Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

con la fanteria. Egli oran1ai si era votato alla morte, voleva chiudere la sua vita nel sudario dell'eroismo, cadere all'ombra della bandiera della Patria. E il suo voto fu compiuto, poichè verso La fine di agosto, mentre presso le foci del 'rimavo, Giulio Blum, volontario miLanese, si slanciava all'assalto con una compagnia di fanti per la conquista di una posizione, era colpito in pieno da una granata austriaca. Sul petto dell'eroe brillava la tnedaglia d'argento a l valore miLitare. MARIO BOCCARA Soldato valoroso quanto altri mai, figlio e fratello còmpreso di an1ore indicibile, questo giovane eroe mentre lasciò la famiglia nella più profonda costernazione, impresse una profonda nota di compiantò in quanti lo conobbero o sentirono parlare di lui, del suo cuore di cittadino, del suo amore di figlio, del suo eroismo di soldato. Come soldato, si arruolò volontario dei bombardieri appena scoppiata la guerra, l e in tutti i combattimenti, nei quali prese parte, offrì senza preoccupazione il suo petto a bersaglio del nemico. E da lo Stelvio al Carso, per quanto era la fronte dell'esercito ita~iano, ripiegando dal fuoco alla trincea, e dalla trincea al fuoco, Mario Boccata non riportava se non ripetutamente delle ferite. Sembrava che il piombo nemico, anche quan- . do le ferite erano gravi, delle quali non t eneva più conto, subito che fossero rimarginate, sembrava, dico, che se il piombo nemico aveva la forza di lacerare i suoi muscoli temesse di penetrare nelle parti vitali e distruggere una vita così bella, Ma egli voleva assolutamente sacrificarsi su l'altare della Patria. E dopo tanti combattimenti e tante ferite, il 24 luglio 1917 cadeva da eroe, gravemente ferito, su la Bainsizza, e nell'agosto spirava la sua bell' anima in un ospedale da campo. Fu seppellito nel cimitero di Lov jsce. Egli era nat o a Firenze il 30 luglio r8q4. · Circa il suo affetto verso la famiglia, ci si consenta recare qualche brano della lettera (l'ultima) scritta sul punto di morte alla madre: «In questo ultimo momento che mi rimane alla vita, penso con dolce intimità a t e ed ai nostri bimbi. Dico nostri perchè tu sai che tali ritenni i miei fratelli dopo la morte di babbo. Avrei voluto, a proposito di questo concetto che è profondamente r adicato in me, condurre a

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