Gli israeliti italiani nella guerra 1915-1918

. . 6 .. Si aggz:unga a ciò la considerazione che, per il fatto d'appartenere nella massima parte gli israeliti al ceto medio della borghesia, essi hanno fornito all'esercito ufficiali di varie armi e di varii gradi (oltre ai non pochi di carriera) i quali hanno perciò dovuto nelle operazioni di guerra portare un concorsofattivo e specialmente importante , coronato così bene dal successo edalla vittoria. Questa non è un'affermazione gratuita e temeraria;- la prova sta nelle pagine di questo libro, che ricorda in brevi quadretti le ·gesta dei valorosi nostri correligionari,· e la sua spiegazione sta nelle ragioni storiche sopra ricordate. C osì se le attestazioni di f onte non sospetta, perchè provenienti da persone illustri non israelite, che furono richiamate in epigrafe a questo scritto, avrebbero reso superfluo il dimostrare che gl'israeliti d'Italia hanno compiuto intero il loro dovere di buoni patrioti, le testimonianze raccolte in questo volume varranno a farne r~fulgere l'eccez1:onale entità . E poichè con la guerra di redenzione testè combattuta e vinta, si può dire veramente compiuta l'Italia, assisa nei suoi giusti confini verso l'Alpe, baluardo sicuro, e non lontana dal raggiungerli verso il mare, queste pagine dovrebbero costituire il capitolo finale di un libro, che è ancora da scrivere e che sarebbe desiderabile fosse scr~tto, il quale facesse la storia della cooperazione data dai cittadini israeliti alla mirabile epopea del nostro Risorgimento. P oeti di caldi amor patrio, come il già ricordato piemontese David Levi, e il triestino Giuseppe Revere, rabbini incitatori di sentimenti d'italianità negli albori delle prime lotte p er la conquista dell'indipendenza, come il mantovano M arco Mortara, il piemontese M arco Tedeschi, il veneziano Salomone Olper, che fece parte di quell'assemblea di forti, che nel r848 deliberò, con Daniele M anin, la resistenza di Venezia all'austriaco ad ogni costo (r),· diplomatici come l'astigiano I sacco Artom, segretario intimo e prediletto di Camillo Cavour, collaboratore di Nigra e di Visconti Venosta, cospiratori e martiri come Giuseppe Finzi di M antova, pubblicisti intenti a formare la sana e coraggiosa pubblica opinione per l'opera rigeneratrice dell'Italia, come il torinese Giacomo Dina, scrittori e filo sofi pieni di f ervore patriottico come il lombardo Tullo M assarani · (r) Il Leroy-Beaulieu, nel cit. libro I srael chez les Natwns, afferma (a pag. 281) che ill\1anin era ili origine israelita.

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