R. Tremelloni - Il socialismo contro la miseria ; G. Faravelli - Lotta su due fronti e alternativa socialista

Inghilterra e nei Paesi scandinavi. Un'alternativa di questo genere sarebbe oggi for.ee matura se dopo la Jibcrazione i1 movimento socialista non fosse stato tradito dalla politica fusionista, privato della 1ua autonomia e messo alla retroguardia del bolscevismo, dove an• cora tenta di mantenerlo quella epeci di scaln di servizio del Partito Comunista che è il sedicente Partito Socialista ltalinno. Mancia com• petente a chi sa dirci in che cosa la politica ufficiale di questo par• tito ai distingua ormai dalla politica comunista. Ma se l'apparato diri· gente di questo partito è completamente bolscevizzato, nelle sue file militano certamente ancora (noi ili conosciamo bene!) molti com• pagni, molti socialiati democratici e magari riformisti di tre cotte di fronte ai quali io potrei passare per un semibolscevico, i quali, vuoi per motivi sentimentali, vuoi per confusione di idee, vuoi infine per opportunismo, non si sono ancora decisi a mettersi in regola con la loro coscienza. Ora questo triste gioco, al quale possono aver dato alimento i noatri errori, deve finire al più presto, se si vuol risparmiare alla classe lavoratrice una nuova bancarotta; ma porla invece in condi1ioni di esercitare nella vita politica del Paese un'influenza decisiva. Ma se per i passati tradimenti ed errori oggi non è possibile io Italia un governo eocialista; è ben poseibile invece creare le premesse di un governo democratico del quale il socialismo aia la forza propul1iva e direttiva. Di queato governo l'unificazione socia'lista ed il nostro panaggio alla oppoaizione, che sarà costruttiva ma inflessibile, il nostro ritor• no alla lotta sui due fronti che il eocialismo democratico non avrebbe mai dovuto ahbandonare, rappresentano la condizione necessaria. E' stato detto che la lotta -sui due fronti è un'espressione reto• rica e letteraria e che chi vuole .stare nella realtà deve acegHere: o comuni1mo o democrazia cristiana, facendosi 'VaHallo dell'uno o dell'altra. Qucoto è il dilemma di chi crede che il socialismo steHo aia diventato un'espreuione retorica ed ba perduto ogni fede in lui Ma i lavoratori nei quali quella fede è rimaata intatta cd incrollabile, come in noi, non seguiranno i rinnegati nella via del tradì• mento e del 1uicidio. Domani con i loro suEEragi e succe11ivamente con un'adesione più impegnativa, multiforme e continua, eui mette• ra.nno in grado il Partito Socialiata unificato di proseguire vittorio1amente per la 1ua strada. Il co1iddeito pericolo bolscevico come qualsiaoi altro pericolo incombente sulla classe lavoratrice, si vincono, non con la paura, ma con la ferma fiducia in noi stessi e col coraggio, quel coraggiq che Marx diceva necessario al proletariato più del pane; quel co· raggio che Giovanni Jaurès faceva consistere « nel dominare i propri errori, nel soffrirne ma nel non lasciarsene abbattere e nel continuare per la propria strada; nell'amare la vita e ,nel guardare la morte con ,guardo tranquillo; nell'andare verao l'ideale compreD• 22 B.bl oteca Gino Bianco

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