Edoardo Bollazzi - Della filosofia religiosa di Giuseppe Mazzini

10 Nel suo cuore egli t rovò una fiamma d' amore che avrebbe voluto spandere l a sua luce su t utto quanto vive quaggiù ; ed uua aspirazione al bene e all'ideale, che la natura cieca non possiede G non può quindi comunicare. Sulla terra rinvenne mille bellezze che misero a tumulto l animo suo d'arbista e v i r iversarono entro tale un fiume di poesia, che non avrebbe più potu to esaurirsi , s'anche l a sua vita avesse durato mill'anni. In seno all' universo poi scoperse tali meraviglie e il dominio costante e provvido di tali l eggi , che furono per lui la miglior prova dell 'esistenza del legislatore, quand'anche Egli si sottragga alla nostm vista e alle nostre ricerch e e si celi - · nei misteri dell'infinito - ad ogni nostra indagine, ad ogni sfor zo per in travvederlo o concepirlo. Così il grande problema dell"essere non ha più per Mazzini nè terrori nè sgomenti ; ei lo guarda in faccia. (:olla calma e serenità dell'uomo che, sicuro di avere afferrata la veri tà, si accinge ad un lavoro continuo, affine di procunule il trionfo. Il principio filosofico da lui stabilito, ch e la vita, cioè, è mission e e cammino verso una meta designata da chi è stato l 'aut ore primo della vita, e ch e tutte le facoltà dell' umana natura devono dir igersi ver so quella meta; creandogli l a neces· sità di far sì che la società sia costituita in guisa tale da poter maggiormente aiu tare gl ' individui ad eserci tare tutte le potenze che sono in l oro, lo portò a considerare qual 'è il sistema di ass.ociazi.one civile in cui le facoltil. dell ' uomo possano maggiormente e più perfd ttamente svilupparsi ; a stabilire infine qual forma di reggimento politico

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