Giovanni Marzetti - Elogio di Francesco Cassi il giorno delle sue rinnovate esequie

• prenderò forza ed ardire, o Signori, a secondare il cortese divisamento di que' benevoli che a tanto affettuoso, ma grave e nobilissi1no ufficio hanno degnato eleggere la insufficiente opera mia? E per vero nella dolcezza deH' ani 1110 loro essi posero n1cnte assai meno alla mia debole voce, che al forte an1ore onde fui stretto al cittaùino che tanto an1Ò tutti, e 1ne fin dalla n1ia fanciullezza di veraci consigli e di dotti insegnamenti paternamente sovvenne. l\1a in n1ezzo a tanti leggiadri e coltisssinli ingegni, di che la n1ia patria pur oggi si onora, con quale anin1o n1i farò io a ragionare sulle virtù dell' illustre defunto, a consegnare alla pubblica venerazione la sua memoria? Sl veran1ente, con quella fiducia che dalla cortesia vostra, o Signori, deriva; sì veramente, dall' alto splendore onde Y a bello per tutta Italia il nome di Francesco Cassi, egli è che io prendo Iena e coraggio a pubblicamente parlare di lui. No, non è l'estinto

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==