclc però questa sera ad un brillni1le lomeo oratorio, ma ad una seria lolla d'idee. E se voi non potete pretendere eia mc .anche l'cloqucm,a di Jaurès, voi nvele però il dirillo rli chiedere che io tenga le rnic .argon\entazioni all'elcv~to. livel;o filosofico, sul qù'ale si mossero le argomcntnz1oru clcll oratore che mi ha preceduto ed io lo farò. Ciò nrcmesso, rivolgiamoci snhito nl nostro ten)n. 1.0 1 filosofi dclln scuola cli Descartes racco1nandano di n?n inco~in~iarc unn disr;11?s.ioncsenza prima 'aver defirnt~ e. delmytat_a c?.n p~0c1s1o_nela ~ontroversa quistione. Chianamoc, q111nchnm1tntl.o 11prohlema, la cui soluzione noi ,r.crchi.arno. No_is~ppiarno .ogJ{\ :che !'evoluzi?ne di tutti i popoli, a q11alsuls1grado fh r1v1llzzaz1oncessi si .tr~•vino, ha avuto

il medesimo punio dì partenza. Selvaggi furono i predecessori di ognuno dei medesimi. Noi .abbiamo quindi selvaggi che vissero sugli alberi, si nutrirono dei doni spontanei della terra e delle acque e per guadagnarsi più facilmente il nutrimento si riunirono pari ai cavalli sel- . vaggi in piccoli armenti di 30 a 40 individui; come hanno· potuto 9 vilupp,arsi tali selvaggi fino a divenire uomini civilizzati che abitano città conterìenti migliai.a e milioni di \ individui, illuminate cl.al gas e dall'elettricità, che frnmo provvedere al trasporto delle loro persone e delle loro - merci con -ferrovie, ecc., in ,città, 'i cui abitanti s0no divisi in classi ostili e si dividono in un numero immenso cli diverse specié di professioni e di occupnzioni? ' Un'altra quistione si aggiunge .ancora alla prima complicata. Jaurès ha accennato .a quest'.altra quistione, quando egli dimostrò che tutte le lingue, nonostante le loro grandi diversità, potrebbero essere ricondotte .alle medesime .forme grammaticali. In questa occasione io voglio acoennarè .ad un fenomeno, ,che sta in ,connessione con la questione che_.ci occupa. Tutte le parole, alle quali è ine~ rente per noi un senso .astratto, avevano in pr:,incipio, nel cervello dei selvagg~ che le inventarono, un significato concreto .. Per esempio, prima che alla parola « 11ornos » competesse nel greco il signifkato astratto di legge, essa. qunlificava il pascolo, l'abitazione. La parola « drilto », che esprime ciò che roncorrla colla giustizia, serviva primn a qunl~ficnre un oggetto, che non mostrava 11è ,eurv.aLpre, nè piegature. Si può dedurre da questo fenomeno filologico, che il concreto nel cervello 11man1)ha ge11rr~to l'nstratto? L'unità, ,constnt:ita da Jamès per la lingua, s,i rnoslrn nnche•in altre specie <li manifestazione della mente umt111a; cssa vale per la religione, come per ln filosof)a e pcr la letteratur.a. Cosi le novelle, nelle quali si dilettò la uoslra fantasia giovanile e -che provengono nella maggiori parte dai tempi della selv.alichezza o della barbarie,' si soi1 rinvenute p.resso tutti i popoli della terra. Il romnnzo ·c1ei costumi, questa forma letteraria la più recente ma non la più elevnta, s.i trova in vigore in tutte le nazioni capita- ' · listiche. . . La storia -comparata dei popoli, mostra che essi hanno compiuto tutti il medesimo .corso evolutivo relativ:arnente allr forme df'llrt f,amiglin e dello Stato. Vico, che è chinmnto -con ragionr «il-padre della filosofì:t della storia», affrnnh clic vi sia « un.a storia ideale, eterna, che seBlbllmeca Guru - ~- __

