Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

. . II3 •• . . Quando scoppiò la guerra, anzi prima, cioè nell'aprile dei 1915, l'A YV. Alberto Levi lVIoreno si arruolava volontario sotto le armi e dopo qualche mese d'istruzione, fu nominato prima sottotenente e poi t enente nella milizia territoriale. Allo scoppiare della guerra ebbe il con1ando di una sezione della difesa antiaerea di Venezia, fu poi successivamente al Cavallino, a Cavazzuccherina e a Chioggia, e per parecchi mesi fu addett o al tribunale di guerra di Venezia in qualità di avvocato difensore, riuscendo a farsi distinguere come giurista e come oratore, finchè, dietro sna domanda, nel 1917 entrò a far pa_.rte dell 'armata d'operazione. I l 2 settembre dello stesso anno, rimpianto con1e uno dei migliori e più simpatici ufficiali del suo reggimento, cadde da prode alla testa della sua compagnia, che incitava e iucoraggiava all 'assalto del monte S. Gabriele, colpito ~lla fronte da una pallottola di mitragliatrice, e per le pietose cure dei suoi soldati ebbe onorata sepoltura nel cimit ero di Gargaro (Monte Santo). TULLIO LOWY Tullio Lo\"\'y, che nella gloria ha preceduto sul campo il fratello Dario, era nato a Genova il 6 luglio r8gr. Dopo una giovinezza largamente e profondamente dedicata allo studio, si laureava in scienze economiche e commerciali nell'Università Bocconi di Milano. Ma pur nel severo agone degli studi egli aveva già volto il suo giovanile pensiero alla Patria, per la quale egli doveva poi fare il sacrificio supremo della vita, e desiderandola grande e forte si era schierato nel partito nazionalista divenendone seguace ferv...ente e presidente dell'Associazione Giovanile Nazionalista. Scoppiata la guerra, si arruolò volontariamente. Appartenne al corpo delle «Automobili blindate» e si distinse per arditezza e valore, meritandosi da prima un encomio solenne, in seguito la medaglia di bronzo al valore con la seguente motivazione: «Caporale automitragliere su di una macchina, dopo che questa ebbe sfondato il reticolato posto all'ingresso di un paese occupato dal nemico, entrava primo in una casa d'onde partiva fuoco intenso, sfondandone la porta con il calcio del moschetto. Non curante del fuoco, che anche dall 'interno gli veniva diretto, faceva due prigionieri ed incalzava gli altri fino ad obbligarli a fuggire per una uscita s

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