,,_ 20 -· guono Jlcl lcu1po le storie cli lullc le n~1zioni?c~a.cjualsÌasi stato di schatid1czza, di crudcllù e di ~csl1al1lu parLauo gli uomini per addo111c~liGars_i ». E, poichè llOn _an~ora , Lutli i popoli hanno r.1ggnrnto 11rncdcs1rno gr~do d1 dnn~.- slithczza, dichinra .\larx; ((ll pa?SC 1ndustr1al1ne1!~c prn sviluppato non mostra al 111e11s0v1lupp<1to S? 1101!l _1mm~- gi11c del proprio av,,c11irc ».. Gcoffroy SarnL-Il1la,1re,. 11 gr.1uclc scolaro del nosln> gc111,1lcL:1111,_1rde;r,a d ..~v,·,s_o clic ,dia base dell,1 fon11,1,.10H<d'elle p1a11le e degli ..1111- , mali si lrnvi « un piatw 11nitario ». \ Ucvo11sic;ercarc le ra11se dcll'c\'olmi<>11cdtgli uon1i11i, dco-Ji a11i111,dei delle pin11lc scco11do un piano 1111ilarionrl 111~1<1s0lcsso o fuori d('I 111011clo't 1 deisti non rs.itano a risrv11dne coll \'oltairc, chr, come l'esistenza cli un orologio presuppone un orologiaio, l'esistenza ciel mondo presupponga 1rnccssariamenl.e 1m creatore .. Ma quesLa soluzione mollo sc1nplic<', che trova- "!)no giù i s~lv.aggi, non risoh:e la qui~tio)1c ma ,ne. cliffcnsce scrnpl1cc1nentc la soluzione, .po1cl1e se 1 unrvcrso presuppone un creatore, l'csistrnza cli qucslo creatore pr0st1pponc a.sun volta l'csislcnza cli nn .allro creatore. Gli Gnosli,ci crisliani dei primi secoli affermavano che se ► Gcsìt era il figlio cli Jrov.a, questo Jeova, poichè gli erano i11crc,nti le rozze, basse pnssioni dei barbari ebrei, era .1 sua volta figlio di un dio sconosciulo. La spiegazione drist.ica che non spiega mdla non può soddisfare menLi scientifìchc. Aprite un qualsiasi libro di scienze natur.nli e Yoi non v'imbatterete nel nome di Dio. Il chimico, il fìsioiogo, il geologo, l'astronomo, lutli cosloro non ricorrono alla comoda ipotesi di un'esistenza divina, per la spiegazione dei fenomeni e dei processi di cui essi si orcupano, spicgnndoli unicmuenle ed esclusivamcnlc <'Oli le qualit:ì della materi.[t. Ogni dotlo rigetta Dio <la quella scirllr.a che è oggetto del suo studio._parti-colare, e ciò :1!1cher~el caso i_ncui egli [lmmeLLaun Dio per In spiegaz10ne dt pr.ocess~ r:hc no_n.appartcng?no al cnmpo sp~ciale <lrlle sue rndag1111.Po1chò la stona non è ancora una sci_rnza, lo sto:ico ri~:orrc spesso a Dio, per trovare una -rl11:1vcper f.attJ le cm cause ~gli non sa concepire. Marx ha •?nccwlo :pio chi suo u_lluno luogo di rifugio, dalla storr[l. Esnmmarrclo e cons1der[lnclo la storia secondo la r,on~rzione,.mnler:ialisti~.a cl~l pensatore com1mist[l, noi ptodurw1no 11nclag1110sc.1<'nl1fìcacklh slorin. Tlrgcl, il cui punto di yist.a idc[llistico Ja111·ès hn ar_c<'llalo in par,tc, non rrrdcv:1 ,rhr Dio <'sist.rs<>eprinra B,bhote · · rtrtt: o

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==